Capitolo 24

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SEBASTIAN

4 agosto 2017, ore 02:30

The Rules, 8888 Sunset Blvd, Hollywood.

Katherine nelle vesti di Emma emanava delle vibrazioni dove non sarebbe stato nemmeno legale far arrivare.
Il caschetto nero, il baby-doll ricamato in pizzo e pelle le andava così stretto che non veniva lasciato nulla all'immaginazione.
Il seno sorretto, ma in bella vista, la vita così sottile da farmi venire un capogiro, e le gambe..
Quelle gambe totalmente nude con le sue amate Jimmy Choo al piede erano una visione celestiale.

Intorno a lei si erano posizionati dei ballerini, tutti a petto nudo.
La sua pelle lattea era in totale contrasto con l'abbronzatura dei ragazzi alla sua mercé.

«Perché non potevo far parte della scena anch'io?» disse Evans, indicando anche lui il suo petto scoperto.
«Perché a ballare fai pena!» risposi di getto, trucidandolo con lo sguardo.

Emma incastrò la parte posteriore del ginocchio su un palo da pole dance, e le strofe iniziarono a partire.
Incominciò con un giro aggrappata all'asta di ferro, una mano che sorreggeva il suo corpo e l'altra con un cazzo di frustino di pelle.

Gesù!

Il suo corpo prese vita, ed iniziò a muoversi senza sosta.
Non avrebbe mai ballato per me, forse per il ragazzo sperduto, ma per Sebastian Stan no di certo, eppure sentivo il suo sguardo, che puntava dritto nella mia direzione.
Non le staccai un minuto gli occhi di dosso mentre sorseggiavo il mio drink seduto sul divanetto.
La canzone era già sexy di per sé, ma lei, mentre si muoveva, era di tutt'altro livello: un misto di perfezione, seduzione, violazione e provocazione.
E stava provocando proprio me.
Serrai la mascella.
Si lasciò andare da sopra il palo, metre vi era aggrappata a testa in giù con solo il collo della caviglia a sorreggerla e la discesa fu così provocante da farmi andare in fibrillazione.
Fece delle pirouette, una dietro l'altra ed agitò i fianchi a tempo di musica.

I feel the adrenaline moving thorough my veins

Si portò le mani fra i capelli inclinando la testa in modo provocante.
Sembrò che la musica seguisse lei e non il contrario.

«Non fa caldo qui dentro?» Holland si sistemò meglio sul divanetto.

Partì il ritornello ed iniziò a giocare con la frusta, facendola sbattere contro il legno del palco.
I ballerini, sei in totale, si misero in semicerchio, con lei al centro, ed iniziarono a stringere parti del suo corpo: collo, addome, cosce, perfino il seno.
Trattenni un ringhio.
Scese dalle scalinate del palco, con una sensualità innata.
Salì su un tavolo, e con l'aiuto dei ballerini, camminò verso una direzione ben precisa. Ad ogni falcata, c'era un ballerino che arrivava in tempo per metterle un tavolo sotto i piedi e farla avanzare come una tigre.
Sgranai gli occhi quando notai che si stava avvicinando a noi, ma più di tutto, il panico mi assalì quando notai che non portava le lentine.

Che diavolo voleva fare?

Piroettò una volta arrivata vicino il nostro tavolo, ruotando su se stessa, prendendo ogni stacco, ballando come una sexy e selvaggia tigre, guadagnandosi urla di approvazione.
I suoi occhi non smettevano di fissarmi, mentre con la bocca mimava il testo della canzone, contorcendosi tutta.
Poi avvenne tutto fin troppo velocemente, senza che nemmeno me ne rendessi conto.
Fece una giravolta, gettò la testa all'indietro, mosse le braccia ed inclinò la testa, facendosi cadere la parrucca che nascondeva il suo vero colore.
I capelli scivolarono giù, ricoprendola tutta, ed un ghigno di soddisfazione si alzò sulle sue labbra mentre cantava

•BAD KITTY - The Rules Series Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora