Voce narrante.
Il sole stava ormai sorgendo sulla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
La scuola era silenziosa e piena di macerie.Quanto orrore avevano veduto in una sola notte quelle mura? Se poteste poggiare un orecchio su di esse potreste sentire le urla di agonia e angoscia degli studenti che combattevano contro le forze oscure.
Molte persone persero la vita quella notte, e al mattino le lacrime dei loro cari si versavano ancora sui loro visi.
Sira Black non poteva fare a meno di ascoltare quei singhiozzi; ella era seduta su una panca in sala grande abbracciata al padre con la testa sul suo petto.
Accanto a loro, seduti su una coperta al suolo, I coniugi Lupin e il giovane Jack.
Sirius Black stringeva il corpo di sua figlia con fermezza e nascondeva il suo volto nell'incavo del collo di lei.
Era meglio che nessuno vedesse il suo volto: era colmo di preoccupazione e tristezza.
Non aveva trovato Harry da nessuna parte, e questo lo aveva fatto arrivare ad una conclusione, per lui, spaventosa.
Si era consegnato a Vodemort e lui non lo aveva impedito, era stato sul punto di andarlo a cercare, ma la mano di sua figlia che stringeva la sua gli diceva di non andare.
E così, affranto, si erano recati in sala grande in attesa.Nessuno parlava, vi era il silenzio che, in qualche modo, era colmo di parole non dette sia da parte dei combattenti che dei caduti.
Sira non riusciva a capacitarsi che in una sola notte aveva perso uno dei suoi migliori amici e ucciso l'uomo che l'aveva violentata.
Quando chiudeva gli occhi rivedeva le macerie di Crouch schiantarsi al suolo.
Il suo primo omicidio e sperava con tutto il cuore che fosse anche l'ultimo.Sira si strinse ancora di più al padre, almeno lui era lì accanto a sé.
Se pensava che anche lui aveva rischiato tanto, le sue lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi e cercava in tutti i modi di reprimerle.Sirius, d'altro canto, si rese conto che sua figlia era turbata e fremeva tra le sue braccia.
Così egli avvicinò le labbra al suo orecchio e sussurrò "shhhh va tutto bene, tesoro, io sono qui".Quelle semplici parole pronunciate poco più di un sussurro riscossero la giovane Black che lo guardò intensamente negli occhi e non poté non aggrapparsi ancora di più al suo collo.
Ma quel dolce momento era destinato a sparire così come si era creato.
Il sole era alto, e molti studenti uscirono fuori dalle mura, andando in cortile, compresi padre e figlia che si alzarono e seguirono la massa.E lì, davanti agli studenti vi era Neville che guardava difronte a sé, tenendo in mano ciò che restava del cappello parlante.
Dietro di lui comparvero il signor Weasley e Ginny, mentre davanti ai loro occhi, con passo elegante, i mangiamorte fecero il loro ingresso.
Voldemort era a capo dell'orda accompagnato da Bellatrix e al loro fianco spiccava in modo evidente la figura di Hagrid e aveva in braccio qualcuno.Il viso del mezzo gigante era scosso e i suoi occhi erano gonfi dal pianto.
Sul viso di Ginny apparve un scossa di puro terrore e strinse il braccio del signor Weasley.
"Chi è che Hagrid porta in braccio? Neville chi è?" Chiese la più giovane della famiglia Weasley con tono teso.
Ma prima che Neville potesse rispondere, l'oscuro si fece avanti e urlò "HARRY POTTER...È MORTO!"
Gli occhi di Sira si sgranarono a quelle parole e cercò di avvicinarsi ma Sirius non glielo permise e la tenne stretta per il braccio.
"No" sussurrò "Harry no" aggiunse.
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Figlia di un prigioniero parte seconda.
FanfictionQuesta è la seconda parte di figlia di un prigioniero, se non lo avete letto, vi converrebbe farlo. In questo libro tratterò, in parte, il principe mezzosangue e i doni della morte. Alcuni capitoli saranno inventati, inserendosi nelle vicende di Jk...