Casa Tonks

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Sira's pov
"Tesoro, dobbiamo andare!" Esclama papà.
Raggiungo lui e la zia in corridoio, quest'ultima ha una spazzola in mano, ovvero la passaporta.
Papà ha una borsa sulle spalle in ecopelle, sarà stra piena di roba.
"Forza dammi il baule" dice mio padre, io ubbisco e glielo passo.
Papà estrae la bacchetta e la punta verso il mobile.
"Lo ritroverai a casa di zia" dice e fa un incantesimo e il baule sparisce.
"Forza toccate la spazzola, sta per attivarsi" dice zia Andromeda. Noi ubbidiamo e tocchiamo l'oggetto.
"Tre...due...uno" la spazzola comincia ad agitarsi, al countdown della zia, ma noi non molliamo la presa su di essa.
Sento uno strappo allo stomaco, i miei piedi non toccano terra, mi sento come se stessimo girando intorno al mondo.

Mi sento cadere su una superficie ruvida e mi ci vuole poco a capire che sono in un giardino, ho lo stomaco in subbuglio e devi dire che non ho mangiato granchè a colazione.
"Sirius, ma ha mai usato una passaporta?" Dice mia zia.
"Credo che questa sia stata la prima volta,  Andromeda" dice papà e mi tende una  mano, io l'afferro e papà mi aiuta a rimettermi in piedi" tutto bene?" Mi chiede, io annuisco.
"Ho solo un po' lo stomaco sotto sopra, ma per il resto sto bene" dico un po' insicura, papà sorride "sta tranquilla ti passerà" dice baciandomi la fronte.
"Ragazzi, benvenuti a casa Tonks!"  Esclama la zia facendoci, adesso, notare che difronte a noi vi è una bellissima casa situata su una collina: é molto grande, bianca, con tante finestre, ha un porticato non molto ampio ma il giusto per ripararsi in caso di pioggia.
Il tetto è di colore nero e all'estremità di esso vi è una specie di torre con due finestre.
"È favolosa" sussurro.
Finalmente cominceremo da capo, basta segreti, basta sotterfugi.
Solo io e la mia famiglia.
Solo io e mio padre.

"Forza che aspettate? Un invito ufficiale?" Dice la zia ironicamente, papà scoppia ridere " arriviamo Andie, sta tranquilla".
"Non chiamarmi Andie, Sirius".
Mi sembra di sentir parlare Dora, bhe infondo lei doveva pur prendere da qualcuno adesso che ci penso.

Papà scuote la testa divertito e sorride beffardamente.
Sempre il solito Felpato, non cambierà mai.

Tutti e tre cominciamo a camminare verso l'abitazione, saliamo i gradini fino ad arrivare alla porta d'ingresso.
La zia la apre e ci fa spazio per poter entrare, io non me lo faccio ripetere ed entro.
Mi sento nervosetta sarà per il trasloco oppure è l'ansia di dover conoscere lo zio Ted.

Appena entriamo ci ritroviamo in un salone angusto, con un bel camino di mattoni.
Le pareti sono di legno ed emanano un senso di calore, la sala è adornata con dei quadri di Dora da piccola e foto di famiglia.
Il pavimento è altrettanto di legno e davanti al caminetto vi sono due divani color polisandro, e un enorme tappeto in mezzo ai due divani.
Dinanzi a me vi è un corridoio con delle scale che portano ai piani superiori e di fianco ad esse vi sono due porte.
Alla mia destra ci sono degli scaffali con oggetti (bandierine, piastrine dei prefetti e sciarpe) che rappresentano due case di Hogwarts, Tassorosso e Serpeverde.
"È magnifica" sussurro.

Sirius' pov
La mia bambina si guarda intorno e sorride, si vede che la casa dove abiteremo temporaneamente è di suo gradimento.
"Credo le piaccia" mi sussurra Dromeda in modo che Sira non senta.
Io sorrido compiaciuto "non avevo dubbi, è molto più illuminata di Grimmould place" dico.
"Ah mi sai dire solo questo, cugino? Mi considero offesa"
Dice la castana e incrocia le braccia al petto.
Io ridacchio "Si, ti dico solo questo" affermo con tono beffardo per poi avvicinarmi alla mia lupa, per cingergli le spalle. 

"Hey il buon Felpato!" Tutti ci giriamo verso il corridoio dove appoggiato al muro vi è Ted Tonks.
Non ha perso neanche una ciocca dei suoi capelli biondi, ma in compenso è diventato panciuto.
"Ted! Felice di rivederti" dico avvicinandomi, lui mi abbraccia dandomi pacche sulle spalle, come ai vecchi tempi.
"Brutta canaglia, alla fine ti hanno scagionato! L'ho sempre saputo, non potevi essere colpevole, non lo avresti mai fatto" dice con tono amaro.
"Bhe si, storia lunga. Ma devo tutto a lei... " dico girandomi nella direzione di mia figlia, che in tutta risposta arrossisce, sorridendo imbarazzata.
"Ciao, zio Ted" dice Sira.
Io mi rigiro verso di lui che sposta sguardo da me a Sira.
"Ma che hai combinato? Hai fatto lo stampino per caso? È troppo uguale a te, Sirius, sopratutto gli occhi!"
Sira avvampa ancora di più mentre io scoppio a ridere, è rimasto sempre il solito Ted, mi sembra di vivere un tuffo nel passato.
"Bhe è uguale anche nel carattere, Ted, almeno in parte" dice Dromeda.
"Anche!"
"Così è,  Zio Ted. Diciamo che la maggior parte ho preso da lui, ma non il fatto che gli faccio le sfuriate, quando fa qualche cavolata" dice Artemid affiancandomi con un sorriso furbo sulle labbra.
"Diciamo che le sfuriate a tuo padre non possono mai mancare, piccola, visto che è sempre stato e sempre rimarrà un ribelle" dice Ted mettendosi le mani in tasca.
"Avevi dubbi?" Domando con un ghigno.
"No, ma speravo in una tua calmata per quanto riguarda il tuo essere avventato, Sirius, ma ahimè. Fortunatamente c'è nostra nipote che ti tiene d'occhio" dice facendo un cenno alla lupa.
"Ci puoi mettere la mano sul fuoco" ribatte lei.

"Ok, adesso basta perderci in chiacchiere, mostro a Sira la sua stanza" dice Dromeda.
"Va bene, zia"  detto questo Sira e mia cugina si dilettano in corridoio per poi sparire sulle scale.

"È una bella piccola" dice Ted riferendosi a Sira.
"Si lo so. È maturata anche molto in fretta".
Lui annuisce.
"Vieni, ho appena fatto un po' di caffè, così possiamo parlare tranquillamente" dice con un sorriso.
Mi fa cenno di seguirlo, io cammino dietro lui fino ad arrivare in cucina.
Questa è arredata con una splendida cucina in mogano ha un tavolo alto con degli sgabelli, ideale per la colazione. 
Sul soffitto vi è un lampadario candle bianco e le mura sono di color panna.
"Accomodati, Sir" 

Io mi siedo su uno sgabello e Poggio i gomiti sul tavolo, mentre Ted si avvicina ai fornelli dandomi le spalle.
"Allora, Sira è contenta del trasloco?" Domanda Ted armeggiando con le tazzine.
"Direi di sì, ci sono troppi ricordi dolorosi in quella casa, Ted.
Sia per me che per lei".
Ted si si siede difronte a me e mi porge una tazzina con il liquido scuro.
Io la prendo e la porto alle labbra sorseggiando la bevanda.
"Capisco perfettamente, Sirius, so quanto odi quel posto e mi rammarica che, per via del Ministero, tu abbia dovuto stare nascosto in quel posto.
Andromeda mi ha accennato tutto quello che è successo durante l'anno.
E francamente sono rimasto alquanto allibito sulla questione whisky" dice con fare accusatorio e come dargli torto, sono stato completamente un coglione.

"Sirius, a noi fa piacere avervi con noi, ma tu devi essere sincero con noi.
Capisco il trasferimento per Sira, che vuoi ricominciare con lei dopo quello che è successo.
Ma tu hai timore di qualcosa, di la verità, in quella casa c'è qualcosa di pericoloso vero?"

Beccato, ma il punto è che non so cosa sia, ogni volta che stavo li dentro mi sentivo un peso dentro.
Sentivo la rabbia, ho sempre pensato che i miei genitori nascondessero cose oscure che interferivano con il mio umore già urtato, ma non saprei dire.
Ho setacciato l'intera dimora e non ho mai trovato niente di oscuro, se non libri di magia poco consigliabili, ma non credo che c'entravano con il mio umore alterato.

"Io non lo so, Ted. Ma di sicuro entrambi stiamo meglio fuori da lì" dico finendo di bere la bevanda.
"Sicuro, stai tranquillo vi troverete bene qui" dice con il suo sorriso.
"Grazie Ted, significa molto per noi".
"Ma figurati, il benessere dei propri figli viene prima di tutto, e noi padri dobbiamo sempre proteggerli".

Quanto ha ragione, spero che io saró in grado di farlo, non sopportare I se gli succedesse qualcosa.
Credo che uscirei pazzo dalla rabbia.

Buon capodanno malandrini.
Dovevo aggiornare ieri ma chi ha avuto tempo.
Spero che stiate passando delle buone festività tanti auguri di buon anno.

Auguri anche da Gary Oldman😍😍😘😘

Figlia di un prigioniero parte seconda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora