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Riportai Kelly a casa.
"Quante piante",disse entrando in salotto,in effetti era vero,da quando era tornata nell'esercito avevo fatto alcune modifiche alla casa,"Beh danno un tocco di colore e poi puliscono l'aria",risposi sorridendo,"Sono tutte verdi",acuta la ragazza...
Vidi che fece una faccia strana,"Perché quello è là?".
Indicò l'album fotografico sul tavolino,"Ieri sera mi è venuta nostalgia",sapeva benissimo che foto c'erano là dentro, l'avevamo comprato anni fa,durante il periodo natalizio, dopotutto lei non aveva mai avuto delle foto,"Dovresti bruciarlo",si avvicinò al tavolino ma la bloccai,"Che ti prende?".
Le presi il polso,"Ci sono le foto di me da ragazzina,non le voglio vedere",si liberò dalla mia presa,"Okay lo metto via,non serve bruciarlo",risposi guardandola,aveva ancora le fasciature sulle braccia e il cerotto sul naso,si stava massaggiando il polso,"Ti ho fatto male?".
"Ma taci".
Andò via,al piano di sopra.
Ma che cazzo.
KELLY.
Mi chiusi in bagno,mi guardai allo specchio,scossi la testa e lo feci.
Mi legai i capelli,tirai su la tavoletta del water e mi misi due dita in gola.
Vomitai.
Tirai giù l'acqua e appoggiai la schiena contro il muro.
Era un'abitudine che avevo preso da un paio di mesi,quando ero nervosa lo facevo...
Tornata al piano di sotto,trovai Sberla intento a preparare la cena,"Se vuoi dopo cena andiamo a prendere un gelato in centro o sul lungo mare",mi disse dolcemente,"Non credi che la gente si farà due domande vedendoci così?".
Indicai il mio naso e lui sorrise,"Si ma non è affar loro,no?".

Durante la passeggiata Kelly si guardava intorno,"Ah sì! Hanno aperto una nuova gelateria! Il gusto mango è buonissimo",la trascinai là,non fece storie,ma quando vide la coppetta che avevo ordinato per lei, indicò una ciotola,"Vuole gli zuccherini colorati?".
Chiese la ragazza dietro il bancone,Kelly abbassò lo sguardo,era proprio una bambina a volte,ma in modo positivo,"Si per favore",risposi la suo posto.

"Non devi essere timida".
"Lo so".
Rispose prendendo un po' di gelato.
"Sei ancora reperibile?".
"H24. Lo sai Sberla".
Si,lo sapevo.
Ma volevo sentirlo da te Kelly.
Anzi,da te volevo sentirmi dire che saresti sempre tornata a casa dopo ogni missione,anche con un graffio,ma che saresti tornata da me.
Fra le miei braccia.
A casa nostra.

Quel dannato proiettile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora