SETTE

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Fisso il soffitto sentendo il rumore delle lancette dell'orologio fare eco nei miei pensieri

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Fisso il soffitto sentendo il rumore delle lancette dell'orologio fare eco nei miei pensieri. Sono felice che questa giornataccia sia finita, soprattutto perché è stata la peggiore da quando ho iniziato questo percorso.
In sala prove non sono riuscita a concludere nulla e nonostante Rudy sia stato comprensivo, ho notato il suo sguardo deluso.
In casetta poi, le cose sono andate solamente peggio dato che quando sono rientrata Luca mi ha informato che Zerbi invece gli ha sospeso la maglia per uno sfogo maleducato che ha avuto contro il produttore del suo pezzo.
Inutile dire che LDA si è pentito amaramente di come ha reagito ma non ha permesso a nessuno di noi di consolarlo e si è limitato a chiudersi in bagno.
Per non parlare della mezza litigata tra Inder ed Albe, partita dal fatto che avessero scelto la stessa cover da presentare sabato in puntata.
Per fortuna è intervenuta Elisabetta a placare gli animi e a trovare come sempre una soluzione.

Dopo tutto questo dunque, io vorrei solamente dormire eppure non ce la faccio perché i miei pensieri sono fissi sull'ultima volta che ho parlato con Alex e ricordando com'è andata a finire, ci sto male.
Ha avuto una reazione strana ed io l'ho provocato, nonostante sappia che lui lo odia.
Per questo motivo sono due giorni che ci guardiamo da lontano senza dirci nulla.
Sapevo che sarebbe stato difficile condividere questo percorso con lui, ma non pensavo che potesse essere così faticoso.

Sbuffo rumorosamente, assicurandomi poi di non aver svegliato Carola o Nicol ed in un rapido scatto mi alzo dal letto.

Sono le tre del mattino.

Mi dirigo a passo svelto in cucina, avendo bisogna di bere qualcosa per tranquillizzarmi.
Ricordo che quando Alex dormiva da me e non riusciamo ad addormentarci, la nostra formula segreta era latte e biscotti. Ci divertivamo tanto insieme e spesso riuscivamo a tornare bambini. Forse era proprio questo che non ci aveva mai fatto dubitare della nostra relazione.

Allontano quei ricordi dalla mia mente e verso del latte caldo già pronto nel bicchiere, andando poi ad accendere la piccola luce sopra i fornelli dato che ne ho bisogno per scegliere i biscotti giusti. Michele adorava quelli al cioccolato ed infatti è proprio la tipologia che afferro.

Mi volto poi pronta per posare la tazza sul tavolo ma sussulto portandomi la mano libera sul petto quando mi rendo conto di non essere da sola.

«Scusa...non sapevo fossi qui» ammetto guardando Alex ed un nodo mi si forma in gola quando noto che sta mangiando latte e biscotti. Proprio come me.

Anche lui sembra notarlo nello stesso momento.

«Tranquilla, vado in camera» afferma deciso scendendo dallo sgabello.

«No!» lo fermo, rendendomi conto di aver fatto troppo rumore. «Resta...ti prego» sussurro, quasi con difficoltà.

Alex lentamente si rimette seduto, poi mi guarda.

Io mi torturo le mani nervosamente, poi sospiro. «Mi dispiace» pronunciamo contemporaneamente.

«Per?» diciamo di nuovo in coro.

𝗠𝗮𝗹𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮 || 𝐀𝐥𝐞𝐱 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora