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"Cazzo ma è lei!".
"Respira ancora,di corsa Erthon! Primo soccorso!".
"Dobbiamo portarla alla base".
"Ma è l'arma!".
Sentii delle braccia prendermi di peso.
Non ero morta...
"Kelly,mi senti?".
Che voce...
Non l'avevo mai sentita, eppure,mi era famigliare.

Blip
Blip
Bip
Bip

Mi sentivo il corpo pesante.
Come se un macigno me li stesse schiacciando.
Provai ad aprire gli occhi.
Però sentii uno starnuto.
Girai la testa lentamente,mi faceva male.
Riuscì ad aprire un occhio.
All'inizio vidi fosco.
Poi aprendo anche l'altro inizia a vedere meglio.
Ero in un ospedale da campo.
Flebo.
Bende.
Elettrocardiogramma.
E un uomo seduto accanto a me.
Barba e capelli lunghi.
Ma chi era?
"Ciao".
Mi sorrise si piegò in avanti.
Aveva un'aria amichevole e tranquilla.
Alzai un dito,non riuscivo a fare molto.
"Hai dormito parecchio eh piccola! Per ben quattro giorni!".
Mi accarezzò la testa e si alzò, chiamò l'infermiera che a sua volta chiamò un dottore.
L'uomo uscì solo quando la donna glielo disse,"Ben svegliata Kelly",il dottore mi sorrise e fece scrivere i dati della visita all'infermiera.
Non riuscivo nemmeno a parlare.
I ragazzi.
Mike,Tom,JJ,Frank ed Halsey.
Dentro di me un vuoto.
Mi cambiarono le bende e mi diedero una ripulita.
"Signorina deve mangiare qualcosa,la flebo non le sarà molto d'aiuto".
Mi rifiutavo di mangiare e di bere, l'infermiera non sapeva più cosa inventarsi,"Testarda eh?".
Ed eccolo là sul ciglio della tenda,"Molto!".
Si avvicinò a noi,"Lasci provare a me",la donna lo guardò,poi guardò me e gli lasciò il vassoio.
Si sedette sul bordo del letto,accanto a me,"Aereoplano?".
Prese un po' della pappetta e iniziò a farla volare davanti alla mia faccia,"Apri la bocca.Aaa".
Feci come mi disse e mangiai.
Ma non riuscivo ad ingerire molto cibo,"Per oggi basta,hai mangiato mezza ciotola",disse sorridendo e rimettendo a posto il vassoio,"Però bevi un po' d'acqua",mi aiutò a bere dalla bottiglia.
Osservavo ogni suo movimento.
Stava sempre con me.
Si allontanava solo quando doveva andare in bagno.
Si informava col medico sulle mie condizioni.

"Chi sei?".
Chiesi nel cuore della notte.
Avevo problemi di sonno e lui leggeva,anche se si addormentava spesso.
"Sono quello che ti ha salvata,cara Kelly".

Quel dannato proiettile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora