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La pistola cadde a terra.
"Sta ferma".
Chris J Ross.
Era intervenuto lui.
Aveva bloccato Kelly.
Le aveva immobilizzato collo e braccio.
"ShSh".
La ragazza stava cercando di liberarsi.
Non potevo crederci...
Voleva...Voleva suicidarsi?

Svenne fra le sue braccia.
"Dio...Che cazzo l'è preso?".
Ci chiese Chris,scossi la testa,"Colpa mia",Sosa mi guardò,"Che vuoi dire?".
Tirai su Kelly e la portai in infermeria,doveva essere sedata e portata in ospedale a fare dei controlli,altri controlli...
"L'arma sta crollando",sobbalzai,"Non è più l'arma",Sosa ridacchiò,"Una baby assassina? Una spia? E dai Sberla,lei è nata per creare caos,una cazzo di bomba",che rottura con questi discorsi,accarezzai la testa a Kelly,per me era...
Kelly per me era tutto.

"Dannazione a te",mi veniva da piangere,"Che cavolo ti è preso Kelly?".
Stava dormendo così beatamente che sembrava star bene,e invece dentro di lei c'era sofferenza e disperazione,ma allontanarla dall'esercito non era la scelta giusta,lei era nata in questo ambiente e non riusciva ad accettare di fare una vita normale.
Avevo sperato di riuscire ad allontanarla da tutto questo.
Avevo fallito.
Scoppiai in lacrime.
"Perdo-perdonami Kelly",appoggiai la testa sul lettino,"Ho fallito!".
Non riuscivo a fermare le lacrime.
Era come se delle pugnalate mi stavano colpendo di continuo.
"Scu-scusa".
Alzai la testa di scatto.
"Ke-Kelly...".
Accennò un sorriso.
"Scusa...Sberla".
La strinsi a me.
"Ti riporto a casa",le dissi lasciandole un bacio sulla fronte...

Quel dannato proiettile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora