Un bacio donato

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Era pomeriggio inoltrato  e Sirius stava accompagnando Remus al platano picchiatore, quella notte  ci sarebbe stata la luna piena, ma prima voleva dire qualcosa all'amico  anche se non capiva bene da che parte iniziare: «Remus

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Era pomeriggio inoltrato e Sirius stava accompagnando Remus al platano picchiatore, quella notte ci sarebbe stata la luna piena, ma prima voleva dire qualcosa all'amico anche se non capiva bene da che parte iniziare: «Remus...» il ragazzo che camminava silenzioso e preoccupato al suo fianco disse: «Dimmi, Sirius. C'è qualcosa che non va?» i loro sguardi si legarono per un attimo che sembrò eterno e Sirius agì d'istinto, spinse Remus contro un albero poco distante dal platano picchiatore e annullando le distanze lo baciò dolcemente, quando si allontanarono Remus era piuttosto imbarazzato e con voce tremante gli domandò: «Cosa?» non riusciva a capire cosa fosse successo mentre sentiva il suo volto andare in fiamme.

Sirius a quel punto non poteva più tirarsi indietro e ammise: «Remus, ti amo» il ragazzo, però, aveva le sue paure, non voleva che anche l'amico venisse emarginato come facevano con lui: «Io... sono un lupo mannaro... non possiamo...» Sirius sorrise e disse accarezzandogli il volto: «Sì Remus, noi possiamo. Non sono diventato un Animagus per niente» a quelle parole il Remus baciò Sirius mentre dentro di lui la certezza che nonostante la sua condizione sarebbero stati sempre insieme diventava più forte, così per la prima volta si sbilanciò veramente dicendo apertamente quello che provava: «Sirius ti amo, scusami se non te l'ho detto prima» il ragazzo bloccò il suo flusso di parole posandogli un dito su le labbra: «Fermo. Non scusarti» lo baciò di nuovo prima di separarsi e lasciarlo andare oltre il passaggio del Platano picchiatore dove si sarebbe trasformato diventando lui stesso un enorme cane nero.

Sarebbero restati sempre insieme ne erano certi entrambi.

Certo ci sarebbero stati dei momenti di difficoltà, ma insieme avrebbero risolto tutto.

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