Capitolo 9

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Universal Warner Bros Studios Hollywood, L.A.
Studio 1.

Tom mi stava praticamente trascinando con la forza verso le quinte del The Ellen DeGeneres Show.
I mie tacchi riecheggiavano fin troppo velocemente a causa della sua andatura svelta.

È lui che va veloce o sei tu un bonsai?

Sempre a criticare!

Stai perfino con il fiatone!

È un respiro pesante, il mio.

Dillo al tizio che ti ha scambiato per un cammello in asfissia!

«Perché non posso guardare la registrazione dal tuo camerino?» lo supplicai tirandogli il braccio per farlo girare verso di me.
Ma niente, non voleva  mollare la presa.
«Perché è molto più bello vederlo da qui» disse con sicurezza.
Sbuffai portando gli occhi al cielo.
Quando Tom Hiddleston si metteva in testa una cosa, non c'era niente e nessuno che poteva convincerlo a fargli cambiare idea.
Intanto che Tom mi trascinava dietro le quinte, notai tantissime persone andare avanti ed indietro con dei microfoni attaccati all'orecchio.
Era tutto in fibrillazione per lo show.
Tom si fermò di colpo facendomi andare a sbattere contro la sua schiena.

«Ouch!» mi portai una mano sul naso.
«Come sto?» mi chiese lui girandosi verso di me e lisciandosi i pantaloni grigio scuro, in tinta con la sua giacca.
«Se ti può interessare, il mio naso ha bisogno di una rinoplastica» borbottai tenendomi ancora il naso.
«Kit-Kat! Sul serio» mi richiamò lui.
Roteai gli occhi e lo squadrai per bene.
Pantalone e giacca gessati di color grigio scuro, camicia azzurrina messa dentro i pantaloni, e cravatta color denim chiaro.
Era a dir poco bellissimo.
Mi avvicinai a lui, e gli aggiustai leggermente il nodo della cravatta «Sei perfetto» gli dissi non trattenendo un sorriso.
«Potrei assumerti come consulente di moda» scherzò lui.
«Se non fosse per questo Bottega della scorsa stagione» e mi indicai il vestito color bianco sporco «Il mio cachet ti manderebbe in bancarotta» dissi prendendolo in giro.
Lui mi prese la mano e mi fece fare una lenta giravolta in cui le frange finali del vestito iniziarono a svolazzare come piume.
Il vestito era fatto in modo che la scollatura sembrasse un corpetto d'epoca, con un cinturino alla vita e la gonna si aprisse in frange sin da poco più giù della vita.
«Nessuno noterà che porti un vestito della scorsa stagione, Kit-Kat» mi rassicurò lui.
«Maddai! Non sono io quella che deve andare in diretta nazionale» gli feci notare.
Intanto mi girai attorno per scrutare qualche faccia conosciuta, ma niente.
Nessuno del cast si era ancora fatto vedere.
Prima che potessi chiedere spiegazioni a Tom, lui mi rispose subito dopo «Ellen mi ha chiesto di fare prima un'intervista da soli» mi spiegò lui.
E lì capii anche perché volesse compagnia.
Mi affacciai leggermente verso lo studio e potei constatare che da quella postazione riuscivo a vedere sia il palco su cui si sarebbe svolta l'intervista e sia parte del pubblico.
Ellen era già su una delle poltrone bianche parlando agli spettatori ed io mi presi un momento per ammirare lo studio.
C'erano diverse piante verdi sul fondo, le poltrone in pelle bianca al centro del palco, ed un tavolino con sopra delle rose a dividerle, dietro di esse c'era un'enorme schermo che proiettava le palme di Los Angeles.

«TOM HIDDLESTON!» gridò la conduttrice verso le quinte.
Io gli sorrisi e lo intimai a raggiungere il palco «Spacca tutto Tom!».
Non appena entrò, un boato di applausi si sentì per tutto lo studio.
Ellen lo accolse a braccia aperte con un tailleur nero che le fasciava perfettamente la figura magra.
Non era una donna molto alta, ma sapeva come valorizzare i suoi punti forti, come ad esempio gli occhi chiari totalmente scoperti dai capelli cortissimi.
«Sei un tipo difficile Tom!» lo incalzò la conduttrice «Hai sempre rifiutato le mie telefonate» disse accomodandosi sulla poltrona
In risposta Tom ridacchiò, sbattendosi un po' le mani sulle ginocchia «Volevo aspettare l'occasione giusta» si giustificò lui, sedendosi.
«Abbiamo tanto di cui parlare» gli puntò una penna contro.
Lui in risposta alzò le braccia al cielo «Sono tutto orecchi».

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