Capitolo 15

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-non è stata la prima volta-
-clar in che senso?-
- nel senso che quello che è successo questa sera non è stata la prima volta-
-spiegati meglio-
-il 12 luglio dello scorso anno, la mattina come sempre, litigai con il compagno di mia madre, mi mise in punizione, sentii emily nel pomeriggio e mi disse che quella sera c'era una festa, volevo così tanto andarci, anche per distrarmi, mi preparai chiudendo la porta a chiave e la sera scappai dalla finestra, alla via affianco c'era emily con il suo ex ragazzo ad aspettarmi, avevo un vestito molto carino, bianco, emy disse che sembravo un angelo.
Arrivammo alla festa dove incontrai subito il mio ex, non ci parlavamo, ma non ci odiavamo, c'era una ragazza che proprio non poteva vedervi perché secondo lei le avevo rubato il ragazzo, mentre ero con lui mi dava in continuazione fastidio, credevo che quando ci lasciavamo tutto finisse, così pareva, fino a quella sera, non credevo che la crudeltà di una persona arrivasse fino a quel punto- la voce mi inizia a tremare e gli occhi iniziano a diventare lucidi
-clar non devi per forza dirmelo se non te la senti- mi accarezza le gambe
-devo- faccio un respiro profondo e riprendo a parlare.
- iniziammo a ballare fino a quando un ragazzo abbastanza carino mi invita a bere, io accettai senza sapere a cosa andavo incontro. Dopo aver bevuto andammo nel giardino della casa e parlammo, mi sembrava anche simpatico, troppo bello per essere vero. Iniziò a mettermi le mani a dosso, a baciarmi con forza, mi veniva da vomitare. Non so chi fu, ma un ragazzo me lo tolse di dosso e subito scappai, non sapevo bene neanche io dove stessi andando, ma a me bastava stare lontano da quel mostro. Mi ero immersa in un vicolo piccolo e buio, avevo il presentimento come se qualcuno mi stesse seguendo, spesso mi giravo ma non trovavo nessuno. Ero quasi alla fine del vicolo quando mi sentì prendere da dietro mi girai ed era di nuovo lui, la cosa ancora più brutta è che al suo fianco c'era lei, quella ragazza- ero ormai in lacrime ma dovevo dire tutto, dovevo liberarmi di questo grande peso
-lei rideva, lui continuava a mettermi le mani addosso e lei disse "ora stai lontana dal mio ragazzo o ti farò fare di peggio". Con le ultime forze che mi rimasero tirai un calcio al ragazzo e un pugno sullo zigomo a quella ragazza, feci in tempo a tornare a casa sana e salva, ma non sapevo che a casa mi stesse aspettando un'altro mostro. Tornai e scoprì che lui si era accorto che ero scappata e... dio mio come vorrei scordarmi di quel fottuto giorno, di quel 12 luglio-
Scoppiai in un pianto isterico, notai che noah era pieno di rabbia
-PERCHÉ NON LO HAI DETTO A NESSUNO? È SUCCESSO PER LA SECONDA VOLTA A DISTANZA DI UN ANNO E POCO PIÙ! QUEL BASTARDO GIURO CHE LO AMMAZZO SE ME LO RITROVO DAVANTI- tira un pugno al muro, così forte che per la paura sussulto, le fasciature si rifanno rosse.
-scusa clar non volevo- mi abbraccia e giuro, ci resterei per l'eternità tra le sue braccia
-n...noah t...ti prego non dirlo a nessuno-
-clar dovresti dirlo invece, almeno ai carabinieri non so-
- per me è già tanto che l'ho detto a te-
- e va bene, clar da oggi giuro sulla mia stessa vista che se qualcuno ti fa del male se la deve vedere con me, sei al sicuro adesso- mi lascia un bacio sulla testa e piano piano torno alla normalità
-clar posso farti una domanda?-
-certo-
- quando sei tornata a casa cosa è successo?-
- noah...- senza pensarci due volte mi alzai la maglia e gli feci vede che all'altezza della pancia avevo un segno, lui me la sfiorò, i brividi percorsero il mio corpo
-come te l'ha fatto?-
-con la cinta è per questo che porto solo cose a vita alta, costumi compresi-
-clar mi dispiace cazzo veramente-
-neanche di questo devi fare parola ok?-
- emily non sa proprio nulla?-
-sa solo che litigavo con i miei e che quella sera me ne ero andata perché non mi sentivo bene-
- capito-
Noah si abbassò verso la ferita che avevo e me la baciò, sorrisi a quel gesto e ci sdraiammo. Io avevo la testa sul suo pezzo, lui mi accarezzava i capelli e fu così che ci addormentammo.

//11:00//
Mi sveglia con la luce del sole, notai che nel letto ero da sola, mi alzai e provando a non cadere o a non sbattere da qualche parte scesi al piano di sotto, dove trovai un noah con solo dei pantaloncini
-buongiorno-
-ma buongiorno bella addormentata-
-da quanto sei sveglio?- mi sedetti sul tavolo
-sinceramente non da tanto, ma non volevo svegliarti-
-che fai?-
-sto preparando i pancake-
-mhhh buoniii-
- se fatti da me sono ancora più buoni-
- modesto eh- si gira e mi degna di uno dei suoi più bei sorrisi, con l'indice mi sporca il naso con la farina
-eiiii -
- sei così carina-
- mi hai sporcato- faccio il finto broncio come i bimbi e metto le braccia incrociate
-eddaiii - viene e mi abbraccia, io incrocio le gambe alla sua vita e mi lascia un bacino sul naso
-non per niente, ma stando così il mio amico si risveglia- tolgo subito le gambe dalla sua vita e scendo dal tavolo
-devo aiutarti a fare qualcosa?-
-no tranquilla vai di sopra preparati-

VOGLIO SOLO ESSERE ME STESSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora