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- Com’è possibile che non ci sia?!- disse Raf

-Abbiamo guardato da per tutto, non ci sono tracce né di lui né di Ando Rei.-

Disse Leatherhead

L’emergenza era passata, ma noi eravamo ancora in infermeria in preda all’ansia.

Più cercavo di non piangere, più gli occhi mi bruciavano.

Mi allontanai dal gruppo e andai fuori in balcone, mentre loro discutevano ancora.

-Dove li hai visti l’ultima volta Raf?-

-L’ultima volta che ho visto Leonardo, stava combattendo contro un demone Don. Poi ci ha dato il segnale di ritirata e non ho più visto né lui né Ando Rei.-

Erano entrambi arrabbiati e per poco Raffaello non pestava il povero Don; se io non avessi avvistato qualcosa.

Era un puntino infinitesimale.

Mano a mano che si avvicinava riuscivo a vedere meglio.

“Non credo hai miei occhi!”

-Dovevano già essere rientrati! Che diavolo vuoi da me. Dovevo mettere in salvo il resto delle truppe. Don!-

-Hai abbandonato nostro fratello laggiù però!-

-Oh Cristo! Senti piantala o ti faccio vedere io come l’ho abbandonato!-

-Ragazzi stanno arrivando!- urlai sollevata di rivederli.

Tutti corsero in balcone, qualche secondo dopo Leo atterrò con Ando Rei in braccio.

-E’ in fin di vita. Fate presto!-

Anche lui era debole, si vedeva; era stanco e molto provato dalla battaglia.

Raf prese in braccio Ando Rei e insieme a Don, Leatherhead e Nini andarono subito in una sala operatoria.

Ci girammo seguendo con lo sguardo loro che uscivano dalla sala, quando all’improvviso:

*TONF*

Ci girammo, Leo era svenuto sul pavimento appena avevano girato l’angolo

- Leo, Leo!-

Lo scuotevo ma non si riprendeva.

-ROSE, NIY CIEN; VENITE PRESTO!- gridai

Entrambe si precipitarono, gli prese un colpo quando lo videro

-Oh mio dio!-

- Ania che gli è successo?-

-E’ svenuto. Aiutatemi a metterlo su un lettino forza!-

Ero nel panico, ma aiutai ugualmente a metterlo sul lettino.

Una volta sistemato Rose e Niy Cien gli tolsero la cintura, le scarpe, il fodero per le katane e il dispositivo per le ali che aveva dietro il guscio.

Cercai di calmarmi e di vedere se respirava ancora.

“Dio ti prego fa che respiri.”

Avvicinai la guancia al suo viso e attesi un po’

-Bene. Respira.-

Dissi tra un respiro e l’altro.

-Rose alzagli le gambe-

-Sì, subito.-

Niy Cien mi mise una mano sulla spalla e disse:

-Sei pallida, metti seduta, dai.-

Mi fece sedere su una sedia lì vicino, mi sentivo vuota e priva di forze.

Quando l’avevo visto arrivare, il cuore mi era quasi balzato fuori dal petto per la contentezza ed aveva continuato a battere forte, mentre quando l’avevo visto a terra, privo di sensi mi si era fermato di colpo.

Non riuscivo a sentire più niente, tanta era la confusione nella mia testa, le orecchie mi ronzavano fortissimo.

Vedevo Niy Cien che mi parlava, mi scuoteva un po’...

Ma non riuscivo a sentirla: alla mia sinistra c’era il letto si cui era sdraiato Leonardo, con una mano cercavo la sua, mentre fissavo i suoi occhi chiusi.

Ero intorpidita da per tutto, non sentivo neanche il peso delle mani di Niy Cien, che ancora mi chiamava.

Alla fine riuscii ad afferrare la mano di Leonardo e solo in quel momento mi ripresi

- Ania, Ania, mi senti? ANIA?!-

- Niy, che ti gridi non sono sorda!?-

La sgridai con rabbia.

Lei guardò in basso mortificata e sussurrò

-Scusami, è che ti eri incantata e mi sono preoccupata...-

Mi sembrava di essere uscita da un sogno; sbattei le palpebre per spannare un po’ la vista.

-No, scusami tu. -

Gli dissi strofinandomi gli occhi, mi sembrava di aver dormito un’eternità.

-Devo aver avuto un calo di pressione.-

-Sei sicura di star bene?-

Mi alzai in piedi, sembrava tutto a posto.

-Si, si tranquilla-

Mi slegai la coda e mi massaggiai le tempie guardandomi attorno: nella stanza non c’era più nessuno oltre a noi quattro.

Mi rifeci la coda e dissi a Niy Cien di andarmi a prendere della Xiloprite e un fazzoletto

-Così la povera Rose può smetterla di reggergli le gambe...-

-Grazie, sarebbe una gran bella cosa!- disse sarcastica.

Mi girai verso Leonardo, dormiva...

“Quanto è bello!”

Io lo sapevo perché ero caduta in quella specie di catalessi.

Non era stato un semplice calo di pressione, era perché non sopportavo l’idea di perdere qualcuno, che come me, aveva appena trovato l’amore.

Era stato il primo a dirmi “Ti amo”, anche se ancora non me lo aveva detto apertamente...

- Tieni Ania. -

-Oh, grazie Niy -

Bagnai il fazzoletto di xiloprite, lo avvicinai a Leonardo e attesi.

Lui storse la bocca e piano piano riaprì gli occhi.

Feci un sospiro di sollievo vedendolo di nuovo sveglio,

-Ragazze andate da Donatello e ditegli quello che è successo, così viene a visitare suo fratello, e...-

-E...?- fece Rose

-Niente... poi andate un po’ a riposarvi, sembrate molto stanche.-

I loro volti s’illuminarono e partirono in quarta, professando ringraziamenti a tutto spiano.

Sembrava che la stanchezza gli fosse passata di colpo.

Sorrisi, un po’ intenerita da quella reazione.

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