L'arma.
Era così che veniva chiamata da tutti.
Era solo una ragazzina.
Eppure...aveva già visto e vissuto gli orrori della guerra.
Più la guardavo e più passavo il tempo con lei,capivo che non aveva altra scelta se non questa vita,ma col mio aiuto le cose cambieranno.
"Pronta a tornare a casa?".
Le dissi aiutandola a camminare,"Perché? Devo restare qua a combattere".
La guardai.
"Non mi vogliono più? Mi stanno buttando via?".
"Nono! Tranquilla Kelly,hai ancora bisogno di riposo per riprenderti,ricordi? Sei mesi e tornerai come prima.
Per il momento torniamo in America, là sarai curata a dovere".
"E tu?".
Mi prese la mano,"Io?".
"Tornerai qua?".
"No, resterò con te".
Le dissi accarezzandole i capelli.Atterrati a Los Angeles,dei militari si avvicinarono a noi sulla pista di atterraggio,"Soldato Stanford!".
Ci fermammo,Kelly guardò dritta in faccia gli uomini,"La prego di seguirci.
D'ora in avanti sarà sotto la nostra custodia".
Mi feci avanti,"Chi siete voi?".
"Siamo coloro che devono portare via l'arma".
Due soldati si avvicinarono a Kelly,ma questa mise uno di loro al tappeto, estraendo la pistola,prese il braccio dell'altro soldato e puntò la pistola alla sua tempia,"Non fate un passo",guardai la ragazzina,sangue freddo,"Agente Stanford! Non ci obblighi a spararle".
I militari puntarono le armi contro di lei.
Dovevo fare qualcosa.
"Sono il Tenente Peck.
Ho ordine di prendermi cura dell'agente Stanford.
Da parte di suo zio".
Mostrai il pezzo di carta che mi era arrivato via email.
Lo mostrai al militare,lo lesse,"È autentico",feci cenno a Kelly di liberare l'uomo,lo lasciò dandogli un calcio sulla schiena,"Non provate a toccarmi mai più",disse gettando la pistola a terra...
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Quel dannato proiettile.
Fanfiction"Congedati con disonore!". Il martello del giudice riempì il silenzio sordante del tribunale. "Perdete tutti un grado,e sarete mandati immediatamente nelle prigioni a voi destinate". Ci guardarono da testa a piedi,"Stronzi!". Disse Kelly cercando di...