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La luce del sole ci sorprese ancora abbracciati l’uno all’altra; l’alba arrivò lenta e ancora assonnata; bussando dolcemente sulle mie palpebre...

Aprii lentamente gli occhi; sentivo il respiro di Leonardo sulla mia testa; ascoltavo il suo cuore battere, calmo e regolare; sentivo il calore della sua pelle sulla mia.

Sbadigliai piano piano per non svegliarlo, mi sciolsi dal suo abbraccio e mi alzai.

Raccolsi la vestaglia da terra e andai in bagno

“Che nottata...!”

Sospirai, nella mia mente ripercorrevo ciò che era successo quella notte, non riuscivo a spiegarmi il motivo di un tale miracolo, avevo sempre pensato che l’amore non si sarebbe mai degnato di bussare alla mia porta. Soprattutto dopo l’incidente di mia sorella...

Mi guardai allo specchio: i miei capelli erano più in disordine del solito, i miei occhi, ancora un po’ assonnati, ridevano, ero contenta e si vedeva, sembravo del tutto diversa...

Persino la mia pelle mi sembrava più luminosa del solito, col tutto che è scura...

Mi sciacquai il viso, l’acqua era molto fredda ma era piacevole dopo una notte di fuoco...

Mi asciugai ed uscii: andai verso il letto, mi sdraiai piano e cominciai ad accarezzare il mio amato Leonardo; era scoperto fino a poco sopra il pube il braccio destro era alzato sopra la testa e la mano sinistra era sul petto.

Gli accarezzai la mano e poi piano salii su per tutto braccio, un brivido leggero scosse le sue spalle, sorrisi, lui sonnecchiava ancora, non mi sembrava vero: ero vicino ad un ragazzo, ed ero coperta solo da una vestaglia di seta, con la luce del mattino che conferiva agli eventi accaduti un alone di magico incanto...

Mi avvicinai al suo viso e cominciai a baciarlo sulla guancia, lui si svegliò e io mi ritirai, lo lasciai stiracchiare, mi guardò e mi disse: -Buon giorno occhioni blu...-

Risi e arrossii

-Buon giorno mio principe dalla pelle verde, come hai dormito?-

-... Come un ghiro...-

Sbadigliò e si stiracchiò di nuovo; mi accarezzò il volto:

-Oggi è il gran giorno...-

Sorrideva ancora ma i suoi occhi si erano intristiti. Me ne ero completamente dimenticata...

Abbassai gli occhi sulle lenzuola, lui si tirò su e mi prese il volto tra le mani, ci guardammo negli occhi e cominciai a piangere: -Non voglio lasciarti!-

- Ania...-

-Non c’è un altro modo? Tu vieni con me sulla terra, oppure chiamare qui la mia famiglia?-

Ero disperata e non avevo idea di ciò che dicevo...

Ma lui con tutta la pazienza del mondo mi disse:

- Ania, io non posso venire con te. Io sono morto ricordi? E far venire qui la tua famiglia vorrebbe dire condannarli tutti a morte... Te ne rendi conto? Sì? -

Mi asciugai le lacrime ed annuii. Lui mi baciò

-Non pensarci... Ok?-

Annuii di nuovo

-L’importante ora è riportarti a casa sana e salva!-

Lasciai cadere il discorso, diedi un’occhiata all’orologio sulla scrivania e sospirai

-E’ meglio che torni in camera mia, prima che ci veda qualcuno...-

-Sì, è meglio...-

Mi rivestii in fretta, e uscì di volata dalla camera... Se lui disse qualcosa io non lo sentii, ero corsa in camera mia: mi buttai sul letto e piansi disperata...

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