Capitolo 37

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Sono le nove di mattina e siamo in macchina per andare allo zoo, le valigie di jona sono tutte in macchina.
Jona è felicissimo, si è svegliato prima di tutti, noah al contrario, non è felice infatti è molto silenzioso e lo capisco, ma oggi ci dobbiamo godere la giornata al meglio.

Siamo arrivati allo zoo verso le dieci e ci siamo fermati ad ogni animale, tra poco anche ai piccioni che si fermavano per mangiare qualche briciola.
-ti stai divertendo piccolo?-
Chiedo a jona e lui tutto sorridente annuisce, mi riempie il cuore di gioia vederlo felice.
-clar sono due ore che camminiamo, è quasi ora di pranzo...-
Mi ricorda per l'ennesima volta noah
-uff e va bene, jona vieni!-
Richiamo jona che si era allontanato per vedere un'altro animale
-si?-
-ho visto sulla cartina che al centro, quindi poco più avanti, c'è un'area ristoro e ci sono anche vari giochi-
-ok andiamo-
Noah prende jona in braccio, a me per mano e quasi correndo andiamo a mangiare...
Ok forse aveva veramente fame.

Dopo mangiato, ci siamo sdraiati un po' sul prato mentre jona giocava con altri bambini che aveva conosciuto li
-sei pronta?-
Mi chiede noah
-per cosa?-
-per lasciarlo-
-oh... sinceramente no, ma è la cosa più giusta da fare per lui-
-e se il padre non è un buon uomo?-
-noah, è il padre-
-cosa c'entra... anche la madre è la madre, ma sai benissimo cosa ha fatto-
E ha ragione...
-hai ragione, ma hanno fatto delle ricerche e si sono assicurati che sia tutto ok -
-clar, mi mancherà-
-anche a me-
È vero, ci mancherà questo bimbo, che in così poco è diventato tanto.
Che ci ha riempito le giornate e che le ha completate al cento per cento.
Sentirò un vuoto? Probabile, ma al solo pensiero che lui stia bene e che sia finalmente felice con il padre, quel vuoto si riempirà.
Noah mi stava accarezzando i capelli e stavo da dio tra le sue braccia mentre mi coccolava, ma mi accorsi dell'orario, tra due ore dovevamo essere in caserma, il momento dell'addio si stava avvicinando.
Richiamai jona e andammo a guardare gli ultimi animali che ci erano rimasti, poi salimmo in macchina e con la playlist che facemmo per jona ci incamminammo verso la caserma.

Quando arrivammo, notai che jona stava dormendo, piano piano lo svegliai
-jona, siamo arrivati dai-
Piano piano iniziò ad aprire gli occhi
-c'è papà?-
-amore qui fuori non c'è, andiamo a vedere dentro-
Scese dalla macchina e tenendoci per mano entrammo, ci diedero le indicazioni.
Davanti a noi c'era una porta di legno massiccio, capí più di prima che era arrivato il momento.
-jona sei pronto?-
Annuì e mi abbracciò, per poi farlo anche con noah.
Entrammo e mi ritrovai davanti tre carabinieri tra cui la signora che ci aiutò fin dall'inizio e l'altro uomo, che non mi stava tanto simpatico, ma era molto bravo.
Di spalle a noi c'era un uomo, sicuramente il padre di jona, la donna ci fece segno di sederci di fronte a quell'uomo e quando lo vidi bene in viso, notai che jona era la sua fotocopia.
-jonatan-
Appena lo vide gli occhi si riempirono di lacrime e aprì le braccia per far segno a jona di andarlo ad abbracciare, non ci pensò due volte.
-papà-

Dopo varie pratiche, dopo aver conosciuto un minimo il padre di jona, che si chiama Morgan Lee abita al centro di Londra e ha un ristorante molto quotato.

Arrivò l'ora di salutare jona, noah andò a prendere le valige in macchina mentre io tenevo jona in braccio e parlavo con il padre della giornata allo zoo.
-eccole-
Arrivò noah
-aiutami a metterle in macchina-
Disse morgan a noah.
Rimasi sola con jona
-clar grazie-
-grazie a te jona, sei un bambino fantastico-
-eccoci, jona, ora saluta i tuoi amici che tra poco abbiamo il volo-
Jona annuisce e mi abbraccia, scoppio a piangere
-clar non piangere, sei più bella quando sorridi -
Mi disse jona, mi asciugai le lacrime e lo strinsi ancora più forte.
-ora saluta il tuo gigante sennò ci rimane male-
-eii non è vero-
Jona andò in braccio a noah e vidi qualche lacrima sul viso di noah, il mio cuore a quella scena fece crack
-siete molto affezionati a jona vedo-
Mi si affianca morgan
-molto signore-
-oh chiamami morgan, vi sono molto grado di quello che avete fatto per lui, ammetto che appena mi dissero che avevano affidato mio figlio a due ragazzi, ero uscito pazzo, ma mi riassicurarono e a oggi vi devo un favore immenso, avete fatto un bel lavoro-
-oh no signor...-
Mi fulminò con lo sguardo
-morgan, non ci deve nulla, per noi è stato un piacere e jona è stato veramente un angelo-
-lo spero, comunque questo è il mio numero, chiamatemi ogni volta che volete sentirlo o vederlo-
-grazie mille-
Mi abbracciò
-grazie, veramente grazie soprattutto perché non vi siete fermati e non vi siete messi paura della situazione-
-non c'è di che, anzi... non so se sia scortese ma volevo chiederle una cosa-
-dimmi tutto-
-la mamma?-
-oh, andrà in un centro di recupero e se la vedrà poi lei, con lei non voglio averci niente a che fare, vedrà suo figlio solo quando sarà di nuovo sana-
-capisco-
Veniamo interrotti da jona
-tieni-
Mi porge il suo peluche con cui dormiva
-ma no tienitelo è tuo-
-voglio che lo tieni tu e noah-
-grazie-
Noah mi affianca e con un vuoto nello stomaco abbracciamo un'ultima volta jona
-mi raccomando non far dannare tuo padre e fai il bravo-
Dico io
- fai vedere a tuo padre come sei bravo a giocare a basket poi-
Dice noah
-lo farò e lo stracceró-
Tutti quanti sorridiamo e ci salutiamo.

Siamo ormai a casa ed è tutto così silenzioso, si sente il rumore delle chiavi che noah poggia sul mobile
-si torna alla vita di prima quindi...-
Dice con un filo di tristezza
-eh si-
Sospiro
-morgan mi ha dato il suo numero così possiamo chiamarlo quando vogliamo-
Aggiungo
- benissimo-
Mi lascia una bacio a stampo
-io vado a farmi una doccia, davon mi ha chiesto se vogliamo andare ad un nuovo pub questa sera, ci saranno tutti-
-mh si perché no-
Chiamo emy e mi dice che tra poco arriva con lara così ci prepariamo insieme.
Nel frattempo vado a farmi una doccia anche io nel secondo bagno.


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