29 dicembre 2015 ore 22:00METROPOLITAN MUSEUM OF ART, 5th Ave, New York.
Parte seconda.
KATHERINE.
Ero sopravvissuta a sei anni senza il ragazzo sperduto, e a tre di fidanzamento con Benjamin.
Il tempo sembrava scorrere così velocemente, eppure una parte di me odiava che la mia vita avesse preso una piega così noiosa.
L'asta sarebbe cominciata da lì entro pochi minuti, gli invitati erano in fibrillazione, ma io non riuscivo a smettere di sentire dentro di me una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Erano anni che non la percepivo.
Molta gente si aggirava per la galleria, sorseggiando vino e ammirando i vari lavori degli artisti.
Il quadro principale si trovava ancora coperto.
Molti ospiti mi sorrisero, annuendo verso di me, ed il mio accompagnatore, Ben.
La maggior parte di Manhattan credeva fossimo una coppia perfetta, i pupilli dell'Upper East Side, ma c'era una piccola parte di me che voleva urlare loro che non era amore.
Che il vero sentimento era impresso in quel quadro, dove c'erano davvero due persone che si amavano.
Svoltammo l'angolo, verso la sala in cui si sarebbe tenuta l'asta e rimasi di sasso nel constatare che quella, era dedicata unicamente a me.
Non solo l'enorme quadro della principessa ed il ragazzo mascherato appeso al centro della sala, ma tutto intorno, vi erano i ritratti che Mario Testino aveva scattato nei mesi precedenti.
Erano otto ritratti enormi appesi ai lati delle pareti.
Li fissai stupefatta dalla bellezza dei momenti che il fotografo era riuscito ad immortalare.
Io: sorridente, corrucciata, malinconica, divertita, agitata, emozionata, seria, ed infine, commossa.
Erano primi piani, ed in alcuni di essi, i capelli svolazzavano a coprirmi la faccia, eppure, nonostante gli occhi fossero l'unica cosa a non essere stata coperta, in quelle foto si poteva percepire cosa stessi provando.
Mario Testino si avvicinò a me, tutto sorridente con un completo Giorgio Armani a fasciare la sua imponente figura «Le tue foto sono state vendute» annunciò fiero.
Rimasi a bocca aperta e notai Ben serrare la mascella indispettito «Hanno già comprato un ritratto?».
Mario Testino lo guardò sconcertato «Uno?» alzò gli occhi al cielo «Li hanno comprati tutti».
Rimasi a bocca aperta «Chi?».
Lui scosse la testa «Donazione anonima».
Ben si infastidì e lo si poté percepire dal tono di voce fin troppo tagliente «Quindi una sola persona ha acquistato questi ritratti?».
Ci raggiunse anche Trevor, che aveva la mascella serrata ed i pugni stretti «Si, Benjamin. A quanto pare, qualche sconosciuto è rimasto folgorato dalla bellezza della tua fidanzata» rimarcò il tua con una strana nota di sarcasmo.
«Allora bisogna spennare per bene questo tipo» rispose Ben con uno strano scintillio negli occhi.L'intera sala proruppe in un forte applauso, segno che l'asta era appena cominciata.
Un uomo era salito su un piccolo palchetto, ed aveva annunciato l'inizio della serata.«Signore e signori, questa serata di beneficenza sta avendo un grande successo, ed il quadro più atteso sta per essere venduto» si voltò alle sue spalle indicando il quadro in questione «Uno scatto iconico, che ha fatto il giro del mondo..» il maestro di cerimonie posò lo sguardo su di me «Un vero e proprio gioiello dell'Upper East Side» strizzò l'occhio «Allora signori, quanto offrite?».
Per quanto quello scatto immortalasse me ed il ragazzo sperduto, nessuno dei due poteva essere riconosciuto in volto, perciò anche se era stato scattato per essere uno scandalo dell'Upper East Side, a nessuno importava chi rappresentassero quei due.
«Centomila dollari» alzai la paletta.
«trecentomila dollari!» Esclamò Ben al mio fianco.
Ma che cavolo?
«Cinquecentomila.».
Che cosa?
Tutti ci voltammo verso una donna alta, vestita impeccabilmente, in piedi, posizionata in fondo alla sala.
Aveva un cellulare all'orecchio, segno che stesse comunicando con qualcuno.
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•BAD KITTY - The Rules Series
Fanfic«Devi solo ammettere che il tuo corpo desidera essere toccato da un semplice ragazzo di Brooklyn che non può respirare la tua stessa aria perché il tanfo di povertà si sentirebbe a chilometri di distanza». ****...