Occlumante

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Sira's pov
Sono fuori dall'infermeria della scuola; il patronus che ho mandato alla professoressa Mcgonagall ha funzionato! Ha condotto lei e il professor Piton da noi.

La professoressa appena mi ha visto con papà tra le braccia, è corsa subito da me, lei mi chiedeva spiegazioni ma io non riuscivo a parlare.

Ero in lacrime, i singhiozzi mi hanno fatto tacere, la professoressa con difficoltà mi ha staccato da lui prendendomi per le spalle mi ha stretto a se, come una madre.

Il professor Piton, invece,ha fatto lievitare il corpo privo di sensi di papà, fino a qui.

Madame Pomfrey, in questo momento lo sta curando, e io sono qui fuori ad attendere.
Dentro vi è anche Piton, mentre la Mcgonagall è andata da Silente, penso per avvertirlo dell'accaduto.

Frustrata mi metto le mani in faccia e mi appoggio al muro, e mi trascino giù fino a sedermi per terra, appoggiando la testa fra le gambe.

Appena Harry lo saprà farà il pazzo, e non oso immaginare cosa potrebbe fare quando gli dirò dell'accaduto vero e proprio.

"Signorina Black" una voce fredda e pacata, mi fa alzare la testa verso il professore più temuto del castello, Piton.

"P-professore" balbetto cercando di non singhiozzare in sua presenza.

L'uomo mi scruta con gli occhi semichiusi in due fessure ossidiane,  mi squadra da cima a fondo come se io fossi la sua preda.

Io mi pulisco gli occhi con le maniche in modo da non guardarlo, ma sento, comunque, il suo sguardo pizzicare sulla pelle.

"Signorina Black, ho controllato le ferite di suo padre e..." io deglutisco e tiro sul col naso.
So benissimo, che lui sa da quale maledizione possano essere causate quelle ferite.
"Chi è stato a farlo?" Domanda sempre con il suo tono freddo.
Ma io non rispondo, non ho la forza di pronunciare il nome di quell demone.

Sento il professore sospirare.
Voglio soltanto che se ne vada, preferisco non  vederlo in faccia.

In questo momento vorrei entrare da mio padre, stargli vicino, prendergli la mano e stringerla nella mia.
Ho bisogno di lui.

"Deve dirmi tutto quello che è successo, Signorina Black, per il bene suo e per quello di vostro padre".

Voce Narrante.
A quel punto, Sira alzò lo sguardo  verso il professore, che in quel momento aveva le braccia incrociate al petto, il viso crucciato ma con un sopracciglio alzato.

La lupa deglutì nuovamente, e con tono teso e pacato chiese  "lui come sta?"

Piton sbuffò, non gli era gradito che rispondesse con un altra domanda, ma fece uno sforzo per mantenere la calma.

"È ancora privo di sensi, alcune ferite erano molto profonde, se non fossimo arrivati in tempo sarebbe morto dissanguato, ma per sua fortuna siamo riusciti a chiuderle quasi tutte.
Tra un paio d'ore potrebbe anche riprendere i sensi"

Sira tirò un sospiro di sollievo.
"Grazie al cielo" sussurrò con un tremolio nella voce.

"Signorina Black, deve dirmi cosa è successo! Non penso che una lite familiare le abbia fatta uscire di senno tanto da poter usare una maledizione  potente come questa, soprattutto difficile per una studentessa del quinto anno"

La giovane si strinse nelle spalle e chinando il capo iniziò a parlare con voce tremolante e tesa.
"No, professore, io e mio padre non abbiamo litigato; anzi mi aveva fatto una sorpresa nel venire a trovarmi, al villaggio, questo fine settimana.

Ci siamo riparati nella stamberga per via della tempesta improvvisa, ma mentre stavamo parlando, la mia testa ha cominciato a pulsare dolorosamente..."

Figlia di un prigioniero parte seconda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora