CINQUANTATRÉ

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Saltello nervosamente sul posto, in preda all'ansia

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Saltello nervosamente sul posto, in preda all'ansia. Questi giorni sono passati velocemente ed io non posso credere di essere qui, ad un passo dall'entrare nello studio del serale per la registrazione.

Continuo ad aggiustarmi il vestito, proprio quello che Michele mi aveva regalato e che per troppo tempo avevo tenuto nell'armadio.
È come se indirettamente, lui fosse qui con me.

«Pulce, sei agitata?» sussurra Alex contro il mio orecchio, posando le mani sui miei fianchi mentre si trova alle mie spalle.

Il suo respiro mi solletica la pelle ed io mi giro immediatamente verso di lui, avendo bisogno dei suoi occhi scuri per tranquillizzarmi.

Ed infatti, appena lo guardo, i miei battiti sembrano stabilizzarsi. «Tantissimo» ammetto .

«Sei una delle più forti qua dentro Giu, devi stare tranquilla» risponde, accarezzandomi delicatamente il volto. «E posso aggiungere un'altra cosa?» domanda, a bassa voce. Io immediatamente annuisco. «Con questo vestito mi stai facendo impazzire» accenna un lieve sorriso, prima di lasciarmi un bacio sulle labbra.

Proprio in quel momento, i miei occhi si aprono di poco giusto il tempo di vedere Francesco fin troppo vicino, dato che noi stiamo bloccando il passaggio per entrare in studio.

«Scusate...dovrei passare» dice dolcemente Crytical.

Io immediatamente mi sposto di lato, mentre Alex sbuffa. «Ovviamente proprio ora» borbotta ed io gli tiro una gomitata, mentre Francesco passa in religioso silenzio senza naturalmente aver sentito l'affermazione del cantante.

Quando Crytical è abbastanza lontano, io guardo Alex con disappunto. «Smettila di fare così, mi dà fastidio questo comportamento infantile» gli faccio notare, incrociando le braccia al petto.

«Sai che per me non è un problema che tu sia sua amica, ma è un problema se lui fa di tutto per mettersi in mezzo» ribatte.

«Alessandro» alzo un sopracciglio.

Lui ovviamente, fa comparire sul suo volto il solito sorrisetto da schiaffi. «Scusa...» mi prende in giro, tornando ad afferrarmi per i fianchi.

«Sono seria Ale» lo ammonisco, lasciandomi cullare dal suo tocco.

«D'accordo, proverò a fare il bravo» ridacchia «Se ci riesco mi dai un premio?» va avanti.

Io lo colpisco di nuovo. «Pensa a vincere le prove piuttosto » scherzo, afferrando la sua mano per poi iniziare a camminare e trascinarlo all'entrata.

Sentiamo Maria salutare il pubblico, i giudici ed i professori.

Il grande momento sta arrivando.

Le mie dita si stringono più forti intorno a quelle di Alex, poi prendo un respiro profondo quando Maria chiama la squadra Cuccarini-Todaro.

𝗠𝗮𝗹𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮 || 𝐀𝐥𝐞𝐱 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora