SEBASTIAN«Ben è il diversivo!» esclamai a Chris, non appena scesi dalla macchina per poi catapultarmi all'ingresso del The Rules.
«Cosa?».
«Lo sta distraendo, e noi abbiamo il tempo per trovare Katherine».
«Dove sono gli altri?».
«JC, Tom e Lizzy da Crystal, ma non passerà molto prima che chiamino la polizia» ragionai tra me e me.
Come ovvio che fosse, l'ingresso era bloccato, ma le scale antincendio che portavano alle stanze del piano superiore erano facilmente accessibili.
Ma molto probabilmente avremmo dovuto rompere qualche finestra.«E per te chiamare la polizia è inutile?» chiese incredulo Chris, mentre con un salto mi appesi sulla scala per farla scendere e salirci.
«Dobbiamo fare in modo che Trevor sia colpevole».
«Perché? Per te non lo è?».
Mi girai verso di lui, che aveva lo sguardo incredulo, «Non se ha mezza centrale dalla sua parte».
«Quindi cosa consigli di fare?».
Mi rigirai verso la scala ed iniziai a salirla, «Per ora, riprendermi la mia fidanzata. Poi uccidere Trevor con le mie stesse mani, ed infine bruciare il cadavere nelle Figi».
«E la polizia che ruolo ha in tutto questo?» chiese Chris, dopo il terzo scalino. E noi, avremmo dovuto fare ben tre rampe di scale per arrivare al piano delle stanze.
«Quello di sostenere la mia futura moglie per un possibile mental breakdown».
«A quello ci pensa già lo psicanalista, che..» prese una pausa, «in questo caso», altra pausa giusto per irritarmi ancora di più, «ti consiglio vivamente».
Roteai gli occhi al cielo, «Ci vado già».
«Bhe, ti consiglio di cambiarlo visti i risultati a dir poco penosi sui tuoi problemi di stalking».
E la prima rampa di scale l'avevo fatta, «Per la milionesima volta, non l'ho fatta seguire perché ero ossessionato da lei!»
«E su questo facciamo finta di crederci, come io faccio finta di credere che le diete a base di formaggio fuso e burro d'arachidi proteico funzionino» blaterò senza freni inibitori, «Ma ti ricordo che siamo qui dopo che la tua - a quanto pare - futura moglie, ti ha dato un palo, paragonandoti al granchio di Ariel, che tra parentesi, fa di nome Sebastian».
«Mi ha paragonato ad un branzino» lo corressi girandomi verso di lui.
Nemmeno il tempo di dire quella fase che mi sentii un completo idiota, «Ma non è questo il punto!».«No infatti, non basiamoci sulla tua nuova e sorprendente carriera da ittiologo di mare, che - consiglio vivamente - dovresti inserire al tuo curriculum vitae insieme a: investigatore privato, animale camaleontico come hobby e cultore dei drammi da Upper East Side come sport».
«Non ti sembra di essere un po' troppo melodrammatico?» lo canzonai.
«Lasciami fare la primadonna per una volta! Solitamente la fai sempre tu».
Non ribattei nemmeno, perché una volta finita la terza rampa di scale, trovai la finestra semiaperta, «Cristo, fa che stia bene» sussurrai fra me e me, non aspettando nemmeno Chris che finisse la rampa, ed infilandomici dentro.
Rotolai a terra, ma subito mi rimisi in piedi non appena anche il biondo scavalcò la finestra.
Mi passi una mano fra i capelli ed al tempo stesso tremai.
L'aria era decisamente cambiata.
Non c'era più la leggerezza di Chris nello sdrammatizzare la situazione.
Una volta varcata la soglia di quella stanza, entrambi avevano assunto un'aria tutt'altro che scherzosa.
Le tende blu oscuravano la poca luce che c'era da fuori, e scorsi poco e niente di quella stanza.
Ma di una cosa ero certo: se Katherine era qui, c'era solo un posto dove Trevor avrebbe potuto portarla e non era di certo il salottino privato del The Rules.
Senza nemmeno battere ciglio, mi costrinsi ad avanzare lentamente, in modo più silenzioso possibile perché non sapevo dove Ben stesse distraendo Trevor.
Dubitavo che quest'ultimo si fosse allontanato dal grattacielo.
Nonostante ciò, cercai di tenere a bada le mille emozioni che avevo al petto, e non pensai a quanto in realtà avessi voluto irrompere in tutte le porte come un dannato e trovarla più facilmente.
C'era silenzio, troppo silenzio. Era così inquietante che la tensione che avevo caricato sulle spalle era visibile ad occhio nudo
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•BAD KITTY - The Rules Series
Fiksi Penggemar«Devi solo ammettere che il tuo corpo desidera essere toccato da un semplice ragazzo di Brooklyn che non può respirare la tua stessa aria perché il tanfo di povertà si sentirebbe a chilometri di distanza». ****...