Capitolo 43

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16 Maggio 2009 ore 00:00

The Rules, East 37th Street, New York.

KATHERINE

L'inizio della fine.

A sedici anni, la vita di un semplice adolescente americano potrebbe essere davvero noiosa confrontandola con la mia.
Il lusso, lo sfarzo, il rifiuto delle regole, il violare la legge senza alcuna conseguenza.. Sono pochi dei tanti esempi che un rampollo dell'alta società NewYorkese ha la possibilità di poter raggirare.
Ma il problema fondamentale di questa vita, oltre al dover scegliere quale auto usare per poter andare negli Hemptons, o in quale paese dell'Europa passare le vacanze estive, era l'essere totalmente apatici ed al tempo stesso attratti da ciò che ci circondava.

"A te piace chiunque, il che vuol dire che tutti ti sono indifferenti"

Oscar Wilde aveva pienamente ragione.
Ma, da due anni a questa parte, il ragazzo sperduto aveva fatto in modo che questa frase potesse valere per chiunque facesse parte della mia vita, tranne che per lui.
E sapevo che sarebbe stato così per sempre.

«Non vedo l'ora di toglierti questo vestito di dosso» il ragazzo sperduto mi prese per i fianchi e mi succhiò il labbro inferiore con avidità.

Avevo appena finito il mio spettacolo di burlesque, perciò indossavo un corpetto color Borgogna con ghirigori neri, degli strati di tulle leggeri a ricoprire il sedere e dei tacchi vertiginosi.
Mi fece fare una piroetta su me stessa, per poi far scontrare il suo bacino con il mio fondoschiena in una presa possessiva «Ti voglio» si chinò su di me, sfiorandomi l'orecchio con le labbra, e mandandomi una scarica di adrenalina alla base della schiena «E so che vorresti essere presa qui, anche davanti a tutti..».

Mi conosceva così bene.
Il rischio.
Il pericolo.
Il proibito.
Era tutto così eccitante.
Portò le sue dita sul ginocchio e le fece risalire verso l'interno coscia, in un movimento lento e sensuale.
Ansimai, vedendo il mio petto alzarsi ed abbassarsi rapidamente.

Si abbassò di nuovo «Sei così cattiva..» ma più che un rimprovero, suonò come la più dolce delle agonie.

«Non vorrei interrompere il momento in cui il tuo ragazzo rischia la galera per pedofilia, ma abbiamo un problema» Ben arrivò di soppiatto, senza sconvolgersi minimamente in che condizioni ci avesse trovato.

Il ragazzo sperduto strinse ancora di più la presa sui miei fianchi, avrei giurato lo stesse trafiggendo con lo sguardo.

«Bada a come parli» ringhiò.

«Altrimenti?» lo provocò strafottente.

«Emma!» arrivarono anche Trevor, insieme a JC dietro le quinte del palco del The Rules, ponendo fine alla discussione che di lì a poco si sarebbe creata.

Aggrottai le sopracciglia preoccupata.
Se JC, Trevor e Ben mi avevano raggiunta contemporaneamente, fregandosene di ciò che stavo facendo, allora c'era un problema più grosso ad aspettarci.

«Che succede?» chiesi allarmata.

«Lui no» ed indicò con un cenno del capo il ragazzo sperduto.

«Cosa?».

«Damien».

Una smorfia disgustata prese posto sulle mie labbra.
Lui voleva essere uno di noi.
Avevamo preferito il ragazzo sperduto.

«Mi dispiace, ma non facciamo beneficenza per i falliti» sputai acida.

«Ha in mano qualcosa di grosso» mi guardò serio Trevor.

•BAD KITTY - The Rules Series Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora