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viddi ginevra tornare a casa con un cerotto bianco vicino all'occhio, dio quanto volevo chiederle come stava... pensai alle parole di mamma e forse sarebbe stato meglio fare come aveva detto lei, quindi rimasi sul divano a guardare la tv spiandola dal riflesso dello specchio. 

si mise al tavolo prendendo del succo d'arancia ma poco dopo 

"cazzo!!" disse sbattendo il bicchiere sul tavolo. 

CRISTO ERA COSì DIFFICILE FARE FINTA DI NIENTE... se fossi rimasto li probabilmente avrei ceduto; presi il mio skate, infilai le cuffiette e me ne andai. lei era sorpresa, quasi sconvolta da quello che avevo fatto ma forse era meglio così.

tornai a casa e mi misi a preparare la cena con mamma mentre la ragazza girava nervosa per la casa guardando il cellulare.

"mamma che è successo?" 

"eh a saperlo tesoro." 

"boh...è difficile ignorarla.."

ci sedemmo a cenare e con la coda dell'occhio viddi ginevra che cercava il mio sguardo...subito arrivai a pensare al fatto che mamma aveva ragione. 

"allora luca, ginevra non può uscire perchè è in punizione, tu invece che farai domani?" 

"domani?"

"sii, domani è sabato." 

"ah già...me ne ero completamente dimenticato, i miei amici avevano in programma di andare alla spa...magari ci farò un salto.." 

"wow, è davvero un'ottima idea tesoro!"

"eh si.." peccato che ginevra non poteva venire con me, ma aldilà della punizione sapevo che avrebbe rifiutato il mio invito quindi mi misi l'anima in pace.


POV'S GINEVRA.

restai a letto fino all'ora di cena, che senso aveva svegliarsi? che senso aveva fare colazione vivere un'altra giornataccia? nessuno. mamma e papà non c'erano ed ero completamente sola; per giunta luca aveva deciso di seguire alla lettera quello che gli avevo detto...sembrava riuscire a ignorarmi senza nessun problema. cristo che nervoso. 

scesi di sotto a mangiare qualcosa e mi venne l'idea di vedere cosa stava combinando andando a guardare le sue stories instagram.

si divertiva parecchio, piscina, massaggi e tutto il resto in compagnia di bellissime ragazze...

avevo un piatto in mano e mentre lo stavo mettendo nel lavandino mi cadde a terra, sarà stata una svista visto che ero presa dal nervoso che mi dava il tic all'occhio che mi era venuto.

non sentii la porta ma viddi che era appena tornato luca e si stava dirigendo verso di me.

guardò il piatto in mille pezzi sul pavimento accanto a me. senza dire una parola il ragazzo mi mise a sedere sul piano bar e pulii i cocci di vetro sul pavimento. finito il tutto, prese la cassetta del pronto soccorso e mi mise un cerotto alla mano, dove mi ero "ferita". la cosa che mi fece rimanere interdetta fu il fatto che non disse niente, nessuno sguardo provocante, nessuna parola riguardo a noi... niente di niente. Dinuovo il tic, feci sbattere un pugno sul tavolo e mi coprì il volto con una mano; lui non fece niente, prese un bicchiere d'acqua e ando' di sopra... odio il modo in cui mi ignora...

andai in camera a dormire dopo aver messaggiato con sangio e noemi per un po' e sognai dinuovo quella notte... di quando lui era dentro di me, del dolore che stavo provando e del mio sangue ovunque. Mi risvegliai di soprassalto vedendo del sangue sul cuscino bianco e iniziai ad andare nel panico, mi guardai allo specchio e viddi che il cerotto che mi aveva messo il medico si era tolto, avevo metà della faccia insanguinata e iniziai a piangere perchè da un'occhio non ci vedevo quasi più. volevo andare a svegliare luca ma mi avrebbe dato dell'incoerente riguardo alla nostra situazione e avrebbe detto che quello che mi è successo mi sta bene..

il sangue che non si fermava, probabilmente mi ero ferita con la cerniera del cuscino mentre dormivo; mi guardai allo specchio piangendo vedendo il riflesso del mio viso orribile; 

sentii dei passi avvicinarsi, luca era sicuramente sveglio. non appena vidde le mie condizioni stava andando nel panico ma poi mi prese in braccio dicendomi di stare tranquilla, mi portò nella macchina di sua madre e corse dritto al pronto soccorso.

"Luca...grazie..." dissi un po' in imbarazzo.

"figurati..." rispose distaccato mentre continuava a fissare la strada. 

non dissi nient'altro un po' perchè non sapevo cosa dirgli e un po' perchè per il dolore sembrava mi stessero strappando la pelle. 

andai alla segreteria del prontosoccorso a spiegare quello che mi era successo e mi diedero un codice rosso:

"signorina deve andare subito in sala operatoria, il nostro medico arriverà a momenti non c'è tempo da perdere." l'infermiera non mi disse altro ma a me prese il panico. i dottori continuavano a ripetere che bisognava agire in fretta altrimenti avrei perso l'occhio perchè l'infezione si stava espandendo rapidamente. mi fecero l'anestesia e non si poteva far altro che aspettare. 

POV'S LUCA

rimasi lì fuori sapendo solo che le avevano assegnato un codice rosso e che la stavano operando. mi veniva da piangere, e se sta soffrendo? e se non le ho fatto sentire che ci sono per lei nonostante tutto?!? avrei voluto abbracciarla, baciarla, ma i medici me l'hanno portata via e non ho avuto nemmeno il tempo di dirle che la sto aspettando qui.. 

presi un caffè per rimanere sveglio e mentre stavo fumando una sigaretta mi accorsi che erano le 5 del mattino e che non avevo avvertito i miei genitori di niente. chiamai mio padre e gli raccontai tutto, mi rispose che sarebbero arrivati il prima possibile, erano preoccupati anche loro. 

"tesoro, come stai tu?" chiese mamma 

"mi viene da piangere mamma... non hai idea di come stava quando l'ho trovata in bagno con la faccia piena di sangue..." 

"immagino tesoro, ti sarai spaventato cucciolo. sei stato davvero bravo.." 

"si giovanotto, devo farti i miei complimenti sai? sei stato bravo a reagire subito, a portarla qui subito e... si vede che ci tieni a tua sorella." 

"grazie papà ma non me ne faccio niente dei complimenti.. io voglio che lei stia bene.." 

"sta tranquillo, sicuramente a momenti usciranno i medici e ci diranno qualcosa.." 




AKA7EVEN|| FRATELLASTRI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora