LUCIA'S POV
Miriam: Allora, com'era la sala maledetta di Watson?
Addento il mio panino e rispondo: In poche parole, ha dovuto scegliere tra due porte: se non avesse attraversato quella a destra, tu saresti rimasta rinchiusa nelle sale maledette per sempre e lei avrebbe rivisto una persona cara.
Miriam dice con sarcasmo: Non immagino neanche quanto avrebbe voluto mandare tutto all'aria e attraversare la porta a sinistra.
Come sospettavo, non mi ha chiesto niente della "persona cara". Ormai la conosco e so com'è: egoista.
Ma in questo caso è meglio così visto che non gli mento. Più o meno.
Lucia: Beh tutte l'avremmo voluto. O vuoi dirmi che, se fossi stata al posto suo, non avresti preso in considerazione l'idea di imprigionare per sempre la persona che ti sta meno simpatica e rivedere una persona per te importante?
Ci pensa un attimo e risponde: Non ho detto questo. Anzi, io l'avrei fallita perché l'altruismo non è il mio forte.
Miriam si porta alla bocca un piccolo pezzo del suo panino mentre i suoi soliti occhi schivi analizzano l'abituale movimento serale della Sala Grande.
Lucia: Beh, comunque sia... alla fine ha attraversato la porta a destra, anche se ha dovuto affrontare letteralmente il lato negativo di se stessa.
Miriam chiede, più interessata alla sua analisi che alla storia di Francesca: Ah sì?
Sospiro. In passato ho provato a esserle amica, e ci sto provando tutt'ora, ma è sempre più difficile.
All'improvviso, sento qualcuno che si fionda accanto a me e mi giro: Mike.
Saluta con un cenno Miriam, che ricambia, e poi si volta verso di me con un sorrisetto che non promette nulla di buono.
Lo guardo stupita: è incredibile quanto bello ed energico sia questo ragazzo... è il mio opposto praticamente.
Mike: Hey biondina! Vieni subito con me.
Miriam ci lancia uno sguardo interrogativo e io non faccio in tempo a rispondere perché Mike mi prende la mano e mi trascina fuori.
~~~
Arriviamo al campo di allenamento e Mike lascia la mia mano e mi intima di rimanere ferma lì.
Nonostante sia autunno, l'immenso cielo blu intenso è pieno di stelle e privo di nuvole.
Mi chiedo se voglia solo volare a cavallo della scopa sotto il cielo stellato...
Smetto di sorridere e scuoto la testa.
No, è impossibile. Lui non è così romantico.
Poco dopo, torna a cavallo di una scopa e, quando mi si è avvicinato abbastanza, allunga il braccio porgendomene un'altra che prima non avevo notato.
Mike: Ti sfido a fare il giro di tutta Hogwarts prima di me!
Sospiro seccata: in fondo in fondo me lo sentivo che aveva in mente una sfida.
Lucia: E il coprifuoco?
Mike: Se ci scoprono... emh... cosa stiamo studiando in astronomia?
Lucia: Le stelle.
Mike: Ecco! Possiamo sempre giustificarci dicendo che stavamo ripassando i nomi delle stelle.
Forse potrebbe funzionare. E poi, mi serve una distrazione.
Lucia: Ok ci sto. Ma non lamentarti se vinco anche questa volta.
Prendo la scopa dalla sua mano e ci salgo.
Come sempre, Mike fa il conto alla rovescia: 3... 2... 1... via!
Entrambi sfrecciamo via dal cortile, testa a testa, volando su e giù accanto al castello per "evitare" le finestre illuminate.
Con la coda dell'occhio studio Mike: sembra veramente a suo agio a volare, al contrario di me.
Ok. Solitamente adoro volare quanto lui ma, ora, detesto quando i ciuffi di capelli più piccoli sbattono sui miei occhi ad ogni curva.
Oltretutto, per colpa loro, Mike riesce ad arrivare al traguardo prima di me.
Scende dalla scopa ed esclama: HAHAHA! Ti ho sconfitta finalmente!
Lo imito, faccio cadere la scopa a terra, incrocio le braccia e lo guardo corrucciata: Ma stai zitto insopportabile...
Sorride e guarda in basso, per poi alzare gli occhi al cielo stellato.
Mike: Sai, ho fatto una scommessa con mio fratello.
Mantenendo la stessa espressione con un accenno di curiosità, chiedo: E quale sarebbe?
Mike: Se ti avessi finalmente battuto, mi sarei fatto avanti.
Lascia cadere la scopa a terra e mi si avvicina mentre lo guardo confusa.
Mi prende per i fianchi e io non lo scosto, come rapita dall'incantesimo dei suoi meravigliosi occhi grigi sui quali leggo desiderio con un po' di incertezza ad andare avanti.
Allungo le braccia, incrocio le mani dietro la sua nuca e chiudo gli occhi per far sparire quella sua incertezza.
Ci avviciniamo sempre di più finché le nostre labbra si incontrano e il mondo attorno a noi svanisce per pochi secondi.
Ma, tutto d'un tratto, qualcosa mi graffia la gamba facendomi staccare da Mike e gemere un "Ahi!": davanti a noi compare l'uomo più insensibile che io abbia mai incontrato, Filch. Accompagnato ovviamente dalla sua gatta.
Filch: Non potete stare qui nel bel mezzo della notte. Ora mi seguirete fino all'ufficio della preside!
Mrs Norris: Hiiisss!
Essendo ancora un po' stordita dal bacio e avendo la gamba dolorante, non riesco a ricordarmi la scusa che ci eravamo inventati prima.
Mi volto verso Mike. Anche lui ha lo sguardo confuso.
Vedendoci in questo stato, Filch grida: SBRIGATEVI STUPIDI RAGAZZI!
Sussultiamo e ci incamminiamo, con Filch davanti e Mrs Norris dietro, verso l'ufficio della preside.
Arrivati, il nostro crudele custode ci ordina di aspettare qui con la "guardia Mrs Norris" e sparisce dietro la porta.
Mike indica la mia gamba e mi chiede: Stai bene?
Lucia: Non è niente tranquillo.
Evoco del disinfettante e dei cerotti e sistemo la mia "ferita".
Sento il suo sguardo addosso e ci vuole tutta la mia forza di volontà per rimanere concentrata sulla mia gamba.
Nel frattempo, rimaniamo in silenzio mentre Mrs Norris ci soffia ripetutamente contro e ci guarda in... si può dire cagnesco per i gatti?
Passati pochi minuti, Filch torna con una faccia da cane bastonato, mezzo imbarazzato e mezzo insoddisfatto: In questo momento la preside non è nelle condizioni di ricevere nessuno...
Espiriamo rassicurati e Filch continua bruscamente: ...ma domani mattina dopo colazione vi voglio qui. Se non verrete mi informerò dei vostri orari e verrò a cercarvi piccoli infrangi-regole!
Ordina dolcemente a Mrs Norris di tenermi d'occhio finché non ho raggiunto il mio dormitorio e lui fa lo stesso con Mike.
~~~
Mi butto sul letto stanca morta e Laura mi chiede: Dov'eri finita?
Erika: E che hai fatto alla gamba?
Rispondo con un sorrisetto: È una lunga storia che vi racconterò domani a colazione perché dovete esserci tutte.
Laura&Erika: Uffa...
Mi giro dalla parte di Erika e le chiedo: Te invece? Che hai detto a Francesca?
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𝕴𝖑 𝖒𝖎𝖘𝖙𝖊𝖗𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖆𝖑𝖊 𝖒𝖆𝖑𝖊𝖉𝖊𝖙𝖙𝖊
Fanfiction~Tutte diciamo 'Alohomora maxima maledictus sale' (come recita il libro) e la parete nella quale si trovava il libro sparisce, lasciando posto ad un grande portone marrone con un grande affresco vetrato e colorato al centro: sulla parte inferiore so...