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Don e Leo se ne andarono, ed io rimasi lì sola.

Era trascorso parecchio tempo, ma non avevo idea di che ore fossero.

La notte era calata calta da un pezzo; riuscivo a vedere l’orsa minore e quella maggiore…

Ricordati bambina mia, se ti perderai, guardando il cielo riuscirai sempre a trovare la strada di casa.”

-Papà…-

Al ricordo di quella frase la rabbia svanì, lasciando il posto alla tristezza.

Girai su me stessa e mi lasciai scivolare contro la colonna, finché non toccai il pavimento di legno. Un singhiozzo mi scosse il petto…

Ricordai le immagini che avevo visto dopo aver battuto la testa:

-Mamma, papà, Mari… Mali…-

Scoppiai a piangere.

Cercavo di fare piano e di reprimere i singhiozzi…

Lo avevo sempre fatto, e non avevo intenzione di smettere ora.

Mi ritornò in mente, anche il modo in cui scoppiai a piangere per il corridoio…

Non l’avevo mai fatto, l’unica volta fu al funerale di mia sorella: lì piansi talmente tanto forte, che ad un certo punto fui allontanata dalla funzione.

Le lacrime calde scorrevano sul mio viso, freddo come freddo era il vento di quella sera.

Molto freddo!

Udii dei passi e mi tappai la bocca.

Dopo poco sentii quei passi allontanarsi, e ripresi a piangere piano.

“Anny perché piangi?”

“Niente!”

“Dai sorellina, lo sai che puoi dirmi sempre tutto!”

“Lo so però… NON HO NIENTE OK MARI’!?”

“Franco ha rifiutato giusto?”

“Si…”

Mibuttaialcollo di mia sorella maggiore, e piansi a dirotto;

“SE BECCO QUESTO FRANCO LO PICCHIO!”

“Ma dai Malika! Ah ah ah ”

Le mie sorelle mi erano sempre state vicine, ma poi da quando Malika era morta io e Mariah ci eravamo un po’ allontanate…

“Chissà come state sorelline mie…”

-Finalmente ti ho trovato!-

Sobbalzai per lo spavento

-Oddio! Mi hai spaventata!-

Ero talmente assorta nei miei pensieri, che non avevo sentito Leonardo che si avvicinava.

-Ah ah scusa, non volevo spaventarti!-

Mi sorrise.

Si frugò nella tasca dei pantaloni, tirò fuori un fazzoletto di stoffa bianca, si inchinò, mi prese il mento fra le mani e mi asciugò le lacrime.

-Certo che tu piangi spesso!-

Tirai su con il naso,

-In effetti, ultimante mi accade troppo spesso!-

Rimise il fazzoletto al suo posto, e mi guardò negli occhi

-Certo che hai proprio dei bellissimi occhi!- dissi estasiata

Sorridendo mi disse: -Anche i tuoi non scherzano!-

Mi accarezzò il viso e un brivido mi scosse leggermente

-Hai freddo?-

-Un… un po’-

balbettai per la vergogna

“Mio Dio perché sono diventata così timida?”

Si tolse il giubbotto blu navy che aveva in dosso, mi sporsi un po’verso di lui e me l’appoggiò sopra. Avvicinai il colletto della giacca al naso:

-Che buon odore!-

Era un misto tra un incenso, molto delicato e un profumo da uomo molto deciso…

Un mix perfetto di dolcezza e mascolinità…

Respirai a fondo sul colletto della sua giacca, chiusi gli occhi e ci immaginai accoccolati l’uno a fianco all’altra…

-Sei diventata rossa-

 Disse ridendo.

- S- scusami…-

risposi imbarazzata.

Non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi; neanche lui ci riusciva. Ci fissavamo intensamente, sbattei le ciglia, come facevo sempre quando ero emozionata; ma non avrei potuto mai immaginare quello che lui aveva capito.

Mi riprese la testa fra le mani, e mi baciò.

Ci rimasi di stucco… All’inizio!

Poi chiusi gli occhi, e mi lasciai andare a quel bacio così dolce, bello ed appassionato.

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