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                        Dylan rimane perplesso. "Se Axel non si è espresso male". Ripete nella sua mente. È impossibile riuscire un medaglione - che non sanno come sia fatto - che la corrente ha sicuramente portato via senza neanche sapere se sia il luogo giusto. Non ce la faranno mai. Ma non vuole scoraggiare Sophie.

<<Andiamo>> dice Dylan. Poi inizia a slegarsi le scarpe e facendo pressione si toglie la prima, l'altra se la toglie con le dita dei piedi. Si toglie anche i calzini e si fa qualche risvoltino ai pantaloni.

<<La corrente l'avrà portato chissà dove>> dice Sophie scoraggiata guardando il ruscello che scorre velocemente. Un qualcosa di piccolo e leggero come una collana ormai sarà finita chissà dove. È come se Sophie lanciasse un piccolissimo sassolino, sarebbe in grado di lanciarlo chissà dove.

<<Andiamo>> ripete di nuovo Dylan e si avvicina al ruscello. Immerge un piede mentre Sophie slega le sue scarpe e fa i suoi risvoltini, trattiene un grido per quanto è fredda l'acqua. Gli arriva un po più su delle caviglie, spera che non gli si congelino i piedi.

<<È freddissima!>> esclama Sophie quando immerge il primo piede. Dylan si è già quasi abituato, anche perché è andato piuttosto in fondo ormai.

<<Lo so>> gli risponde Dylan porgendole una mano per aiutarla ad entrare e abituarsi alla frescura dell'acqua. Ma lei rifiuta la sua mano e va avanti da sola.

<<Vogliamo percorrere tutto il ruscello?>> chiede Sophie guardando quanto è lungo e quindi quanto tempo dovranno rimanere con i piedi congelati.

<<No>> le risponde Dylan che ha già ragionato su quella cosa <<se è ancora qui si deve essere aggrappato a qualcosa quindi al massimo può essere arrivato fino a quell'albero li>> dice indicando un albero più in là <<se non c'è fino lì, con tutte le alghe e i sassi che ci sono in questo ruscello evidentemente la catenella era aperta e vuol dire che l'acqua l'avrà portato chissà dove>>.

Sophie annuisce impressionata dalla capacità di ragionamento veloce di Dylan. Gli ripassa di nuovo avanti controllando distrattamente se vede qualcosa che può somigliare ad una collana, non fa molta attenzione, è sicura che la corrente l'abbia già portata via.

<<Hai trovato qualcosa?>> chiede Dylan dopo qualche minuto di ricerche. Hanno già percorso un bel tratto di fiume ma non hanno trovato nulla.

Sophie all'inizio non risponde.

Poi quando Dylan si volta verso di lei per vedere il motivo per il quale non le stia rispondendo la vede rialzarsi dopo aver scavato in mezzo a dei sassi, con qualcosa in mano.

<<Potrebbe essere questo>> dice Sophie sollevando l'oggetto alla luce del sole. La catenella è leggermente rotta, ma nulla di irremediabile e il medaglione è ricoperto di fango, con una bella lavata andrà via e fra qualche ora tornerà come nuovo.

<<Sicuramente>> dice Dylan avvicinandosi e prendendolo fra le mani. Ne ha la certezza quando legge le parole che vi sono incise sopra, sono le stesse che gli aveva detto Axel:piccola guerriera. <<è questo>> dice con sicurezza Dylan, ricordando che Sophie non ha sentito tutte le parole di Axel, perciò non può sapere delle parole incise.

<<Ok ora finalmente possiamo uscire, mi si sono congelati i piedi>> dice cercando di muovere il ditone, ma non ci riesce bene, si incammina, ma scivola all'indietro.

Per fortuna Dylan è a qualche centimetro da lei e la regge con le sue possenti mani, le evita di fare un bel tuffo in quell'acqua ghiacciata e di rompersi la testa, visto che l'acqua non è così alta e le rocce sono tante probabilmente sarebbe andata a sbattere a una di esse.

Sentono i loro respiri uno su l'altro un attimo dopo che Dylan ha gridato: <<attenta>> prima di afferarla.

<<Grazie>> risponde lei scioccata da quello che le sarebbe potuto succedere se avesse sbattuto la testa a terra. Si raddrizza e esce dall'acqua seguita da Dylan, quando mette piede sull'erba tira un sospiro di sollievo per il poco sole debole che le sfiora il piede e per la borbidezza dell'erba.

<<No!>> grida Sophie quando gli schizzi di acqua che Dylan le ha lanciato le si appoggiarono sulla schiena. Con un salto felino si allontana da vicino al ruscello in modo che Dylan non possa più bagnarla.

Dylan rimane ancora un po in mezzo all'acqua e Sophie si ributta nel ruscello per avere la sua vendetta. Lo bagna da capo a piedi e anche lui non ci va piano. I suoi capelli sono zuppi, si buttano sull'erba con la faccia rivolta verso il sole.

A Sophie tutto ciò fa un po schifo:i capelli bagnati che poggiati sull'erba raccolgono tutto quello che trovano, gli abiti uguale, gli abiti appiccicati al suo corpo.

<<Ci vorranno ore per far asciugare i capelli con questo sole fiacco>> dice Sophie ridendo. Dylan osserva il suo fantastico sorriso, i denti bianchi che si fanno vedere e il viso ovale che si incicciottisce.

<<Stai molto bene quando sono bagnati>> dice Dylan osservando i suoi ricci. Era tanto che non li vedeva, Sophie si fa spesso la piastra ma quelli sono i suoi capelli naturali. Sophie si gira su un fianco e mette una mano sotto la testa per stare più comoda, Dylan fa lo stesso.

Si ritrovano uno di fronte l'altro, i loro nasi quasi si toccano e i loro respiri sono di nuovo l'uno sull'altro.

<<Grazie>> risponde lei con un filo di voce, sono talmente vicini che si potrebbero sentire anche se parlando pianissimo.

Dylan si avvicina a lei, le loro labbra si sfiorano, si toccano e ritoccano finché fra di loro non c'è un lungo bacio, le loro labbra si attaccano e si staccano solo per riprendere il respiro.

Quel bacio le ha tolto il respiro.

<<Non ho mai voluto lasciarti>> dice sinceramente Dylan, pentito del casino che aveva fatto quando l'aveva lasciata, si era comportato da sciocco non sentendo anche la sua versione dei fatti, basandosi solo su quello che aveva visto.

<<Non ho mai voluto tradirti>> dice altrettanto sinceramente Sophie ripensando anche lei a tutto quello che è successo.

Ogni sguardo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora