Slytherin kisses in the dark

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Era una notte stellata e Draco Malfoy non riuscendo a dormire a causa di alcuni pensieri molesti che da giorni infestavano la sua mente, riguardanti tutti il bambino–che–è–sopravvissuto–sfregiato–Potter, decise di uscire a fare una passeggiata per...

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Era una notte stellata e Draco Malfoy non riuscendo a dormire a causa di alcuni pensieri molesti che da giorni infestavano la sua mente, riguardanti tutti il bambino–che–è–sopravvissuto–sfregiato–Potter, decise di uscire a fare una passeggiata per il giardino di Hogwarts. Quel giorno però non era l'unico ad aver avuto quell'idea, infatti sotto un salice vicino al Lago Nero dormiva proprio Harry Potter.

Lentamente si avvicinò a lui, con sua sorpresa il volto del ragazzo era percorso da lacrime silenziose che brillavano come perle alla luce della luna e delle stelle, così senza fare rumore si inginocchiò davanti a lui. Non sapeva bene perché non era ancora scappato da quel posto, stava osservando qualcosa che gli avrebbe cambiato ancora di più la vita. Aveva accettato da tempo quell'amore che non sarebbe mai stato ricambiato dal ragazzo con gli occhi di giada, eppure, nel profondo del suo cuore ardeva la piccola fiamma della speranza, che sopravviveva al suo pessimismo. Non era convinto che Harry potesse sentire le sue parole e questo gli dava la forza di dire quello, che se il ragazzo fosse stato sveglio, non avrebbe mai e poi mai detto.

«Harry, so che stai male per la morte di Sirius, era l'ultimo legame con la tua famiglia. Vorrei avere il coraggio di dirti quello che provo mentre ti guardo negli occhi, ma non ci riesco. Ti amo Harry» posò un bacio delicato sulle labbra del ragazzo, mentre teneva gli occhi chiusi non si accorse che lui aveva aperto gli occhi e adesso l'osservava sorpreso per quel gesto così dolce. Draco però non sapeva che anche Harry aveva iniziato a ricambiare i suoi sentimenti. Così entrambi si accontentarono di quel bacio rubato, ma Draco ancora non sapeva quanto quel suo primo passo gli avrebbe cambiato la vita, Harry però quando vide che il ragazzo stava per riaprire gli occhi richiuse i suoi, non voleva ancora farsi scoprire da lui, però aveva in mente di scrivergli un biglietto appena fosse rientrato in sala comune.

Dopo averlo osservato un attimo ancora Draco sentì sul volto delle lacrime, lui non piangeva mai se poteva essere visto da qualcuno, andava contro tutto quello che il padre gli aveva insegnato e se l'uomo lo avesse saputo avrebbe passato un bruttissimo quarto d'ora. Così corse via fino a raggiungere il suo dormitorio dove dopo essersi chiuso nella sua stanza, si lasciò cadere sul letto lasciando libero sfogo alle sue lacrime. Pansy e Blaise sentendolo piangere entrarono nella stanza e lo abbracciarono, sapevano bene cosa passava per la testa dell'amico e l'avevano visto piangere solo alcune volte, naturalmente lui diceva che era la rabbia verso il bambino-che-era-sopravvissuto a ridurlo in quello stato, ma erano solo parole vuote per nascondere quell'amore pazzo e a volte malsano che lo legava al ragazzo.

«Dray, cosa c'è?» odiava da morire quel sopranome, ma non si arrabbiò al momento il suo problema era un altro, aveva voglia di urlare e rompere tutto quello che gli capitava sotto le mani. Era imprigionato tra incudine e martello, bastava un passo falso e si sarebbe fatto molto male, così fece una cosa molto poco Malfoy, urlo la sua disperazione in due semplici parole.

«Lo amo! Lo amo!» i due ragazzi si guardarono per un attimo e capirono subito di chi stesse parlando il loro amico, certo che aveva messo davvero molto tempo per riuscire a dirlo, però ne erano contenti. Potevano dire finalmente che il primo passo era fatto, adesso doveva solo trovare il coraggio di fare gli altri che l'avrebbero condotto tra le braccia del Grifone, ma ancora non sapevano che Harry era rientrato nel castello e arrivato alla torre dei Grifondoro aveva preso un pezzo di pergamena e si era messo a scrivere un messaggio proprio per lui.

«Devi dirglielo. Non puoi continuare così Draco» Pansy aveva ragione, eppure, era ancora bloccato. Non voleva essere rifiutato proprio da Harry per la seconda volta, certo la prima volta si era mostrato troppo sicuro di se e il ragazzo l'aveva giudicato male anche grazie all'aiuto di Ron, ma lui ci aveva messo davvero una buona dose di impegno e superiorità per farsi rifiutare.

«Bisogna sempre giocare onestamente, quando si hanno le carte vincenti» Draco alzò lo sguardo verso l'amico se avesse potuto ucciderlo con gli occhi in quel caso Blaise sarebbe morto, ma non poteva e odiava davvero moltissimo quando l'amico tirava fuori le sue frasi filosofiche.

«Non usare con me le frasi di Oscar Wilde, Blaise o ti Crucio» la loro discussione però fu interrotta pochi minuti dopo da una civetta bianca che picchietto alla finestra della stanza del ragazzo. Blaise si avvicinò alla finestra e aprendola permise all'animale di raggiungere Draco. Per un attimo soltanto il ragazzo fu indeciso se prendere il messaggio o meno, quella che aveva davanti era la civetta di Harry, la conosceva bene, così incoraggiato dallo sguardo dei due amici lo prese. Quando lo aprì nuove lacrime bagnarono il suo volto mentre un sorriso illuminava il suo volto, erano bastate le poche parole scritte in quel foglio per farlo sorridere e versare lacrime non di dolore e frustrazione, ma di felicità. Per la prima volta in vita sua era davvero felice.

Ti amo Draco Lucius Malfoy.

H.P.

«Dray, cosa c'è?» il ragazzo diede il biglietto a Pansy che rimase sorpresa da quello che lesse, anche Blaise fu piacevolmente sorpreso da quel messaggio inaspettato e una domanda si fece strada in lui: Come sapeva Harry che Draco stava parlando con loro di lui? In un primo momento penso che il ragazzo fosse nella stanza, ma se fosse stato così lo avrebbero di certo notato, così accantonò quella domanda in un angolo della sua mente, l'importante adesso era che Draco stesse bene.

«Sei contento? Adesso domani devi parlarci» il ragazzo annuì e andarono tutti a dormire. Draco pensò a lungo a quello che avrebbe voluto dire a Harry, così provò e riprovò mentalmente un piccolo discorso, ma alla fine sfinito decise che avrebbe seguito la corrente degli eventi e posata la testa sul cuscino si addormentò.

La mattina dopo Harry era già in sala grande con Hermione e Ron, in quel momento Draco accompagnato da Pansy e Blaise entrò nella sala era così agitato da avere lo stomaco chiuso. Quello era il momento della verità, doveva farsi coraggio, ma stranamente l'istinto di Serpeverde gli diceva di darsela a gambe il più velocemente possibile. Vedendolo agitato i due amici decisero a modo loro di incoraggiarlo.

«Dray, vai c'è la puoi fare» certo poteva farcela era vero, ma non voleva farlo. Era terribilmente irritato da quella lotta interiore cuore e mente combattevano una battaglia che sarebbe durata a lungo se non si decideva a improvvisare così prese un respiro profondo prima di rispondere agli amici.

«Lo so, adesso vado...» il ragazzo si avviò verso Harry, sentiva il cuore battergli così forte da fargli male. Appena arrivò alle spalle del ragazzo ringraziò mentalmente Merlino e tutti gli altri maghi del passato notando che non si era accorto della sua presenza, ma non sapeva quanto si sbagliasse, Harry era da quando si era alzato che aspettava una mossa della serpe, a dire il vero era dalla sera prima che ci sperava, però conosceva abbastanza bene Draco e quindi doveva giocare bene le sue carte e non agire d'impulso come era sempre portata a fare dal suo lato Grifondoro, per avere a che fare con i sentimenti di una Serpe era meglio usare il suo lato Serpeverde.

«Pot... Harry ti devo parlare» il ragazzo si voltò per guardarlo negli occhi e Draco arrossì imbarazzato. A Harry venne quasi da sorridere, Draco in quel momento era di una tenerezza unica, il volto arrossato dall'imbarazzo, le mani che tormentavano l'orlo del maglione della divisa scolastica, ma quello che aveva colpito di più il ragazzo erano i suoi occhi, limpidi e sinceri che in quel momento mostravano cosa veramente stesse cercando di dire a parole il ragazzo.

«So già cosa vuoi dirmi, i tuoi occhi parlano per te» Draco mandando a quel paese l'orgoglio e tutti gli insegnamenti del padre, come la notte prima, prese l'iniziativa e abbracciandolo lo baciò mettendo in quel gesto tutto il suo amore, per un attimo Harry ne rimase sorpreso, ma poi ricambiò tenendolo stretto a se mentre tutti li osservavano perplessi domandandosi da quando i due si amassero. Nessuno si sarebbe mai immaginato che il "Principe delle Serpi" e il "Principe dei Grifoni" potessero amarsi, ma il passo dall'odio all'amore è molto piccolo e quel gesto ne era la prova. Quando si allontanarono delle urla e dei fischi da stadio seguiti da degli applausi, riempirono la sala grande facendo arrossire ancora di più i due ragazzi che si misero a ridere divertiti da tutta quella situazione. Alcune ragazze erano scappate nelle loro stanze a versare lacrime di tristezza e amarezza per non essere riuscite a far breccia nel cuore dei due ragazzi, ma a loro questo non importava.


I loro amici sorridevano sollevati, avevano capito prima di loro cosa stava succedendo e avevano pensato di metterci le mani e aiutarli a rivelare i loro sentimenti, ma avevano risolto la cosa da soli e finalmente da quel momento in poi avrebbero avuto un po' di pace. Non li avrebbero più sentiti litigare o insultarsi per attirare l'attenzione l'uno dell'altro.

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