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La mia vecchia squadra.
Tutte le persone che avevo ucciso.
Le mie mani si erano macchiate di sangue da quando ero una ragazzina.
Non voglio perdere anche Sberla...
Lui era tutto per me...
Forse era giunta la mia ora,dopotutto,non ho mai fatto nulla di buono nella mia vita e riparare a tutto,beh,sarebbe veramente difficile.

Smisi di dimenarmi,abbassai lo sguardo,"Fallo".
Dissi senza esitare, l'uomo che mi teneva stretta a se,scoppiò a ridere divertito,mentre la sua arma era ancora attaccata alla mia tempia,"SARÒ IO AD UCCIDERE LA LEGGENDA AMERICANA!".
Sberla non abbassò il fucile.
"NON FARLO BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!".
Non avevo via di scampo.
Scacco matto.
Sorrisi.
Le lacrime scesero silenziose dal mio viso.
Guardai Sberla.
Spalancò gli occhi.
"It's okay".
Scosse la testa,"No",sussurrò senza distogliere lo sguardo da me.

Un secondo.
Basta un secondo,anzi meno,per uccidere una persona.

E a me andava più che bene...

Quel dannato proiettile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora