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Tornammo a casa con un taxi,eravamo abbastanza brilli.
Mi buttai nel lettone,"Ahh che serata. Ci voleva proprio,no?".
Non ricevetti risposta,allora alzai la testa e la guardai,"Che c'è?".
"Mi odi Sberla?".
"N-no perché?".
Strinse i pugni lungo i fianchi,"E allora perché non mi porti con te a lavoro?".
Sospirai e mi sedetti sul bordo del letto,"Perché devi finire il programma per poter tornare a lavorare".
"A me non serve quel dannato programma! IO VOGLIO LAVORARE CON TE!".
"Kelly ne abbiamo già parlato".
Tirò un calcio alla porta,"HEY!".
Provai a fermarla ma venni atterrato,si mise a cavalcioni su di me e mi afferrò per il colletto,"MI HAI PORTATA VIA DALLA GUERRA E ORA MI STAI TENENDO LONTANA DA QUALSIASI COSA! IO VOLEVO SOLO COMBATTERE PER IL MIO PAESE!".
Le urla mi fecero rabbrividire.
"SEI UNO STRONZO!".
Con uno scatto mi liberai dalla presa e invertì la situazione,con una mano le bloccavo la testa e con l'altra un braccio,"LASCIAMI!".
"No! Devi darti una calmata".
"TI SPACCO IL CULO!".
Cercava di liberarsi.
Era come combattere con una tigre.

Sentimmo la porta bussare,"Stai calma".
La liberai e la chiusi in camera,"STRONZO!".
Corsi al piano di sotto e quando aprii la porta,trovai davanti a me due agenti di polizia,"Buonasera signore".
"Buonasera agenti".
"Ci hanno chiamato i vicini di casa,per le urla",dannazione,"Si hanno perfettamente ragione,dovete scusarci",sorrisi sperando che andassero via,"Possiamo entrare a controllare?".
Feci entrare i due agenti,quando ad un tratto sentimmo la porta sbattere e Kelly si fiondò al piano di sotto,"Che succede?".
"Sta bene signorina?".
Kelly mi guardò e io sospirai,"Si va tutto bene? Perché?!".
Ed ecco che era pronta ad attaccare,"Possiamo avere i vostri documenti? Sapete per un controllo".

I due uscirono dalla casa per controllare i documenti in auto,Kelly stava seduta sull'isola in cucina,"Vedi che succede quando perdi il controllo?".
Le dissi rimproverandola,"Ho solo detto la verità".
Appoggiai le mani sul tavolo,mi misi davanti a lei sporgendo il fiso quasi vicino al suo per guardarla negli occhi,"Non ti riporterò in Iraq o in Afghanistan",sentii il suo calore,i suoi occhi erano fissi nei miei,"Posso essere ancora utile laggiù".
"Io ho bisogno di te Kelly,qua".
I suoi occhi iniziarono a brillare,"Tutto apposto signori".

Quel dannato proiettile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora