Stavamo aspettando le valigie per poi uscire dall'aeroporto, Kelly non faceva altro che fissare il vuoto,le appoggiai la mano sulla testa,"Torniamo a casa e ti porto al sushi,che ne dici?".
Alzò lo sguardo e mi guardò,"E mangiamo quanto vogliamo?".
Le sorrisi,"Allora va bene".Durante la cena mangiò molto,forse anche più del solito e questo era un bene,visto che a volte non mangiava nulla,se non una barretta energetica,"Domani cosa facciamo?".
Mi chiese porgendomi il piatto di sashimi,"Domani andiamo al centro, così vediamo cosa possiamo fare".
"Maa...Il centro per veterani giusto? Non quello per le malattie mentali",il suo volto si fece cupo e preoccupato,"Quello per veterani. Vedrai lo psicologo dopodomani, non sarai in un clinica ma bensì in uno studio. Vai là,parli per un'ora e poi torni a casa. Tutto questo per due volte alla settimana",le presi la mano e provai a trasmetterle tutta la tranquillità che non aveva vissuto in questi giorni,"Quindi da oggi siamo entrambi due civili... Niente più guerre...",era stata creata per quel tipo di vita,e adesso si trovava a dover vivere un'altra vita,"Si Kelly...Da oggi si cambia, saremo militari ma non attivi",tornò a mangiare come se non avessimo mai toccato quel tasto.Decidemmo di fare una camminata per il centro,giusto per smaltire un po' la cena,e parlammo un bel po',Kelly voleva sapere alcune cose riguardo al centro e a come comportarsi con i veterani,"È possibile andare a trovarli?".
"Di chi parli?".
Chiesi avvolgendole il collo col braccio e lei mise il suo di braccio intorno la mia vita,"Ti ricordi della mia squadra? Vorrei andare a trovare le loro famiglie e loro,al cimitero".
"Cercherò di contattarli e sì,possiamo andare al cimitero",mi abbracciò forte,"Ti ringrazio Sberla",ci guardammo per un bel po',forse si stava rilassando,stava tornando piano piano ad essere normale,una ragazza come le altre,e non più un oggetto,ma la strada era ancora tanta da fare e doveva lavorare il doppio di tutti noi.
KELLY.
Una vita normale.
Come una normale donna.
Lontana da guerra,sangue e morte.Guardai Sberla che stava sistemando le scartoffie sul tavolo in cucina e pensai a quanti anni stiamo insieme,non come coppia ma come una cosa sola,eravamo partner in tutto e per tutto,ma non so se avrai mai potuto dare ad un uomo quello che veramente voleva,specialmente lui...Essere amato.
Scrollai le spalle e tornai a guardare la tv,tanto non avevo molto da fare..."Mettiti la divisa elegante",saltai dal divano,corsi di sopra e andai a cambiarmi,"Tacchi?".
"Si!".
Rispose Sberla dalla sua stanza.
Mi sistemai i capelli,la giacca,la gonna,i tacchi,le medaglie e per finire il cappello.
Un auto del comando ci venne a prendere,"Ho una cosa per te",Sberla mi sventolò davanti agli occhi le mie mostrine,"Ah...Pensavo di averle perse",me le fece cadere nelle mani,"Erano solo sporche di sangue,le ho pulite e ben lucidate",mi fece l'occhiolino,le misi subito in tasca non le avrei mai più perse.
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Quel dannato proiettile.
Fanfiction"Congedati con disonore!". Il martello del giudice riempì il silenzio sordante del tribunale. "Perdete tutti un grado,e sarete mandati immediatamente nelle prigioni a voi destinate". Ci guardarono da testa a piedi,"Stronzi!". Disse Kelly cercando di...