Let's be alone together.
( Fall Out Boy - Alone together )
MICHAELHo parlato molto con Ashton di Luke.
Non so perché l'ho fatto, forse perché mi sento in colpa. È strano da ammettere, ma sento che è così che devo sentirmi. Dopo avermi raccontato ciò che ha passato lui negli ultimi mesi non ho potuto non pensare a Katherine. Tutti e due, Luke ed io, siamo vittime di una perdita inaspettata. La sua ferita è più fresca però. Non avrei dovuto provocarlo in quel modo alla festa. Pensavo di averlo giudicato male, che non era come faceva vedere a tutti.
Invece Luke è proprio come pensavo che fosse: solo.
Come me. Ma io non ho il coraggio di ammetterlo nemmeno a me stesso, figuriamoci darlo a vedere in giro. Neanche Melissa sa di mia sorella.
In realtà lo sa solo Luke.
Come ho fatto a non pensarci?
Ho raccontato con molta tranquillità la morte prematura di mia sorella alla persona che odio di più al mondo.
Beh, adesso non so se lo odio veramente.
Ma si che lo odi. Dice una vocina nella mia testa.
Mi strofino la faccia con le mani sbuffando.
Che mi succede? Non sono mai insicuro, eppure dalla sera della gara a scuola non mi sento più lo stesso.
Il biondo non lo sa, ma sono stato in ospedale quella notte. Per tutto il tempo. Non che lo volessi, ma quella sera mi sentivo più...il me stesso di quando ero piccolo. Quello che aiutava sempre le persone se avevano bisogno di aiuto.
E Luke ne aveva bisogno, quella sera.
Ne aveva bisogno sempre.
Ecco perché mi sto dirigendo a passo incerto verso di lui, a mensa.
Ashton dice che dovrei provare a chiedergli scusa.
Ci riuscirò?Mi fermo dietro di lui pronto a tornare indietro. Non ce la posso fare.
Ma è troppo tardi.
« Che vuoi? » Luke si gira in tempo per vedermi e mi irrigidisco subito rimanendo fermo.
« Luke, io...» Non so come continuare. Non so come si presentano delle scuse. Sospiro e mi siedo in fretta accanto a lui.
« Mi dispiace. » Dico sinceramente. Ed è vero. Mi dispiace, e questa volta non c'è insicurezza.
Lui si gira lentamente a guardarmi mentre un espressione stupita gli si dipinge sul volto. Spalanca per un secondo gli occhi e poi torna al suo solito sguardo vuoto.
Così tanto azzurro, ma così poco colore. Non dice niente per un attimo, quindi penso che non abbia capito e glielo ripeto.
« Mi dispia...» ma non mi lascia finire.
« Ho sentito. » Mi blocca freddamente. La sua voce mi trasmette ansia e anche un po' di fastidio. Potrebbe semplicemente dire che è tutto ok.
Mi fissa negli occhi per un attimo.
« Ti dispiace per cosa? Per avermi quasi picchiato? Per cercare sempre di capire cos'ho che non va per poi prendermi in giro? Vuoi che continui o sai già la lista? »
« Si, è per questo. Sono stato uno stronzo e lo so. È per questo Luke, e per il fatto che mi sia sbagliato su ciò che pensavo di te. » Non so cos'altro dire. Questo è davvero troppo anche per me, mi stupisco di me stesso.
Non abbiamo mai parlato così tanto dopo quella volta in ospedale.
« Hai un sacco di amici, cosa ti fa dire questo? Non hai bisogno di essere perdonato da uno come me. » Dice marcando le ultime due parole.
È questo il punto, devo eccome. Perché io sono come te.
Sono sul punto di dirglielo ma poi sento due mani poggiarsi pesantemente sulle mie spalle.
« Ah! Sapevo sareste andati d'accordo prima o poi. »
« Zitto tu, mi hai lasciato da solo alla festa, non l'ho dimenticato. »
Ashton si siede di fronte a noi sporgendo il labbro inferiore.
« Ti ho detto che mi dispiace, sul serio. »
Luke alza le sopracciglia. « È il giorno mondiale del 'chiediamo scusa a Luke perché ci fa pena' ? » Ci guarda entrambi un'ultima volta e poi si alza dalla sedia uscendo dalla mensa.
« Che ha? » mi chiede Ash subito dopo.
Io lo guardo con ovvietà. « Sei proprio stupido, Ashton. »
Lui si acciglia confuso.
Ma parlo proprio io, che sono il colpevole del suo malessere.
