UNO

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Saltello sul posto nervosamente mentre mi passo il microfono tra le mani che tremano senza controllo

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Saltello sul posto nervosamente mentre mi passo il microfono tra le mani che tremano senza controllo.
Cerco di prendere dei respiri profondi, sapendo che il mio turno sta arrivando ma è nell'esatto istante in cui Maria pronuncia il mio nome che sento il cuore fermarsi.

Non sto sognando, sta accadendo davvero.
Quello che ho sempre visto tramite lo schermo di un televisore ora è davanti a me.

Mi ripeto che ce la posso fare, che non posso mollare ora e dopo il via libera del tecnico della regia, faccio il mio ingresso all'interno dello studio.

Il pubblico applaude mentre il mio sguardo cade sui banchi che sono già stati assegnati.
E tra quelli, in prima fila, c'è anche lui.
Lui che mi sta guardando.

Fingo di non averlo visto e torno a concentrarmi sul vero motivo per il quale sono lì: dimostrare a tutti chi sono.

Sorrido allora alla conduttrice e lei ricambia, afferrando una busta. «Allora, lei si chiama Giulia, ha 19 anni ed è un'aspirante al banco di canto» inizia Maria ed io annuisco guardando i giudici che mi stanno già scrutando. «Giulia scrive: mi avvicino alla musica grazie a mio fratello che fin da quando avevo quattro anni mi ha messo una chitarra in mano. Mi definisco testarda, impulsiva e permalosa ma nonostante ciò, ho anche un'animo sensibile che raramente mostro. Entrare ad Amici significherebbe avercela fatta non solo per me, ma anche per mio fratello che mi guarda sempre» legge in maniera calma, facendomi formare un nodo in gola.

La De Filippi mi guarda come per capire se sia tutto apposto ed io le faccio intendere che va bene così; spiegare la mia storia prima di aver cantato potrebbe influenzare i giudici ma soprattutto influenzerebbe la mia prestazione dato che non sono sicura che riuscirei a smettere di piangere.

«Giulia canta Scintille, di Gazzelle» presenta poi, mentre io molto delicatamente mi avvicino all'asta.

Porto entrambe le mani sul microfono e quando la base inizia, io chiudo gli occhi.

«Ti ricordi di me?
Abbiamo fatto scintille
Io mi ricordo e lo sai
Pensavo fosse amore
E invece erano guai»

Bastano poche frasi ed il pubblico esplode in un enorme applauso. La mia voce trema, ma so che posso farcela. Ho lottato per questo posto.
Voglio quella maglia.

«Ma in fin dei conti sto bene
Puoi dormire tranquillo
Che non mi taglio le vene
Che non parto per l'India»

Man mano che continuo, acquisto più consapevolezza. Sono in uno degli studi più importanti di Mediaset, mi sto giocando la mia unica opportunità di entrare in questa scuola e se non darò il massimo, so che me ne pentirò.

«Anche se ho gli occhi perduti
In mezzo alla giungla
Con gli alberi neri
E il cielo che urla»

È esattamente in quell'istante che la musica si ferma ed io mi ero ripromessa più volte che se fosse successo, non avrei guardato chi fosse stato il giudice a tirare giù la leva.

𝗠𝗮𝗹𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮 || 𝐀𝐥𝐞𝐱 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora