LUKE
Vedo un bagliore che mi investe.
Qualcuno mi sta aspettando dall'altra parte.
Appena mi accorgo che si tratta di Calum corro.
Corro fino allo sfinimento e grido il suo nome.
'Calum! Calum!'
Sento le mie urla strazianti.
Corro senza fermarmi ma non riesco a raggiungerlo, è troppo lontano.
È sempre stato lontano.
Non riuscirò a raggiungerlo.
Qualcosa lo tira via da me.
Ma io continuo a correre imperterrito.
Vedo anche il mio cuore.
'Calum! Calum...Calum...'- CALUM!
Alzo la testa in preda al panico.
Non so perché ho urlato, mi gira terribilmente la testa.
Sto annaspando.
Porto una mano alla tempia, che pulsa frenetica.
Guardo davanti a me e vedo una porta bianca.
Dove sono?
Una coperta verde mi ricopre, mi giro a sinistra e vedo strani aggeggi meccanici che segnano dei numeri.
Sento un pizzico al braccio, è attaccato ad un tubo che termina con una sacca piena di un liquido strano.
Capisco che mi trovo in ospedale, ma non capisco perché.
L'ultima cosa che ricordo è che stavo cantando sul palco e Michael mi stava fissando.
Michael.
Mi giro a destra e lui è li. Sulla poltrona.
E mi sta guardando.
- Luke. - Si alza per chiamare un infermiera e poi si risiede subito, questa volta senza guardarmi.
- Clifford. - Mi sento intorpidito dalla testa ai piedi. - Perché sono qui? Dove sono tutti?
Lui osserva le sue mani, rigirandole senza alcun motivo.
- Hai perso conoscenza, Hemmings. Ci hai fatto prendere un brutto spavento.
Ricordo di aver visto tutto buio.
Ora capisco.
È strano che Michael sia qui.
Proprio lui.
- Che ci fai tu qui? - Appoggio la testa al cuscino perché mi fa troppo male, sento che il cervello potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
- Qualcuno doveva restare.
- I miei genitori?
- Sono stati qui sta mattina.
- Da quando sono qui?
- Da ieri sera.
- Che ore sono?
- Le 8, Luke.
Lo guardo aspettando che continui.
- Di sera.
Sono stato 24 ore privo di sensi e non so il motivo. Voglio solo andare a casa. Mamma e papà saranno preoccupatissimi. Cavolo, cosa ho combinato. Non dovevo cantare.
Mi sono reso ridicolo davanti a tutta la scuola. Davanti a Michael.
Non voglio farmi vedere fragile, gli darei troppa soddisfazione.
E lui non lo merita.
- Come ti senti?
- Come se qualcuno avesse infilato una bomba nella mia testa.
- Passerà, fidati.
Non avevo mai sentito la sua voce così chiara e tranquilla, non cruda e sprezzante come era tutti i giorni.
Si sistema insistentemente i capelli blu senza risultato. Che buffo.
- Luke. - Mi guarda negli occhi e noto per la prima volta che in realtà sono tendenti all'azzurro.
- Chi è Calum?
