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Prima di entrare nel parco giochi ci fermammo per il cambio valuta, Leonardo si avvicinò ad un box bianco, con grandi vetri di plexiglass, con al centro un cerchio: incuriosita mi avvicinai, aveva estratto dal suo porta fogli una specie di bancomat con lo sfondo blu scuro e le scritte arancioni in una lingua che non avevo mai visto, disse qualcosa al cassiere che non colsi...

Il cassiere era un energumeno grasso e flaccido, dalla pelle giallo limone i tratti di una carpa d’acqua dolce, grandi occhi neri, le mani erano grosse non curate con quattro dita; si muoveva lentamente e parlava altrettanto lentamente, faticava a respirare.

La cosa non mi sorprese, dato che come minimo pesava 300 kili...

Le sue grasse e grosse dita allungarono a Leonardo un POS, Leo vi strisciò la carta, il cassiere gli chiese quanto volesse, così almeno mi tradusse Leonardo, poi dovette digitare un codice d’accesso per confermare alla banca che era lui; attendemmo circa 1 minuto e il cassiere gli consegnò due grossi mazzi di banconote verde smeraldo.

Rimasi a bocca aperta, non avevo mai visto tante banconote tutte insieme, e di quel colore poi...

Me ne diede una: la rigirai fra le mani, la carta era molto spessa e incontro luce di poteva vedere uno strano volto contornato da una scritta stranissima, quando gli chiesi chi era quel tizio e da quanto era quella banconota mi rispose così:

-Quello che vedi in contro luce è il loro attuale sovrano, si chiama Ulgheltre Noo-gono, praticamente l’ottavo degli Ulgheltre, sopra la sua testa c’è scritto il suo nome e sotto invece il motto di questo pianeta...-

-Cioè?- gli risposi io

Lui mi sorrise e mi disse -“Che gli dei salvino il re!”-

-Ooh-

Eravamo arrivati vicino alle montagne russe, erano altissime e tutte attorcigliate;

“Queste sono da volta stomaco!”

- Sììì, dai l’ultimo che arriva è uscito da un uovo marcio!-

Edward e Michelangelo si lanciarono all’assalto, ma vennero fermati da un orso bianco umanoide che gli indicò la cassa:

-Naighen-cen tan.- dissero in coro e si diressero moggi moggi verso la cassa

-Che hanno detto?-

Mi rispose Leonardo mentre ci dirigevamo anche noi alla cassa

-Hanno semplicemente chiesto scusa...-

-“Naighen-cen” significa ci scusi tanto e la parola “tan” sta per signore -

Aggiunse Donatello mentre pagava

Rendendomi conto di cosa stavo per andare a fare dissi

-Io non vengo, vi aspetto qui...-

Leo, alla cassa, si voltò e disse -Non ti piacciono le montagne russe?-

-Direi proprio di no...-

Dissi sorridendo, gli altri provarono ad insistere, ma non volevo cambiare idea

-E allora non vado neanche io. - disse Leonardo

-Nooo Leo perché?- chiese Mik

-Non mi va che stia da sola. Ragiona non conosce la lingua, ne il luogo in cui si trova, e poi se non gli piace quest’attrazione non è un disastro... E poi i posti sono da 12, quindi qualcuno sarebbe rimasto per forza fuori!-

Il ragionamento non faceva una piega, alla fine si decise che io e Leonardo saremmo rimasti a terra e reggere borse e cappotti e loro sarebbero saliti su.

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