KATHERINE
Il miscuglio di emozioni che stavo provando mi stava letteralmente mandando in pappa il cervello.
Stavo prendendo in seria considerazione l'idea di chiamare il mio psicoterapeuta visto che non avevo fatto altro che sobbalzare ogni volta che sentivo una voce maschile nelle mie vicinanze.
E non una qualunque, bensì quella di Sebastian.
Per tutto il tempo, non avevo fatto altro che scrutare ogni persona che mi passava attorno e sperare di scorgere lui.
Lo cercavo in ogni volto, in ogni profilo, avevo addirittura scostato la spalla di un tecnico dello show e rendermi conto che fino a quel momento avevo avuto delle allucinazioni.
L'avevo immaginato in ogni faccia presente, perfino in ogni voce.
Si, stavo decisamente impazzendo.
Susan mi avrebbe consigliato un consulto dei fondi del caffè per decifrare il mio stato di allontanamento dalla realtà.O più semplicemente ti manca.
Il suono di due nocche che bussarono alla porta mi distrassero dai miei pensieri «Disturbo?», e con mio grande stupore, Trevor era in piedi appoggiato allo stipite della porta e mi guardava con un sorriso compiaciuto.
Scossi la testa e lo invitai ad entrare, «Vieni, e sii brutale» mi indicai il corsetto gucci abbinato ad un pantalone di pelle e delle loubutin nero lucido.
Lui si attorcigliò una mia ciocca di capelli bionda tra le mani e mi sorrise, «Nessuno potrebbe mai essere abbastanza per meritare questa visione».Mi portai una mano sul cuore emettendo un verso sdolcinato, «Sei sempre esagerato».
Si portò le mani in tasca, esaltando ancora di più la sua figura slanciata - non che non lo fosse già dal completo di sartoria italiano -, «E tu dovresti tornare di nuovo a vederti per come sei davvero: potente e libera».
Lo allontanai con un colpetto sulla spalla, «Lo sono», poi mi bloccai, ricordandomi che in realtà Trevor non sapeva cos'avessi scoperto su Sebastian, «In realtà, spero per non molto. Devo parlare con Sebastian»
Nell'attimo in cui pronunciai il suo nome lo vidi irrigidirsi, «Spero tu stia scherzando».
Mi morsi il labbro ed abbassai il capo leggermente, «Lo amo, e non posso credere che lui sia stato capace di una cosa simile».
«Signorina Walton!» dalla stanza sbucò un assistente della regia, «Lei è la prossima».
Annuii più volte grata dell'informazione, per poi rivolgermi a Trevor, «Ti spiegherò tutto».
«KC!» mi richiamò lui, ma il ragazzo stava già posizionando il microfono sui miei abiti, mentre mi spingeva verso l'entrata delle quinte «Promesso!».
In tutto quel trambusto non riuscii nemmeno a capire dove fosse il resto del gruppo.
Non sapevo dove fossero Tom, JC, Lizzy..
Era successo tutto così velocemente che a stento ricordavo come mi fossi vestita.
E poi c'era la questione Sebastian.
Avrei tanto voluto mandare tutto al diavolo e correre da lui per confessargli quanto stupida fossi stata a farmi abbindolare in quel modo, rinchiudendomi in me stessa e non ascoltando nessuna spiegazione.
Ma mi conoscevo, e tutte quelle prove a suo sfavore, lo incriminavano di un delitto che chiunque lo avrebbe accusato.«Sei in onda fra tre..due..uno..».
«Katherine Walton!» a stento riuscii a sentire il mio nome perché l'orda di applausi sovrastò perfino i miei pensieri.
Era incredibile come fossero cambiate le cose nel giro di qualche mese; prima ero conosciuta solo mediante dei social e tutto a "causa" della mia famiglia, ora invece, avevo creato un mio impero, e lo stavo costruendo con le mie forze.
Non che non avessi trovato difficoltà, la strada per il successo mi aveva portato oltre che un cuore spezzato, traumi a perdita d'occhio.
I tacchi riecheggiarono sul pavimento liscio, e quasi mi venne un colpo nel ricordare cosa fosse successo in quello stesso palco settimane prima: la Santa Trinità aveva rivelato che Sebastian era il ragazzo sperduto, ed io non avevo potuto fare altro che fingere di averlo sempre saputo.
Jimmy mi accolse a braccia aperte da dietro la sua scrivania, con un sorriso enorme, gli occhi elettrizzati ed un completo di sartoria scuro insieme ad una camicia bianca che gli stavano da Dio.
Il conduttore mi colse completamente di sorpresa perché si alzò dalla sua seduta solo per corrermi incontro e abbracciarmi forte, «Signori e signore, la bellissima Katherine Walton!» esultò nuovamente, e la folla andò in delirio di nuovo.
Sembravano tutti così entusiasti di vedermi.
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•BAD KITTY - The Rules Series
Fanfiction«Devi solo ammettere che il tuo corpo desidera essere toccato da un semplice ragazzo di Brooklyn che non può respirare la tua stessa aria perché il tanfo di povertà si sentirebbe a chilometri di distanza». ****...