Draco era nella cella del Malfoy Manor il padre l'aveva mandato lì perchè non voleva accettare il marchio nero.
Non era da solo in quella cella, con lui c'erano Luna e Olivander.
Non poteva fare niente per aiutare i due se non continuare a difenderli facendosi torturare dal padre e dalla zia.
Dietro la sua scelta di non farsi marchiare era legato all'amore che provava per Harry.
Quando Harry, Ron e Hermione furono catturati e portati lì, lui faceva veramente fatica ad alzarsi da dov'era seduto e per di più ogni volta che gli veniva portato un pasto lo cedeva a Olivander in modo che potesse restare in forze.
La cella della porta si aprì e i tre ragazzi furono gettati al suo interno, Luna sentendo Ron lamentarsi per la poca grazia esclamò: «Harry! Hermione! Ron!»
«Luna! Ci sei anche tu?»
«Non si vede niente. Signor Olivander ha lei il chiodo per tagliare le corde?» l'uomo si mosse leggermente e permise a Luna di prendere l'oggetto. Stando attenta a non fare del male a Draco poco distante si avvicinò a loro: «State fermi vi libero subito» Ron sentendosi ferire dal chiodo disse: «Nella mia tasca c'è un delluminatore prendilo e fallo scattare» la ragazza obbedì e sei sfere di luce comparvero e rimasero a galleggiare senza poter tornare al loro posto.
Gli occhi di Harry si posarono subito sul volto di Draco ormai ricoperto di tagli e ferite varie.
Quando Luna lo liberò dalle corde si avvicinò a Draco sfiorandogli il volto, il ragazzo si lasciò scappare a denti stretti un gemito di dolore: «Draco...» il ragazzo aprì gli occhi e si gettò tra le sue braccia tremando. Non era una reazione normale per un ragazzo orgoglioso quanto lui, ma da come era ridotto qualcosa non tornava.
Harry lo abbracciò con dolcezza: «Draco, stai tremando. Hai paura?» per la prima volta in vita sua: «Sono terrorizzato...»
«Non aver paura. Adesso andiamo via da qui» Draco disse sommessamente: «Non possiamo uscire»
Harry continuando a stringerlo tra le sue braccia sospirò per poi dire: «Dobby, raggiungici!» l'elfo si materializzò davanti a lui pochi minuti dopo: «Di nuovo a casa dei vecchi padroni»
«Dobby, dobbiamo andarcene. Puoi portarci via?»
«Dobby può farlo Harry Potter signore» quando gli occhi dell'elfo si posarono su Draco sussultò, ma qualcosa nel suo sguardo convinse Dobby del suo cambiamento così gli si avvicinò e con uno schiocco di dita gli bendò le ferite.
Poco dopo sotto l'indicazione di Ron portò tutti a Villa Conchiglia.
Draco finalmente sentendosi completamente al sicuro liberò quelle lacrime che da sempre aveva tenuto nascoste per compiacere suo padre, le braccia calde di Harry che lo avvolgevano gli davano un caldo appiglio dove aggrapparsi nel mare di dolore che percorreva il suo corpo e la sua anima.
Bill e Fleur uscirono da casa proprio in quel momento e vedendo il giovane rampollo della casata Malfoy ridotto in quello stato capirono cos'era successo.
Draco aveva spezzato le sue catene.
Harry stringendolo un po' di più tra le sue braccia gli sussurrò: «Non piangere, è tutto finito adesso»
«Per questo sto piangendo» il ragazzo dai capelli corvini sorrise intenerito e gli posò un bacio sulla fronte: «Adesso sei veramente al sicuro. Non permetterò a nessun altro di farti del male» Draco annuì contro il suo petto. Allentò leggermente la sua presa su suoi abiti e si addormentò.
Harry senza svegliarlo lo portò dentro la casa di Bill e Fleur, il ragazzo lo portò fino alla stanza degli ospiti e delicatamente senza svegliarlo lo mise disteso sul letto. Stranamente Ron e Hermione non avevano detto niente su tutta quella faccenda, forse aver visto Draco in quello stato aveva aperto i loro occhi su una realtà del tutto diversa da quella che credevano.
Quella sera Harry rimase al fianco di Draco medicandogli le ferite con delicatezza senza per altro svegliarlo, le sue mani si muovevano delicate mentre sfilavano le bende e disinfettavano quella pelle diafana lacerata.
Il ragazzo biondo era stato ferito e torturato da colui che considerava suo padre e da quella pazza furiosa di sua zia.
Quando terminò quella piccola incombenza si mise seduto sul letto e accarezzò il volto del ragazzo con delicatezza spostandogli una ciocca di capelli: «Harry, dormi con me» la richiesta del ragazzo biondo lo fece sorridere: «Se lo desideri si, però, che ne dici di bere una tazza di thé caldo, solo per avere qualcosa nello stomaco»
«Va bene» Harry sorrise e si affacciò alla porta Hermione stava passando di lì e le chiese: «Mione, potresti chiedere a Fleur se gentilmente ci porta una tazza di thé» la ragazza preoccupata gli chiese: «Come si sente Draco?»
«Non saprei dirlo. È stato ferito dalle persone della sua famiglia. L'unica cosa certa è che non si è fatto marchiare»
Hermione gli si avvicinò: «Ha fatto la sua scelta e l'ha portata a termine. Adesso spetta a te proteggerlo» Harry sorrise rispondendole: «Ho fatto la mia scelta quando Voldemort mi ha mostrato cosa gli ha fatto per costringerlo a prendere il marchio» la ragazza scese al piano di sotto, Harry tornò da Draco trovandolo raggomitolato sul letto con il corpo scosso da piccoli tremiti.
«Draco...» il ragazzo aprì gli occhi e lo osservò per un attimo leggermente spaventato, ma le carezze lente e delicate del ragazzo lo aiutarono moltissimo, facendolo rilassare e dimenticare le sue paure.
Hermione bussò poco dopo alla porta: «Avanti!» la ragazza varcò la soglia con un vassoio in mano. Il suo sguardo si posò subito su Draco, vederlo coperto di bende le fece sussultare il cuore e immaginava solo minimamente la rabbia e la sofferenza di Harry in quel momento.
Posò il vassoio su un tavolino e con calma prese una tazza di thé caldo e fumante porgendola a Draco: «Draco, questo è per te. Bevilo per quanto è caldo» il ragazzo prese la tazza sorridendo leggermente per poi dire sommessamente: «Grazie, Granger» la ragazza porse una tazza anche a Harry che le sorrise, ma la ragazza disse: «Harry, parla con Draco e sii sincero» il ragazzo annuì e lei lasciò la stanza.
Rimasti da soli iniziarono a sorseggiare quel liquido caldo, il silenzio fu rotto da Harry che gli chiese: «Draco, se ti dicessi che mi piaci. Cosa faresti?» il ragazzo biondo arrossì leggermente e gli disse: «Se quello che mi dici fosse vero io ti direi che ricambio pienamente il tuo piacere»
Harry gli posò una mano sulla gamba facendolo sussultare: «Draco...» la sua voce dolce fece voltare Draco e quando i suoi occhi di ghiaccio si specchiarono in quelli di giada del ragazzo davanti a lui tutto cambiò tanto che poco dopo si ritrovarono uniti in un dolcissimo bacio.
Quando si allontanarono il silenzio che si creò tra di loro non fu per niente imbarazzante anzi era accogliente e tranquillo, terminarono di bere il loro thé.
Harry posò le tazze sul vassoio e si misero sotto le coperte pronti per dormire. Poco dopo Draco si accoccolò tra le braccia calde di Harry nascondendo il volto contro il suo petto sospirando finalmente felice nonostante le difficoltà passate di avere il ragazzo vicino: «Buona notte Harry»
«Buona notte Draco» il ragazzo biondo sentendosi veramente amato e un nuovo calore si fece strada in lui.
Il cuore di Harry batteva forte e calmo, il ragazzo biondo ne seguì il battito fino a cadere in un sonno profondo, dormendo finalmente bene dopo moltissimo tempo.
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Raccolta storie Harry Potter
FanfictionRaccolta completa delle storie che ho scritto su Harry Potter