Gemiti di dolore confusi dalla stanza accanto

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Harry stava camminando lungo uno dei tanti corridoi del castello, ma all'improvviso un rumore oltre una porta lo costrinse a fermarsi per poter vedere cosa stesse succedendo

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Harry stava camminando lungo uno dei tanti corridoi del castello, ma all'improvviso un rumore oltre una porta lo costrinse a fermarsi per poter vedere cosa stesse succedendo.

Lentamente portò la mano alla maniglia aprendo uno spiraglio per guardare dentro, ma la spallancò quando si accorse che quei versi arrivavano da Draco che sedeva a terra con il braccio ricoperto di tagli tutti piuttosto profondi che sanguinavano incessantemente.

Preoccupato si avvicinò a lui posandogli una mano sulla spalla: «Draco, che hai fatto?»

«Sono stanco... Harry...» rispose lui con un filo di voce.

«Ci penserò io a te, Draco» disse lui con dolcezza accarezzandogli con delicatezza il braccio, ma prima di lasciare quella stanza gli bendò il braccio.

Con calma lo prese di peso e per non avere problemi coprì entrambi con il mantello dell'invisibilità portandolo in infermeria.

Madama Chips vedendoli entrare si affrettò a raggiungerli.

Draco era così stanco che era crollato a pochi passi di quel luogo per questo Madama Chips si affrettò a prendersi cura di lui, mandando un messaggio a Piton per informarlo della situazione. L'uomo si presentò poco dopo in infermeria trovandoci Harry seduto vicino al figlioccio così l'osservò perplesso per diversi minuti, ma sembrava che qualcosa preoccupasse anche lui.

«Potter, cos'è successo?» gli domandò lui perplesso.

«L'ho trovato in una stanza con il braccio tagliato in più punti. Mi ha detto che non c'è la fa più» ammise lui senza giri di parole.

«Capisco. È ora di dare un taglio a tutto questo» rispose lui senza pensarci due volte per poi aggiungere: «Adesso voglio che tu ti prenda cura di lui e per qualche giorno vorrei che tu restassi con lui anche nel dormitorio»

«Lo farò. Non ho intenzione di lasciarlo da solo. Devo capire al meglio come aiutarlo anche se non penso vorrà il mio fiato sul collo per proteggerlo» rispose lui alle sue parole.

Draco aprì gli occhi guardandolo afferrandolo per il polso: «Ti voglio con me, Harry»

«D'accordo, Draco. Da oggi ti starò attaccato come la colla» rispose lui senza pensarci due volte.

Il ragazzo biondo annuì per poi aggiungere: «Voglio andare nella mia stanza»

Harry annuì e con il permesso di Madama Chips lo portò, condotto da Piton, fino alla sala comune dei Serpeverde.

Una volta li l'uomo aprì la porta per condurli fino alla stanza del figlioccio per poi lasciarli da solo prendendo in mano la situazione, ma per ora Draco era più al sicuro tra le braccia del corvino che stava scacciando in qualche modo il suo dolore e le sue paure. 

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