8. (Parte 2)

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Il cuore le inizia a battere molto forte, martella, sembra che stia per avere un infarto, Nicole ha l'impressione di essere arrossita, gli occhi sono di un azzurro bellissimo e le pupille le si sono ingrandite, un filo di vento le accarezza il viso e le fa ondeggiare i capelli quando lei e il misterioso ragazzo che ha cercato disperatamente tutta la settimana precedente si guardano negli occhi.

Da come è rimasto anche lui a fissarla, lei intuisce che l'ha notata, che anche lui sicuramente ha sentito la stessa scintilla sua. Rimangono lì a fissarsi per qualche secondo.

Nicole ha paura di iniziare a sudare freddo, le gambe le tremano ma, nonostante ciò, riesce a restare in piedi. L'unico ragazzo che in tutta la sua vita le ha fatto provare emozioni di quel tipo è davanti a lei. Per un momento si dimentica di tutto, poi il suo cervello si riaccende e rinizia a funzionare. È venuta per riportare il giubbotto ad Axel e invece ha trovato... Un suo amico? Parente? Non sa niente di lui.

È vestito di nero di nuovo, i capelli sono in ordine, sembra che li abbia appena spazzolati, non mossi dal vento come l'aveva visto la prima volta e i suoi occhi verdi sono come un'immensa distesa di erba che risaltano parecchio in mezzo a tutto quel nero.

Nicole apre la bocca come se volesse parlare ma non ci riesce, il respiro le si blocca in gola.

<<Scusa se ti ho fatta attendere, ero al piano di sopra, tu devi essere Nicole>> dice il misterioso ragazzo

<<Si>> si limita a rispondere Nicole. Che stupida che sono, pensa la ragazza. Aveva suonato così tante volte il campanello e aveva anche cercato di sbirciare dalla finestra... Se avesse saputo che c'era anche lui lì non lo avrebbe fatto. Ripensa alle ultime 4 parole, sa il suo nome.

La mente le continua a dire di parlare e fare conversazione, ma è bloccata, non sa cosa dire. È tremendamente felice di rivederlo, ha una seconda occasione per tenerlo stretto a se, anche se non serve perché è un conoscente di Axel perciò non c'è modo che si perdano di nuovo.

<<Io sono Jace>> dice con voce dolce e profonda il ragazzo. Nicole annuisce semplicemente con la testa. Jace. Quel nome non lo scorderà per nessuno motivo.

Non le ha teso la mano, si comporta come se stesse parlando con un'amica, una persona che ha sempre conosciuto. È come se non fossero estranei, come se si appartenessero, nonostante il non sapere niente l'uno dell'altro, entrambi sanno.

<<Axel mi ha parlato di te, lui ora è dovuto uscire. Aspettalo in casa.>> dice Jace, poi le da le spalle senza voltarsi a vedere se lei lo sta seguendo e raggiunge il salone. Nicole gli va dietro, ha un attimo di turbamento, gli ha parlato di lei, o cazzo. Chissà cosa gli ha detto.

A scuola nell'ultima settimana ne ha combinate di mille colori, è una ragazza calma ma se si fa prendere la mano è in grado di fare cose assurde. Mercoledì era entrata per sbaglio nello spogliatoio maschile della scuola, era difficile orientarsi visto che dopo anni che lei era in quell'istituto avevano deciso di invertire le porte. Fortunatamente se ne era accorta subito e stava facendo retromarcia per uscire ma nel farlo aveva quasi rotto il naso a un giocatore di rugby. Dannata porta, aveva subito pensato. Quando hanno invertito le porte dello spogliatoio maschile e femminile hanno anche deciso di farle aprire al contrario, lei non ha regolato la forza con cui ha spinto la maniglia, per la fretta di andarsene. Spera che gli abbia detto solo cose positive, non vuole che la giudichi male.

Da persona curiosa che è, Nicole non riesce a trattenersi, perciò decide di chiedergli cosa gli ha detto Axel di lei, altrimenti sa già che appena tornerà a casa inizierà a farsi i peggio film mentali su quello che può avergli detto.

<<Ah si, che ti ha detto? >>

<<Mi ha raccontato di tutte le cose adolescenziali che combini>> mente Jace. Quando parla fa un sorrisetto amichevole per non far sembrare la sua frase un rimprovero. Non vuole dirle cosa gli ha detto realmente Axel.

<<"Le cose adolescenziali">> dice Nicole ripetendo le precedenti parole di Jace <<E tu quanti anni hai?>>

<<ventidue>> dice Jace

<<Quindi non fai più "cose adolescenziali"?>> chiede Nicole. Sorride perché è curiosa di sapere la sua risposta, non sembra una di quelle persone che da le solite risposte scontate, tipo:"no, sono cresciuto".

<<Non ho detto questo>>

<<La tua ultima cavolata adolescenziale?>> chiede Nicole.

<<Innamorarmi>> risponde Jace.

Nicole arrossisce e cade nell'imbarazzo. Ma chi ha detto che innamorarsi è solo per gli adolescenti? Ma soprattutto chi ha detto che innamorarsi è una cavolata? Si chiede Nicole

<<Questo è del tuo amico...>> dice Nicole guardando il giubbotto.

<<Non è un mio amico>> specifica subito Jace, poi allunga le braccia e prende il giubbotto che Nicole tiene appoggiato sul braccio. <<È mio fratello>>.

In quel momento Nicole non riesce a pensare ad altro se non: sarà una coincidenza o il destino? Il ragazzo misterioso che l'ha attratta fin dal primo sguardo è il fratello del suo quasi nuovo migliore amico. (Quasi, perché quel posto è di Dylan, nonostante tutto nessuno potrà mai sostituire il suo amico di infanzia.) Wow.

Non osa chiedergli niente della scuola, anche se vorrebbe sapere se frequenta l'università, quale facoltà ha scelto... beh in realtà vorrebbe sapere tutto di lui.

Se Jace non tirerà fuori il discorso di quello che è successo con i loro sguardi, neanche Nicole lo farà, è troppo timida e se lui non dovesse ricordare lei ha paura si rendersi ridicola. Si rende conto che c'è anche una lontana, remota possibilità che lui non ricordi e che lei si sia fatta solo un film romantico in testa.

<<Non avrei mai pensato che Axel ci avrebbe messo così poco a farsi un'amica>> dice Jace

<<Come mai?>> chiede Nicole alzando le spalle.

<<È un tipo timido>> risponde Jace. Nicole lo aveva già notato, per questo fa sempre molta attenzione a quello che dice e che fa, perché anche lei lo è e sa quanto poco basti per far soffrire una persona, specialmente se è timida e sensibile.

<<Lo so>> dice Nicole, non riesce a trovare un argomento sensato e entrambi smettono di parlare. Lei tiene lo sguardo fisso sul pavimento per non incrociare gli occhi di Jace e lui invece guarda il soffitto. La tensione fra di loro si interrompe quando Jace, guardando l'orologio si rende conto che è ora di merenda perciò si alza in piedi per andare a prendere qualcosa da mangiare in cucina.

Ogni sguardo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora