56. (Parte 5)

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Jace poggia delicatamente le labbra sulla sua morbida guancia, non le affonda come per dargli veramente un bacio, semplicemente come se volesse fargli ricordare il sapore delle sue labbra quando si sono baciati sotto la pioggia, dopo qualche istante si ritira.

<<Sai penso che alla fine un bacio sulla guancia non sia nulla di male inconfronto a quello che ha visto quella sera Axel. Lui per me c'è sempre stato nell'ultimo anno e io l'ho ricompensato così, sono un disastro>> si incolpa Nicole <<se Axel non tornerà sarà tutta colpa mia, mi dispiace di averti fatto perdere tuo fratello>>.

<<No, sarà colpa di entrambi>> poi riflette su quello che ha appena detto <<no. Non sarà colpa di nessuno. Non è stata colpa nostra se ci siamo innamorati, non potevamo saperlo, è il destino che ci ha riservato tutto questo, all'amore non si comanda e non si sfugge>>. Lui meglio di tutti dovrebbe capirlo visto che è innamorato di Nicole, pensa Jace.

<<Oggi però non ci pensare>> dice Jace.

<<Ma non mi hai chiamata qui per parlare di lui?>> chiede Nicole.

<<Volevo passare un po di tempo con te>> dice senza rispondere alla domanda troppo esplicitamente. Da quel momento deve fare molta attenzione alle parole che dirà per non far capire nulla a Nicole. È una ragazza molto sveglia e alla prima sillaba sbagliata potrebbe capire tutto.

<<Hai detto di non voler festeggiare il compleanno, allora facciamo una festa io e te>> dice Jace. Si quella è la cosa giusta da dire, così Nicole non avrà sospetti, non deve allontanare troppo il discorso della festa, deve integrarlo al punto giusto.

<<In che senso?>> chiede Nicole.

<<Dimmi dove vuoi andare e ti ci porterò, se vuoi chiamo la corazza reale>> spiega Jace ridacchiando. Nicole ride.

<<Questo è uno dei motivi per cui ti amo girasole>> dice, poi lei si volta a guardarlo e i suoi grandi occhi luccicanti blu è come se lo pregassero di continuare la frase.
<<Il tuo sorriso>> questo le fa scoprire di nuovo i denti bianchi come le nuvole, anche se ora nel cielo non ci sono nuvole, lui in lei ci vede la morbidezza di una nuvola. <<Sei bellissima cazzo>> le sussurra in un orecchio con un filo di voce. Lei rabbrividisce e arrossisce.

<<Vorrei tornare al giorno in cui ci siamo incontrati, se potessi non reprimerei il mio istinto di correrti incontro, vorrei tornare a quando esistevamo solo io e te, a quando non sapevo ancora che Axel mi amava dopo averti rivisto, il primo giorno quando ho incontrato Axel i suoi occhi mi ricordavano i tuoi in qualche modo, ma non sono mai stati uguali ai tuoi>> confessa Nicole.

Lui le stringe la mano e vede che i suoi occhi si stanno riempendo di lacrime.
<<Allora che vuoi fare? >> chiede per distorglierle l'attenzione da Axel in modo da evitare di farla piangere il giorno del suo compleanno.

<<Portami a casa mia, magari ci guardiamo un film e chiamiamo anche Sophie e Dylan>> risponde Nicole e subito si alza e inizia a camminare, poi si volta indietro e guarda Jace come se volesse dirgli di seguirla, lui senza esitare la raggiunge.

Non riesce a guardare l'orologio per vedere quanto manchi all'ora stabilita da Sophie per tornare a casa, ma è sicuro che sia troppo presto ora.

Percorrono sempre più strada, Jace non sa come far cambiare idea a Nicole per farla andare in un altro posto senza che lei sospetti nulla. Ma non ce ne è bisogno. La ragazza rimane affascinata da un vestito che ha visto in vetrina e lo trascina con lui nel negozio.

<<È bellissimo!>> esclama Nicole girando intorno al manichino. Jace si guarda intorno e vede altri vestiti, ma Nicole ha proprio ragione, nessuno si avvicina alla bellezza di quello. Jace prende da parte la commessa che sta incentivando Nicole a comprarlo e vi scambia due parole.

Passa diverso tempo mentre Nicole passa da un negozio all'altro ma nessun vestito l'ha affascinata quanto il primo che ha visto. Hanno passato talmente tanti negozi che quello con quel vestito è a un kilometro da loro ora, Nicole lo ama e pensa di tornarci un altro giorno sperando che sia ancora lì.

<<Possiamo andare>> dice contenta di aver passato quel tempo con Jace e a osservare vestiti.

È un bel po che non fa shopping, ci tornerà sicuramente con Sophie qualche giorno. Ora però è altrettanto contenta di tornare a casa e passare il pomeriggio con i suoi migliori amici. Per un attimo si pente quasi di non aver fatto nessuna festa.

Pensa che domani quando si sveglierà, non sarà più un giorno così speciale e che quella è l'unica occasione della sua vita per i 18 anni, non ha un'altra possibilità. Ma ormai per decidere di fare qualcosa di più in grande è troppo tardi, si accontenterà del pomeriggio che l'aspetta.

È stata una stupida a non mettersi al primo posto. Questo è quello che ha scritto nella sua prima pagina del nuovo diario, era il suo obbiettivo dell'anno e non è riuscito a mantenerlo, non del tutto.

Continua a mettere gli altri sempre al primo posto.

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