Capitolo 52

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La serata passa in modo tranquillo e quasi subito dopo cena andiamo ognuno nelle proprie camere per dormire il piu possibile.

Arrivate in camera racconto della mia decisione di invitare noah e lara a casa.
-tu sei pazza-
-emy non farmene pentire perfavore-
Si butta sul letto con me
-clar guarda il lato positivo,  non potete litigare più di tanto, c'è sua sorella, tua madre, tuo fratello e ci sono io a qualche casa più in la-
-lo sai che a lui non lo ferma nessuno-
-credo che neanche a lui gli va di rovinarsi le vacanze-
-lo so e si spera-
-alla fine l'hai fatto in fin di bene-
-mh si-
Stavo osservando il soffitto fino a quando emy mi butta giù dal letto
-ma che problemi hai?-
Le chiedo massaggiandomi il sedere
-vatti a fare la doccia, così poi vado io e domani siamo pronte-
-agli ordini capo-
Corro in bagno con il pigiama e in due secondi sono già sotto l'acqua calda che mi scorre per tutto il corpo.

È mattina e la sveglia sta suonando, sono super emozionata di rivedere mamma e la mia amatissima new York, soprattutto nel periodo che più amo dell'anno.
Salto giù dal letto e dopo essermi lavata mi cambio in fretta, per il viaggio voglio essere molto comoda e allora mi metto, una t-shirt extra large bianca, una felpa nera sopra, un jeans largo verde e delle converse basse nere, decido di mettermi un cappello anche verde.

Salto giù dal letto e dopo essermi lavata mi cambio in fretta, per il viaggio voglio essere molto comoda e allora mi metto, una t-shirt extra large bianca, una felpa nera sopra, un jeans largo verde e delle converse basse nere, decido di mettermi ...

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Nel frattempo anche emy si è vestita e neanche alle sei e trenta siamo fuori il college con le valigie.
-buongiorno gente bellissima-
Dico quasi saltellando.
-tutta questa felicità?-
Mi domanda davon
-non vedo l'ora di tornare a new York e fare un bel giro in centro-
-appena arriviamo, doccia e giro ovvio-
Mi dice emy
-non era da chiedere, ovviamente anche shopping-
Dico tutta eccitata
-vi prego fermatela-
Dice noah, mi giro verso il suono della sua voce e lo noto appoggiato alla sua auto, è vestito tutto di nero e ha il cappuccio
-possiamo andare visto che alle sette abbiamo il volo e non voglio perderlo-
Dico salendo in macchina
-scusa le valigie rimangono qui?-
Mi domanda j da fuori
-no le metti te dietro-
-ottimo, sarà un lungo viaggio-
Dice chiudendo il portabagagli.

In macchina gli dico di lara e noah e stranamente accetta con facilità e nonchalance.

Appena scendiamo all'aeroporto vediamo la macchina di lara dietro e scendono anche loro
-mi spiegate cosa stra cazzo significa tutto questo?-
Dice noah sbattendo la portiera
-passerete il natale da noi amico-
Dice j
-a chi è venuta questa brillante idea?-
Chiede fissandomi
-a me e se non ti sta bene puoi anche andartene, ma prima di aggredirmi sappi che l'ho fatto per voi, nonostante tu mi odi e mi ha fatto star male, lara è pur sempre una mia amica e te sei amico di j quindi, venite da noi senza esitazioni-
Mi fissa negli occhi e non fiata
-allora muoviamoci che ci manca poco al volo-
Dice sbuffando.
Ho sentito bene? Non ha esitato... si fanno progressi.
Noi ragazze entriamo tutte felici, mentre i ragazzi portano le macchine dentro.

In aereo fortunatamente sono vicino al finestrino e dall'altro lato ho emy con affianco lara, dietro ho noah con j e un signore.

Il viaggio l'ho passato dormendo e appena atterriamo un venticello mi accarezza.
-non credo che lo avrei mai detto, ma new York mi è mancata-
Dico
-non è neanche un'anno che sei fuori-
Dice j
-a te non è mancata?-
-ci sono venuto varie volte negli anni precedenti, ma casa non me la ricordo-
Dice con aria di tristezza
-tranquillo la tua stanza è sempre quella-
Dico abbracciandolo
-noi dove dormiremo?-
Chiede noah alla sorella
-da clar-
Mi giro e lo vedo sbiancare
-ora andiamo a riprendere le macchine così andiamo a casa-
Dico saltellando

In macchina decidiamo di mangiare un panino in giro visto che sono quasi le quattordici per poi andare a casa.

Il pranzo passa tranquillamente solo che noah ha provato a dire di voler andare in albergo,  ma j subito l'ha fermato, quasi obbligandolo a stare da noi.
La fortuna nostra è che abbiamo una casa anche in centro, all'appartamento dei miei zii, che ci lasciano sempre in questo periodo, visto che loro vanno in italia da mio cugino che fa l'università lì.
È un'appartamento molto grande, ha quattro camere da letto, due bagni e la sala con la cucina insieme.

Mamma mi ha detto qualche giorno fa che lei già è lì, ma prima di andare, volevo fare un salto nella nostra casa, anche per farla vedere ai ragazzi, per accompagnare emy e per riportare un po' j.

Siamo davanti alla casa che qualche mese fa ero felice di avre lasciato.
Emy è già tornata a casa, dicendoci che stasera verrà in centro.
-se volete vi lasciamo soli-
Dice lara mano nella mano con j
-no entrate con noi, voglio farvi vedere casa-
Dico dopo aver avuto il consenso con lo sguardo da j.
Prendo le chiavi e apro la porta.
Un odore di vaniglia mi invade e noto che è tutto come ho lasciato, solo che le cose di quell'uomo non ci sono più.
-se ne è veramente andato-
Dico quasi sottovoce
-sono cambiate un po' di cose-
Dice guardandosi intorno j
-si, ha voluto ridipingere le pareti e cambiare qualche mobile, ma la tua camera nessuno l'ha toccata, anzi è sempre stata chiusa a chiave, ci andavo ogni tanto io quando nessuno c'era a casa-
Annuisce e fa un respiro profondo
-venite vi faccio vedere casa-
Faccio vedere il piano di sotto e mentre saliamo le scale sento che j mi prende la mano e io gliela stringo
-vuoi vedere prima la tua?-
Chiedo
-per ultima-

Dopo aver fatto vedere il bagno, la camera di mamma, la cabina armadio di mamma, aver indicato lo sgabuzzino, arriva la mia camera.
Faccio un respiro profondo ed entro, è tutto come prima, pareti rosa antico, foto di me ed emy sulle pareti, letto rigorosamente con lenzuola bianche, tende bianche, mobili bianchi, tappeto al lato destro del letto, quadri ognuno al proprio posto.
Mi guardo intorno e cerco la scatolina
-cosa cerchi?-
Chiede noah
-una scatolina-
Rispondo ovvia
-c'era la chiave della camera di j, l'unica chiave della casa che tutti credevano smarrita ma che io ho fregato-
Continuo la frase.
Guardo sotto il letto, ma niente, sposto qualche libro, ma niente, poi mi viene come un'illuminazione, alzo il materasso e la trovo
-eccola!-
Esclmo entusiasta.

Usciamo e ci avviamo verso la porta di fianco alla mia
-tieni è tua-
J prende la chiave e la mette nella serratura, nel frattempo non mi ha mai mollato la mano.
Quando apre la porta rimane come pietrificato.
-é tutto come anni fa-
Riesce a dire, mi lascia la mano e inizia a toccare tutto, sposta qualsiasi cosa e accarezza ogni mobile, poi si butta sul letto
-come è morbido, quello del college a paragone con questo è una pietra-
Si alza e va verso il terrazzo che abbiamo in comune.
Lo raggiungiamo fuori
-é tutto così bello e tranquillo qui-
Dice Lara
-ora si-
Dice j
-lo sa?-
Chiedo a j riferendomi alla sua storia e lui annuisce
-devi conoscere mamma, sicuramente le starai simpatica-
Dice j e la prende per il bacino e la bacia.
Io sono in disparte a fissare la camera di j e noto noah che era fin troppo interessato ad una foto e allora mi avvicino.
Noto che sta fissando una foto dove io e j eravamo piccolissimi
-ce l'ha anche al college questa foto-
Dice noah
-cosa?-
Chiedo curiosa
-si, l'ha sempre tenuta nascosta, prima che tu arrivassi, alcune volte l'ho trovato a fissare la stessa foto, ce l'ha tra i libri uno in particolare, ma non riesco mai a leggere il nome, ma è molto colorato-
-se te lo faccio vedere mi dici se è quello?-
Dico avviandomi verso la porta e fa segno di si.
Andiamo in camera mia e caccio il libro della fiaba della bella e la bestia.
-pare di si-
È la mia fiaba preferita, per molti motivi, ho iniziato a leggere grazie a questa fiaba, mamma la leggeva sempre a noi prima di dormire, poi da quando venne quell'uomo,  me la iniziò a leggere j e con il suo aiuto ho iniziato a leggerla da sola.
Da quando j se ne andò, me la leggevo sempre da sola e prima che j lasciasse casa mi ricordo di avergli regalato la copia che usavamo sempre.
A quel ricordo mi stringo il libro tra le braccia e una lacrima mi riga il viso.
-tutto ok?-
Mi chiede noah
-sisi tutto ok, ora andiamo da mamma-

Chiamo gli altri due e dopo aver chiuso casa ci mettiamo in macchina.

VOGLIO SOLO ESSERE ME STESSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora