Quando hanno chiuso la porta rimangono ancora lì davanti e Dylan molla la mano di Sophie.
<<Hai esagerato>> dice Dylan. Sophie scuote la testa in segno di no e incrocia le braccia indignata
<<Ah no? Gli hai dato uno schiaffo. Menomale che mi avevi promesso di non fare casini>> dice Dylan.<<Ancora con questa promessa! Valeva solo per il compleanno di Nicole, comunque se lo è meritato>> dice Sophie.
<<E adesso cosa intendi fare? Visto che non vuole vedere più neanche te?>> chiede Dylan.
<<Tranquillo, non voleva vedermi neanche prima>> risponde Sophie.
Dylan sbatte una mano sulla fronte, una parte di lui spera che gli faccia dimenticare tutto con un trauma cranico ma gli rimane solo un dolore talmente lieve e duraturo che è insopportabile.
<<Vai avanti, io cerco di rimediare al casino>> dice Dylan poggiando una mano sulla maniglia. Sta per abbassarla ma Sophie lo ferma.
<<Rientro anche io con te>> dice lei.
<<No, vai>> dice Dylan prendendo il comando della situazione e sbattendo il suo palmo davanti a Sophie in segno di stop. Quando lei ha svoltato l'angolo, quasi sicuro che se ne sia andata prega perché non torni e faccia irruzione nella stanza interrompendo la chiacchierata tra lui e Axel.
<<Axel mi dispiace per quello che ha fatto Sophie>> dice sinceramente Dylan.
<<Tranquillo, le ragazze sono tutte uguali>> dice lui poco convinto, sembra la voce di un bambino che ancora non ha conosciuto il mondo.
Chi avrebbe mai potuto dire una cosa così per quello che gli ha fatto una sola ragazza? Nicole gli aveva fatto davvero così male?
<<Non la penso così. Comunque quello che prima Sophie stava cercando di dirti è che...>> cosa voleva dirgli Sophie? Non lo sa Dylan.
Parla di testa sua, anzi con il suo cuore. Con il cuore che è stato spezzato e che lo ha tenuto separato dalla ragazza che ama perché non conosceva la stessa realtà dei fatti. Forse quell'esperienza farà riflettere anche lui. <<pensa se fossi stato tu nei panni di Nicole, o in quelli di Jace. Siete fratelli, ci dovreste essere l'uno per l'altro, non dovreste farvi la guerra. Io avrei tanto voluto avere un fratello o una sorella, qualcuno con cui condividere le mie sensazioni, ma avevo solo i miei genitori e non è la stessa cosa ovviamente.>>Axel alza lo sguardo per osservarlo meglio. Sembra davvero sincero, pensa.
<<Sono davvero molto pentiti, entrambi, specialmente Jace. Non stanno neanche insieme per farti capire che non hanno mai voluto farti un dispetto. Anzi non sono mai stati insieme nonostante il loro amore, c'è stato un solo bacio. È per questo che lo fanno, entrambi ti vogliono bene, ma il bene che ti vuole Jace è diverso, siete fratelli.>> continua Dylan. <<non pensare solo a Nicole, pensa a tuo fratello, a come sta male. Solo tu puoi risolvere questa situazione, ti prego>>
<<Lo farò>> dice semplicemente Axel.
Poi Dylan abbassa la testa e la rialza velocemente in segno di ringraziamento e esce dalla stanza.
<<Tu eri qui a origliare>> dice Dylan poco meravigliato quando uscendo si ritrova Sophie accovacciata davanti la porta.
<<Certo>> risponde lei rialzandosi.
<<Ora andiamocene in santa pace visto che ci siamo intrufulati qui senza neanche parlare con il preside>> dice Dylan.
Prende Sophie per una mano e la tira con lui visto che ha uno sguardo contrariato.
<<Ora che facciamo? Non possiamo starcene qui a braccia conserte a aspettare che lui decida cosa fare>> dice Sophie mentre raggiungono l'uscita.
<<No, andremo a cercare il medaglione che Axel ci ha chiesto di trovare>> dice senza voltarsi a guardare l'espressione di Sophie.
Ma può immaginarla, sicuramente ha gli occhi al cielo e sta sbuffando in silenzio mentre con le mani e la bocca fa qualche sua strana imitazione fatta male per prenderlo in giro. Ama questo lato di lei. Sempre ironica e pronta a sdrammatizzare.
Sophie è avanti a Dylan e prosegue con passo fermo, convinta di dove stia andando. Lei è un po che non viene più lì, sono ormai passati anni da quando lei e Nicole venivano a giocare con suo cugino Liam.
La sua amica ha continuato ad andarci, ma lei no. Ricorda bene però dove sia, si guarda in giro un po spaesata perché il posto è cambiato un po:la foresta è diventata più grande e i rami delle piante si sono allungati andando a coprire anche quei piccoli spiragli di luce che prima penetravano in mezzo alle chiome degli alberi.
Ovviamente ha la testa per aria, per terra non c'è niente da guardare. Osserva ogni piccolo movimento in cerca di qualche scoiattolo che vedevano lei e Nicole quando erano piccole e... Puff! Finisce con la faccia in mezzo a della terra secca, vede i suoi piedi intrecciati in mezzo a un arbusto che l'hanno fatta cadere a terra.
Senza esitare si rialza e pulisce con le mani la terra che è rimasta sulle sue ginocchia. Guarda Dylan dietro di lei che sta per aprire la bocca con sguardo interrogativo.
<<Sto bene>> dice Sophie precedendolo. Sapeva già la domanda che stava per fargli.
Continuano a camminare, Sophie rimane sempre per prima facendo strada, anche se in realtà non sa più se quella è la direzione giusta. Ad un certo punto riconosce un vecchio albero e sa di stare andando nella giusta direzione.
Scosta un cespuglio e dopo qualche altro passo si ritrova davanti la grande cascata.
<<Se Axel non si è espresso male, il posto è questo>> dice Sophie.
STAI LEGGENDO
Ogni sguardo [In revisione]
ChickLitAppena scesa dalla macchina della sua migliore amica, davanti scuola, Nicole si concede qualche secondo per godere della fresca aria di libertà intorno a lei. All'improvviso i suoi occhi incrociano quelli di un ragazzo che, in mezzo alla folla di st...