DICIOTTO

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Elisabetta scende al centro dello studio per disputare la sfida contro Alessandra, cantante scelta da Lorella

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Elisabetta scende al centro dello studio per disputare la sfida contro Alessandra, cantante scelta da Lorella.
So che questa parte della puntata verrà fatta vedere di lunedì e non di domenica, dunque un po' mi dispiace perché questo vorrà dire che canterò finalmente il mio inedito ma magari con poche persone che lo ascoltano.
Cerco di non pensarci nel momento in cui Alessandra entra nello studio ed io applaudo sorridendo, conoscendola sin dai casting.
Mi è sempre piaciuto il suo modo di cantare ed ammetto che non mi dispiacerebbe se entrasse, anche perché con Elisabetta non sono mai riuscita a stringere amicizia.
Lei ha sempre preferito stare con Serena e per ovvi motivi, di conseguenza io e lei non abbiamo mai legato.

A giudicare la sfida è Carlo Di Francesco, che ho sempre voluto avere come professore ma purtroppo non è più possibile.
Elisabetta si esibisce per prima: il pubblico applaude ma non sembra impazzire per lei.
Poi tocca ad Alessandra con il suo inedito, e lì io mi emoziono perché lo avevo sentito cantato senza base ai casting e già lì mi era piaciuto tantissimo.
Una volta che entrambe hanno finito, Di Francesco non sembra aver nessun dubbio.
È Alessandra a vincere.

Mi dispiace per Elisabetta, ma sono contentissima di avere la mia amica all'interno della casetta.
Per questo motivo quando la mora afferra la sua nuova maglia grigia e si dirige verso il suo nuovo banco io mi alzo in piedi per abbracciarla. La stringo forte a me, sussurrandole un:"Sei stata fortissima!".
Elisabetta invece ringrazia tutti e seguita da un applauso generale lascia lo studio, mentre alcuni piangono anche.

Noto che anche Alex è un po' scosso, forse perché a differenza mia aveva legato con lei. Serena non si trattiene e aldilà di tutto, vedere qualcuno piangere fa davvero male.
Abbasso lo sguardo rispettando il suo momento ma sono costretta a rialzare la testa appena Maria mi richiama.

In maniera impacciata afferro il microfono e mentre esco dal mio banco, Luigi allunga una mano per darmi una pacca sulla schiena ma lo fa mentre io mi muovo e le sue dita finiscono leggermente più in basso.
Il pubblico urla malizioso mentre io mi giro verso il mio amico che è arrossito, essendosi reso conto dell'errore non voluto.

«Scusa!» mima imbarazzato ed io gli faccio capire che non c'è problema.

Anche i professori ridono ed io con meno ansia di prima, dopo aver dato la maglia a Rudy, mi sistemo gli auricolari per cantare ma Maria mi ferma. «Giulia canti il tuo nuovo inedito, Maledetti noi» presenta Maria «Vuoi dirci di cosa parla?» domanda mettendosi comoda sulla poltrona ed io so che lo sta facendo apposta per farmi parlare.

«Si allora, questa canzone racconta la difficoltà di capirsi anche per due persone che si amano.
Fa capire che le parole sono importantissime per tenere vive le relazioni e si focalizza sul reale peso delle parole e quanto a volte abbiamo poco il controllo su di esse, tanto da far deragliare rapporti e amori» spiego, evitando lo sguardo di tutti. È una canzone talmente personale che dire il suo significato ad alta voce mi fa sentire fuori posto.

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