Sentimenti

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Sira's pov
Finalmente è arrivato il fine settimana, dopo quello che mi è successo con Piton, una gita ad Hogsmead era quello che mi ci voleva.

Jack mi ha invitata a fare un giro per il villaggio, sembrava imbarazzato quando me lo ha chiesto, e mi ha fatto una tenerezza incredibile.

Ovviamente ho accettato, infondo si è impegnato tanto nel chiedermelo; sarebbe stato brutto rifiutare.

Ora siamo nei pressi della stamberga strillante, ci siamo distaccati un po' dal gruppo.
Loro sono ai tre manici di scopa a bersi una burrobbirra mentre noi osserviamo il primo manto di neve che ricopre il paesaggio di fronte a noi.

Il freddo, però, riesce a far diventare ancora più inquietante la magione abbandonata.
Se non fossi consapevole che è vuota, credo che mi sarei spaventata anche io, se avessi ascoltato le dicerie degli abitanti del villaggio.

Ma per me non fa paura; quella casa racchiude il ricordo dell'incontro con l'uomo che mi ha cambiato la vita.

Papà.

Porca Umbridge! Sembra ieri che ci siamo conosciuti, e invece sono passati quasi quattro anni!

"È magnifica" sussurro sottovoce, continuando a guardare la stamberga innevata.

"Come fa a piacerti un posto così inquietante?" Mi domanda Jack con aria un po' sorpresa.

Io lo guardo, ha un sopracciglio alzato in cerca di una risposta.

Io sorrido "Jack, non ho detto che la stamberga è magnifica!" Esclamo sorridendo appena.
Lui fa un'espressione a dire 'non ho capito'.
Gli sorrido nuovamente.

"La stamberga è magnifica non perché è bella all'esterno, ma per quello che racchiude" dico pensando ai ricordi passati con suo padre all'interno della catapecchia.

Rivedo: il nostro primo abbraccio, la mia prima trasformazione animagus, i nostri giochi quando eravamo trasformati in animali, l'aiuto da parte sua per studiare; tutto successo quattro anni orsono.

"In effetti ha un che di nostalgico" dico tra me e me.

"Mi spiace, Sira, ma continuo a non capire" dice Jack in tono mortificato.
Io scuoto la testa.
"Non ti preoccupare, te lo spiego meglio" il ragazzo alza la testa verso di me e sorride.

Se lo vedeste, ha un che di puccioso.

"Devi sapere, Jack, che li ho incontrato per la prima volta mio padre" lui fa una faccia allibita.

"Davvero? Sirius Black era lì dentro? Quando?" Domanda a raffica facendomi ridere.

Lui si unisce a me, conscio di aver fatto troppe domande in una sola volta.

"Scusa, ma la curiosità è uscita fuori.
Infondo ho visto tuo padre solo di sfuggita al Ministero, e in quel momento non potevo fargli domande, perché, non so se ti ricordi, ma c'erano i mangiamorte"

Io ruoto gli occhi al cielo.
"Non me lo ricordare" dico chinando lo sguardo.

Sento una pressione sulla spalla, mi giro.
Jack mi guarda con un sorriso io lo ricambio timidamente e credo di essere arrossita.

"È per quella notte al Ministero che ora hai gli incubi?" Sbarro gli occhi.

Come cazzo lo sa?

Lui china lo sguardo e schiude le labbra "l'altra sera, ti ho sentita parlare con tuo padre in sala comune.
Stavi piangendo, io ero di passaggio stavo andando al dormitorio.
Ma ho ascoltato tutto.

Non avrei dovuto, ma volevo assicurarmi che tu stessi bene. Per questo ti ho chiesto se ti andava di fare un giro, prima"

Voce narrante
Sira rimase interdetta dalle parole del ragazzo, neanche Harry sapeva dei suoi incubi e lui invece che lo conosceva da meno di un anno, adesso le pareva che sapesse tutto di lei.

Figlia di un prigioniero parte seconda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora