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<<Ciao>> dice poco sinceramente e contro voglia. Sophie non lo perdonerà così facilmente per quello che ha fatto alla sua migliore amica.

<<Che ci fate qui?>> chiede Axel brusco in italiano. La sua voce sembra diversa rispetto a quella con cui ha parlato prima in spagnolo con Williams. Mette entrambe le mani nelle tasche davanti dei jeans.

<<Siamo venuti a trovarti>> dice amichevolmente Dylan. Vuole provare a essere gentile e non dirgli subito il motivo per cui sono venuti, forse se crederà che sono venuti da amici li ascolterà più piacevolmente.

<<Vi ha mandati Nicole?>> chiede sempre con lo stesso tono di prima <<O peggio, mio fratello?>> la seconda parte della frase l'ha detta tanto per dire. Sa fin troppo bene che suo fratello non manderebbe mai nessuno a parlare per conto suo, se aveva qualcosa di importante da dire sarebbe venuto di persona.

<<Nessuno dei due, infatti non sanno che sono qui>> dice Sophie guardando Dylan <<che siamo qui>> si corregge Sophie. Dylan vorrebbe tanto dire qualcosa in sua difesa, ma non lo fa. Infondo è stato lui a insistere così tanto per venire, ormai anche se non è quello che vuole, c'è dentro fin sopra i capelli e deve stare dalla parte di Sophie.

<<Sai che Nicole sta molto male>> dice Sophie rovinando tutti i piani di Dylan. In effetti alla fine non si erano messi d'accordo su chi avrebbe parlato e cosa avrebbero detto. Non ne avevano neanche parlato. <<lei e tuo fratello non stanno insieme per colpa tua, e soffrono per questo>>

<<Sapete quanto ho sofferto io per colpa loro?>> dice Axel in sua difesa.

<<Si può sapere che ti prende?>> chiede Sophie <<quando ti ho conosciuto eri diverso, eri la persona più buona che io conoscessi dopo Nicole, guardati ora tu ti stai codendo la tua vita mentre la ragazza che ami e tuo fratello soffrono>>

<<Sono le persone che ti fanno diventare cattivo>> dice Axel con tono arrabbiato. Sophie non è la prima volta che sente quella frase, deve essere un proverbio o un qualcosa del genere.
<<Dopo aver visto il loro tradimento il mio cuore dolce si è spezzato, e quando il mio corpo è riuscito a rimetterlo insieme, e fidati ci è voluto molto tempo, la gentilezza e tutte le caratteristiche che avevo prima non facevano più parte di me>>

<<Ma cosa dici?>> dice Sophie esasperata <<non c'è stato nessun tradimento, tu e Nicole non siete mai stati insieme>>

<<Sentite, sinceramente non mi interessa quello che avete da dirmi>> dice Axel consapevole che sarebbe inutile continuare con quella conversazione in cui Sophie riesce solo a difendere Nicole.

Se proprio deve preferirebbe parlare solo con Dylan, che forse non prenderà le difese di nessuno e riusciranno a ragionare insieme.

<<Invece ti dovrà interessare>> dice Sophie tenendo lo sguardo fisso su Axel e facendo un passo verso di lui. Lui sbuffa.

<<Se vi ascolterò poi ve ne andrete?>>

<<Forse>> risponde brusca Sophie. Forse è sempre meglio di nulla, pensa Axel.

<<Allora prego, accomodatevi>> dice ironicamente.

<<Molto gentile>> dice Sophie facendo un sorrisetto malefico.

Se fosse un suo amico vero prenderebbe una dama o un qualcosa per ammazzare il tempo, ma non vuole rischiare di lasciare una partita a metà e dover costringere i suoi ospiti a lasciare la stanza o doverla finire facendo passare ancora più tempo. Prima lo lasceranno in pace, meglio sarà.

<<Quindi?>> chiede Axel preparandosi all'interrogatorio.

<<Perché non torni a sistemare le cose?>> chiede Sophie buttando sul letto la sacca con pochi vestiti che ha preso e si è portata dietro per tutto il viaggio.

<<Io qui sto bene, non voglio tornare>> risponde.

<<Ma vuoi capire che non esisti solo tu? Nicole sta male, Jace sta male! >> sbotta Sophie <<se ti importasse di loro faresti qualcosa per farli stare meglio, tipo tornare>>

<<Avete finito?>> chiede Axel rivolgendosi a entrambi.

Dylan non apre bocca da un pezzo. Non li sta veramente ascoltando, vuole solo farli andare via e Sophie non la sopporta questa cosa.

<<Quello che Sophie stava cercando di dire è che potresti fargli almeno una chiamata, per i suoi 18 anni non gli hai fatto neanche gli auguri>> dice con calma Dylan sentendosi preso in causa. Axel non risponde, gira gli occhi al cielo.

Vorrebbe cacciarli e distendersi sul letto per andare in letargo e smaltire quell'incontro.

<<Fai così solo perché sei arrabbiato e ferito>> dice Dylan. Sophie si stava trattenendo dal fare una scenata.

<<Posso chiedervi un favore?>> chiede Axel.

<<Si, basta che non sia andarcene>> dice Sophie con sguardo di sfida.

<<Allora ve ne chiedo un altro>> dice e senza aspettare una risposta continua <<c'è un ciondolo, a Washington, nel fiume in cui Nicole andava sempre a un fiume quando era piccola, o perlomeno così mi aveva detto. Lì nel ruscello della cascata vi ho gettato un ciondolo d'argento con delle scritte. Voglio che proviate a recuperarlo, so che la corrente potrebbe averlo già portato via, ma non perdo la speranza>>

<<Quando noi ce lo avremmo tu tornerai e lo darai a Nicole?>> azzarda Sophie.

<<No, ma è un regalo che mi aveva fatto Williams, mi è dispiaciuto buttarlo>> risponde Axel.

A Sophie ribollisce il sangue, fa i pugni ma non riesce a trattenere la rabbia, da uno schiaffo in faccia a Axel talmente forte da fargli girare la testa di lato, gli lascia il segno delle sue dita che Axel poi va a toccare con la mano.

<<Vieni a darlo a Nicole, codardo>> urla Sophie. Dylan la trascina fuori dalla stanza di Axel, nonostante le sue resistenze lui è più forte.

Ogni sguardo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora