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Era sospeso in aria da un fascio di luce bianca, sopra quello che poteva essere benissimo un altare sacrificale, posto su una base in cima ad una lunga scalinata.

-Andiamo?- disse Leo prendendomi la mano

Io deglutii e risposi -Andiamo.-

La nota di indecisione era viva e presente nella mia voce

Ci incamminammo tutt’e tre verso la scalinata, eravamo a meno di tre passi dal primo gradino che la terra tremò e un freddo intenso entrò nella stanza.

Ci girammo e vedemmo un fumo nero uscire fra le due ante della porta; e la ferita che quell’essere mi aveva lasciato cominciò a bruciarmi

-AH!- mi strinsi all’altezza del cuore

Entrambi mi guardarono, sapevano cosa dovevano fare: Don andò avanti per cercare di trattenere ciò che stava per entrare, Leo mi prese il volto fra le mani e mi disse:

-Ania è arrivato il momento. Devi resistere ancora un po’, tesoro. Raggiungi il cuore e ricongiungiti con lui.-

-Ma come farò?-

La ferita continuava a bruciarmi, ma cercavo di non dar peso quella sensazione

-Devi solo avvicinartelo al petto pronunciando queste frasi: Il mistero è stato svelato, aldilà mi è stato rivelato. Ma non è ancora la mia ora, chiedo di tornare nel mio spazio e nel mio tempo.-

Il portone si spalancò di colpo, la barriera aveva ceduto e quello scheletro si manifestava in tutta la sua cruda e orribile realtà. Una voce oltre tombale gridò:

-SCIOCCHI NON RIUSCIRETE MAI A RIPORTARLA IN VITA!-

 Lo scheletro scattò in avanti; mi girai per correre in cima alla scalinata, ma me lo ritrovai davanti.

Ero terrorizzata, avrei voluto gridare, ma era talmente il terrore che non uscì alcun suono. Leo mi afferrò per un braccio e mi portò dietro di lui, la katana sguainata.

Cercò di colpirlo ma era come se fosse fatto di fumo, lo scheletro invece tirò indietro il braccio destro, materializzando una palla d’energia, e la scagliò addosso a me e Leonardo; cademmo a terra a faccia in giù a pochi metri da lui:

-Tutto bene Ania?-

-Sì, credo di sì-

Mi aveva appoggiato una mano dietro la schiena, mi girai verso destra e incrociai il suo sguardo: non l’avevo mai visto così spaventato. Don si era parato davanti a noi per darci il tempo di rialzarci.

-Ania devi attivare la barriera anti-magia prima che ti colpisca di nuovo.-

Disse Don parando un altro colpo ma questa volta il demone gli si scagliò contro di lui con violenza, mandandolo a sbattere contro il muro.

-DON!-

Non finii di gridare che il demone mi afferrò, sollevandomi in alto

-NO ANIA!-

Gridò Leo con tutto il fiato che aveva in gola.

Il demone mi stringeva forte, non sò se mi avrebbe ucciso; ma la sua intenzione penso che fosse proprio quella. Eravamo troppo in alto perché Leonardo potesse raggiungerci, e il demone stringeva sempre più forte:

-Fra poco il suo corpo cesserà d’esistere, quegli sciocchi umani staccheranno la spina del respiratore, e il potere del tuo cuore puro, sarà tutto mio finalmente!-

Il dolore era lancinante, non avevo capito di cosa stesse parlando, pensavo semplicemente che mi avrebbe stritolato

-AAAAAAH-

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