VENTIQUATTRO

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Continuo a fare avanti ed indietro non trovando il coraggio per bussare alla porta della stanza di Alex

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Continuo a fare avanti ed indietro non trovando il coraggio per bussare alla porta della stanza di Alex.
Ho pensato tanto questa notte e mi sono resa conto che se davvero gli avessi dato la possibilità di spiegarsi, forse la situazione sarebbe andata diversamente.
Perché si, l'idea di sapere che quello scambio di effusioni tra lui e Serena è successo prima dei nostri baci cambia il mio modo di vedere tutto. Dopo il nostro bacio lui non ha avuto più contatti con Serena ed io questo non posso non apprezzarlo. Eppure è tutto un gran casino.
E in tutto questo, ho ancora la maglia sospesa.

Prendo finalmente un respiro profondo e decido di scegliere la via più semplice, ovvero quella di entrare della camera senza che lui mi dia davvero il permesso di farlo.
Spalanco la porta e non mi sorprendo nel vederlo steso sul letto con il computer sulle gambe. Immediatamente alza lo sguardo nella mia direzione e bastano pochi secondi per percepire la tensione che c'è tra di noi.

«Ciao...» provo a dire, dondolandomi sui talloni visibilmente a disagio.

Lui non risponde, mi fa solo un cenno con la testa.

«Possiamo parlare?» domando, quasi in un sussurro.

«Scusami ma ora ho da fare» replica immediatamente, indicando il suo PC.

Io annuisco. «Allora magari dopo» azzardo.

«Ho da fare anche dopo» si stringe nelle spalle, evitando di guardarmi.

A quel punto tutta la mia buona volontà va a farsi benedire. «Si può sapere per quale strano motivo ora l'incazzato sei tu?» attacco incrociando le braccia al petto. Lui alza un sopracciglio guardandomi, come se io dovessi sapere la risposta.

«Mi hai umiliato Giulia. Quel gesto della bottiglietta è stato squallido» mi fa notare e percepisco dal suo tono che ci sia davvero rimasto male. È sempre stato un ragazzo un po' permaloso ma questa volta credo di averlo proprio ferito, forse perché essendo anche io una persona riservata non si aspettava che facessi quella scenetta davanti a tutti.

«Sei l'ultimo che può parlare di gesti squallidi» ribatto subito.

«È stato prima dei nostri baci cazzo!» esclama, esasperato e vederlo urlare così mi stranisce. È sempre stata una persona calma e l'idea che io sia l'unica in grado di fargli perdere le staffe mi fa stare male. «Mi conosci Giulia, come puoi aver pensato anche per un secondo che dopo quello che si era creato qui dentro tra di noi io avessi potuto fare una cosa del genere? Dopo il nostro primo bacio io a malapena ci ho parlato con Serena e sai perché? Per evitare che tu vedendoci potessi farti strane paranoie e restarci male» mi spiega ora con tono più calmo, alzandosi dal letto.

Io rimango in silenzio, avendo perso le parole.
In due anni di relazione non abbiamo mai discusso in questo modo e forse ora non siamo più in grado di comunicare perché quando qualcosa si rompe, non sempre si può ricostruire.

𝗠𝗮𝗹𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮 || 𝐀𝐥𝐞𝐱 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora