3.2

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LUKE

For a while we pretended that we never had to end it, but we knew we'd have to say goodbye.

Non so come ma riesco a far uscire la voce.
Entro nel panico, sono nel panico.
Non riesco a fermarmi, ho paura di sbagliare qualche accordo.
La gente mi guarda incuriosita, ma non dice una parola. Sono tutti fermi.
Ma io continuo.

Torn in two, and I know I shouldn't tell you, but I just can't stop thinking of you.
Wherever you are.

Guardo attentamente le facce delle ragazze che stanno davanti. Sembrano ascoltare le mie parole e incanalarle dentro di loro. Farle loro.

...but there's nothing that compares to what we had and so I walk alone...

Mi sento vivo. Mister D. mi ha detto che se vogliamo sentirci vivi, dobbiamo provare ogni sentimento, anche quelli più dolorosi.
Soprattutto quelli.

But the truth is I don't want to know.
Torn in two, and I know I shouldn't tell you, but I just can't stop thinking of you.

Poi succede qualcosa.
Qualcosa di inaspettato, imprevedibile.
Guardo in fondo alla sala, e i miei occhi incontrano quelli di Michael Clifford, che è seduto proprio al mio posto.
Per un attimo le parole mi si bloccano in gola ma non mi fermo.
Mi sta guardando, proprio come tutti i presenti.
Ma con occhi diversi.
Leggo le parole della mia canzone nei suoi occhi. E questo mi spaventa.
È la prima volta che vedo Michael Clifford vulnerabile.
È fragile, sta ascoltando la mia canzone.
È ipnotizzato.
Non distolgo lo sguardo dal suo, ma i suoi occhi verdi ad un tratto si spengono e la sua espressione si acciglia.
Il suo viso diventa nitido, non riesco più a distinguere niente.
Tutto si fa buio, vengo risucchiato da un buco nero che si fa sempre più grande...

...Torn in two...

Close || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora