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Tirai un calcio alla porta dell'ufficio.
I soldati mi guardarono.
"OKAY! Lavoro per te...Stronza",dissi guardandola male,mi sorrise,"Pensavo cambiassi idea...Mocciosa",Sberla mi guardò pieno di gioia,mi chiusi nelle spalle,"Stasera ti consegnerò i documenti per la prossima partenza",disse la donna dandomi la schiena per tornare a fare il suo lavoro.
SBERLA
Seguì Kelly per il campo,le diedi una mano a fare i suoi bagagli,ma non disse nulla,rispondeva a cenni.
Saremmo andati in Iraq.
Una volta arrivati all'aeroporto militare,Kelly venne accolta e fermata da molti soldati,alcuni erano delle reclute e si vedeva,altri avevano la mia età o un po' di più.
"L'arma in partenza eh",ci girammo,un uomo,alto e muscoloso,con l'aria da vero duro, guardò Kelly con un sorriso sulle labbra,mentre giocava col suo stuzzica denti,"Oh Oh! Ross",rispose la ragazza gettando a terra il borsone,si avvicinò a lui,sarebbero volate scintille?!

I due si diedero il cinque.
Ehm...ero un po' confuso.
"Anche tu Iraq?".
"Ci puoi contare baby", tossì,eh no,baby NO!
"Ohh ma tu sei la sua ombra,Tenente Peck. Giusto?".
L'uomo allungò la mano,lo guardai e gliela strinsi,"Si... E lei è?".
"Chris J Ross. Ho combattuto affianco all'arma negli ultimi mesi.
Sosa mi ha detto di aggiungermi",Sosa voleva fare lavorare Kelly in un'ambiente a lei familiare...?

Quel dannato proiettile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora