LUKE
- Allora, non c'è nessuna novità.
- A quanto pare no.
Ashton sospira sterzando con il joystick della Xbox.
- Hai più sentito i suoi genitori?
Da quando gli interessa di Calum?
Non ricordo che gliene sia mai importato qualcosa.
- Ogni tanto.
Lui mette pausa e si gira verso di me sospirando. - Ok Luke, ascoltami. Mi dispiace, non sarei dovuto scappare. Avevo paura, ok? Ero fottutamente spaventato e non sapevo cos'altro fare.
- Io avevo bisogno di te. - Sto per piangere ma trattengo le lacrime alzandomi a prendere un bicchiere d'acqua.
Abbiamo saltato le ore successive di scuola dopo il nostro incontro in mensa. Ha chiesto se potevamo venire a casa mia, ed eccoci qui. Anche se avrei preferito essere a scuola.
- Luke, io...
- Anche Calum aveva bisogno di te. - Reggo il bicchiere con una stretta salda tanto che ho paura di romperlo.
Lui rimane in silenzio. Io rimango fermo.
Poi - Luke, tu non stai bene.
Io spalanco gli occhi anche se so che non può vedermi. - Hai vinto un premio per una vacanza a tempo indeterminato per aver indovinato, suonano le campane Ashton...
- So cosa fai.
Mi cade il bicchiere e il rumore del vetro rotto risuona in tutta la stanza. Cosa significa?
Mi mordo il labbro per non scoppiare a piangere.
- E non è giusto. Nei confronti di te stesso, nei confronti di chi ti vuole bene.
E a quel punto non ce la faccio più.
- Quel giorno ho fatto finta di dimenticare! Di essermi svegliato con un amnesia perché il mio migliore amico era scomparso e tu avevi deciso che non era un tuo problema! Chi mi vuole bene Ashton? Non tu!
Mi accorgo di urlare pronunciando il suo nome.
I suoi occhi mi fissano e sembrano darmi ragione, sembrano non voler più vedere niente.
Oggi non ha la bandana, come il primo giorno al corso di musica, quando ho fatto finta di non ricordarmi niente di quel codardo che mi aveva abbandonato. Che ci ha abbandonati, a me e a Cal.Ashton si alza e si avvicina a me.
- Non avrei mai voluto lasciarti da solo.
Detto questo esce da casa mia, così come l'ultima volta che era venuto qui per dirmi che non aveva le forze per superare tutto questo.
