Sira's pov
Finalmente!
Oggi ci trasferiamo a casa di zia Andromeda, non vedo l'ora sono così nervosa di conoscere lo zio Ted, lui è un mago di origine babbana, ma non mi interessa.
Voglio solo stare con loro e mio padre e poi io e Dora dobbiamo risolvere questa situazione di Remus.
Che gli piaccia o no loro sono fatti l'uno per l'altra, non sarà tanto cocciuto con me.
Gli devo parlare; ma non so quando, so solo che gli ho spedito una lettera e spero che risponda al più presto.Ho chiuso l'ultimo borsone, dove contiene tutte le cose a cui tengo: foto, poster, libri, un po' di tutto insomma.
Finisco di vestirmi, manca solo la cintura per il mio pantaloncino di Jeans, sopra ho abbinato una maglia a mezze maniche nera con sopra disegnato una motocicletta babbana.
Indosso le mie scarpette da ginnastica, prendo il borsone e lo metto in spalla.Certo fa uno strano effetto questa stanza vuota dove vi è rimasto solo un armadio vacante insieme alla libreria, e il letto senza lenzuola.
Infondo sono arrivata qui solo un anno fa, ma comunque è stata la mia prima stanza, ora vederla spoglia mette malinconia, ne ho passate tante in un solo anno che ho vissuto qui, queste mura lo ricorderanno per sempre.
Ora mi ritrovo qui al centro di questa camera a contemplare i ricordi che per la maggior parte raffigurano me in lacrime stesa su quel letto ad affogare le mie urla nel cuscino, mentre mio padre se ne stava chiuso nella sua stanza a bere e io qui tra le braccia di Remus piangevo per lui.
È stato troppo doloroso.Questo trasloco è un opportunità per ricominciare da capo e recuperare, è vero ci sono tanti problemi da risolvere, primo di tutti Voldemort; la guerra ormai è alle porte e solo il fato sa quello che succederà e tutti noi dobbiamo adempiere al nostro destino.
"Tesoro, sei pronta?" La voce di mio padre mi desta dai miei pensieri e ricordi, sento che si avvicina; sento la mia schiena toccare il suo busto, se non avessi lui credo che la mia vita farebbe schifo.
"Ti dispiace lasciare questa casa?" Domanda mettendomi una mano sulla spalla.
Io porto la mia mano sulla sua e l'accarezzo dolcemente.
"No, non mi dispiace affatto. Solo ripensavo a quante volte ho pianto su quel letto" dico indicando il mobile.
Sento un sospiro da parte sua, segno di frustrazione.
"E purtroppo sono stato io la causa delle tue lacrime. Mi pento di tutto quello che ho fatto.
Ero cieco, non vedevo tutto il male che ti stavo facendo, ero annebbiato dell'alcol, ero suo schiavo..." Ma io non lo faccio finire che mi giro e lo abbraccio stringendogli le spalle in modo da sentirlo più vicino, appoggio la testa sul suo petto e cerco di dargli conforto.
È una ferita aperta per tutti e due ma sono sicura che se ci sosteniamo riusciremo a guarirla.
Lui per un momento è rimasto rigido, ma adesso mi sta stringendo forte sento il suo respiro sul mio collo, nel lato dove ho il tatuaggio, e accarezza la mia testa in modo delicato, invece con l'altra mano mi coccola la schiena.
"Basta,papà. Ti ho detto che non devi pensarci più" dico sussurandolo sul suo petto.
Lui sospira sul mio collo e mi stringe di più "è difficile non pensarci, piccola, non so come tu abbia fatto a perdonarmi quando io non riesco a perdonare me stesso" dice con voce inclinata.
"Devi riuscire a farlo, papà. Guarda cosa ha fatto la nostra lontananza quest'anno! Ci siamo fatti male a vicenda, e la mia di lontanza è stata un errore...credevo di fare bene, ma mi rendo conto di aver peggiorato solo le cose..." Lui mi interrompe, poiché si stacca da me con intensità; mi guarda negli occhi, porta una mano sulla mia guancia e con le nocche viene a contatto con la mia pelle.
"No, Sira, non darti nemmeno un briciolo di colpa. Tu volevi aiutarmi e te ne sarò grato per tutta la vita, perché alla fine sei riuscita nel tuo intento di farmi aprire gli occhi.
È merito tuo del mio cambiamento, ero solo un irresponsabile che si comportava come un bambino!
E mi vergognavo di vedere che eri tu l'adulta e non io tra tutti e due; non fraintendere sei una donna ormai, sei grande, ma rispetto a me sei maturata troppo presto e io troppo tardi" conclude con una nota di amarezza nella voce.
Anche se avevamo risolto a Natale, abbiamo sorvolato alcuni dettagli che oggi stanno emergendo fuori, da un lato è meglio così.
Buttiamo fuori queste piccole ferite aperte così saremo finalmente liberi.
Lo guardo con intensità e gli sorrido "Questo trasloco è un opportunità per tutti e due di recuperare, non credi? Basta demoni del passato" Lui mi restituisce il sorriso e annuisce.
"Si, basta. Ho una pargola da crescere" dice ridacchiando e prende la borsa che stava a terra e se la mette in spalla.
Lui mi sfiora di nuovo la guancia e mi bacia la fronte per poi guardarmi nuovamente.
"Sei la mia ancora, Artemid" sussurra.
Sento un calore alle guance segno che sono arrossita, maledetto imbarazzo.
"Non dovresti arrossire" dice con fare ovvio, io inarco le sopracciglia.
"È colpa tua" dico solamente lui invece ridacchia."Hey lassù, siete pronti!" La voce di Zia Andromeda interrompe il nostro discorso.
"Veniamo subito, Andromeda" risponde di rimando papà.
"Andiamo prima che si faccia più tardi" dico prendendo il baule, lui annuisce e si allontana uscendo dalla stanza, aspettandomi in corridoio.
Felpato mi fa cenno, con la testa, di andare, stringo il manico del baule e comincio a camminare verso di lui in corridoio.
"Era ora! Ma che stavate combinando?" Domanda zia Andromeda dalle scale, io e mio padre ci scambiamo un'occhiata complice.
"Niente di che, zia. Abbiamo solo risolto delle cose" dico con un sorriso.
"E ora siamo pronti per cominciare la nostra nuova vita" dice papà circondandomi le spalle.
Zia sorride a trentaduedenti.
"Siete bellissimi insieme, se non foste padre e figlia, sareste una bellissima coppia" dice con una risata.
"Zia!" Esclamo scuotendo la testa divertita.
"Bhe non ha torto".
"Papà pure tu adesso?" Lui scoppia a ridere e coinvolge anche zia Andromeda.
"Voi due non state bene" dico alzando gli occhi al cielo.
"Tu ora lo hai capito?" Domandano all'unisono facendomi venire un colpo.
"Ook, forse dovremmo andare la passaporta potrebbe attivarsi" dico e scendo le scale, oltrepasso la zia e vado in cucina, ho la vaga impressione che ci sarà da divertirsi adesso che vivremo dai Tonks.Buona vigilia di Natale a tutti spero che questo capitolo vi piaccia.
Vi auguro buone feste e regali potteriani😂😂.
Mi raccomando malandrini passate buone feste, e non mangiate tanto.MERRY CHRISTMAS 😘😘😘😘😘😘
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Figlia di un prigioniero parte seconda.
FanfictionQuesta è la seconda parte di figlia di un prigioniero, se non lo avete letto, vi converrebbe farlo. In questo libro tratterò, in parte, il principe mezzosangue e i doni della morte. Alcuni capitoli saranno inventati, inserendosi nelle vicende di Jk...