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Mancavano ancora circa 2 ore e mezza al ritorno delle squadre dalle varie missioni...

Non sapendo cosa fare mi avventurai in giardino: ripensavo a Leonardo, in palestra, quando mi aveva parlato di quella statuetta, sembrava acceso da una fiamma ardente; ci credeva in quello che diceva. Evidentemente in vita aveva usato spesso questi principi, già me lo immaginavo, vestito come un samurai in giro per le strade di una metropoli moderna, che difendeva i deboli gli innocenti...

“Un po’ fuori luogo l’abbigliamento... Ma... Che figo....”

Sorrisi fra me, a quel pensiero, che sotto sotto, nascondeva una voglia matta di unirmi a lui...

Senza accorgermene arrivai al Giardino delle Cascate, andai al centro di quell’intrigo di acque e ponti, dove c’eravamo già fermati io e Leonardo qualche sera fa...

Mi sedetti sulla stessa panchina e attesi...

Rimasi lì finché non mi chiamarono per andare a fare il mio dovere: in quel frangente non c’erano molti feriti, perciò finimmo in fretta, trascorsi il resto del pomeriggio a dare una mano a pulire e a sistemare, un po’ da per tutto.

La sera, dopo cena, io e il resto della cricca decidemmo di fare un giro per qualche universo.

Don non era molto d’accordo, dato che poteva succedere qualsiasi cosa in loro assenza...

Ma, dopo molte insistenze e preghiere, da parte dei suoi fratelli, e la promessa che quelli della Stanza Centrale avrebbero fatto il doppio dell’attenzione, riuscimmo a convincerlo...

-Dove andiamo di bello?-

Chiesi mentre Donny e i suoi fratelli armeggiavano con un macchinario che ci avrebbe dovuto teletrasportare tutti insieme:

-Andiamo nella dimensione Nebulon6, sul pianeta Bàrric.-

Mi disse Donatello, mettendo le coordinate spazio-temporali necessarie;

-E’ un posto famoso per i divertimenti che offre...-

Concluse Don. Mik sorrise saltando a terra dal tetto della macchina, e mettendosi sull’attenti esclamò:

-I cavi sono tutti collegati Capitano! Cominciamo ad imbarcarci?-

Fra le risate generali Don rispose -Sì potete cominciare a salire.-

La prima ad entrare fu Mona, seguita da Nari, Venus, Lavinia e Leatherhead, io non mi decidevo a muovermi, ero piuttosto dubbiosa su quella macchina...

-Dai che non è così male!- mi disse Ando Rei battendomi una mano sulla schiena,

-Giusto!- continuò Nini -La prima volta avverti un po’ di nausea, ma non è niente...-

Mi spinsero dentro continuando a rassicurarmi su quanto fosse sicura...

Mi fecero entrare dentro a quella cabina: era lunga e stretta, contai 20 posti a sedere, in mezzo un corridoio in cui ci si poteva stare in due, alla fine di questo corridoio un piccolo pannello con dei pulsanti; Nini e Ando Rei si misero una alla mia destra l’altra alla mia sinistra, entrarono anche gli altri:

Don si sistemò vicino al pannello, Leonardo di fronte a me e gli altri d’appresso.

Ero un po’ spaventata...

Nini ed Ando Rei non mi avevano detto cosa sarebbe successo, solo gli effetti; lui se ne era accorto, perché mi sorrise e mosse le labbra come a dire “Andrà tutto bene.”

-Computer procedura 37014-

Disse Donatello con voce forte e chiara, una voce metallica risuonò nell’abitacolo:

-Procedura 37014 avviata, trasferimento molecolare in corso...-

Si sentii un ronzio che aumentava sempre di più, vidi la pelle delle mie mani diventare piccoli globi semi-luminosi, agli altri stava accadendo la stessa cosa; aprii la bocca per gridare...

Ma non né uscii alcun suono, in pochi istanti intorno a me fu un vorticare luminoso di cellule multi colore, mi sentivo leggerissima...

L’ultima cosa che vidi fu un lampo bianco che mi accecò, e l’ultima che sentii fu uno *SWAIN* .

Quando mi svegliai ero sdraiata di fianco, su un prato umido, sentivo delle gocce su di me, l’odore era di erba bagnata appena tagliata...

Aprii lentamente gli occhi, la luce di un faro mi investì,  dandomi talmente fastidio da farmi lacrimare gli occhi...

Avevo un sapore acre in bocca, la testa mi girava e mi veniva di rigettare tutta la cena,

- Ania? Ania, tutto ok?-

Alzai gli occhi e vidi Leonardo seduto accanto a me, mi teneva una mano sulla spalla sinistra, dentro di me lottavo per riprendere il controllo di me stessa e non rimettere tutto...

Puntellai le mani a terra e alzai il busto:

-Sì... Ci son... Um!-

Feci in tempo a girarmi e *BLEAH*

“CAZZO! Che schifo!!!!”

Leo era stato incredibilmente pronto: mi raccolse al volo i capelli sciolti e mi mise una mano sulla fronte, tossii così forte che mi vennero le lacrime agli occhi...

Per fortuna rigettai solo una volta, e, incredibilmente, non mi ero neanche sporcata.

Nel frattempo Nini si era avvicinata, prese qualcosa dalla borsa che aveva con sé e mi pulì la bocca: un profumo delicato mi restò sulle labbra.

Si erano avvicinati anche gli altri, sembravano stare tutti bene... Tranne io...

Quando la testa mi smise di vorticare Leo mi aiutò a mettermi in piedi, sembrava che non fosse successo niente di ché; in effetti Donatello mi spiegò che questo tipo di viaggi potevano dare disturbi del genere... Dipendeva solo dalla sensibilità dell’individuo.

Cominciammo ad incamminarci verso la luce abbagliante che avevo visto prima: eravamo su una collina piuttosto ripida, i ragazzi fecero una corsa per vedere chi arrivava prima in fondo, e Ando Rei appresso a loro...

Solo Leonardo, che mi sorreggeva e Leatherhead erano rimasti con noi ragazze.

La posta in palio alla corsa era scegliere dove andare a fare il primo giro.

Vinse Edward e decise che il primo giro si sarebbe fatto sulle montagne russe...

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