Padrino/Madrina

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Voce narrante.
Passò una settimana da quando Sira ebbe la piccola Marlene, e Sirius non si era minimamente staccato da sua figlia o dalla bambina.
Era rimasto a villa conchiglia tutto il tempo a prendersi cura della sua famiglia.

Harry, Ron e Hermione, invece, avevano scoperto dal folletto Unci Unci che nella camera Blindata della Gringott di madame Lastrange poteva celarsi un nuovo Horcrucx, quindi per accedervi stavano preparando la pozione polisucco.
Hermione aveva sui vestiti un capello di Bellatrix e l'avrebbe usato per trasformarsi nella mangiamorte.

Harry era più convinto che mai a dare una fine a quella guerra ingiusta, avrebbe fatto di tutto per proteggere i suoi amici.
Nessun'altro doveva morire.

Il ragazzo era seduto sul divano in salotto con le mani giunte e le labbra che premevano sui palmi, era immerso nei suoi pensieri, talmente tanto che non si rese nemmeno conto che il suo padrino sedette al suo fianco con la piccola Marlene in braccio, che allungava le sue piccole manine per poter afferrare la barba del nonno.

"Harry" disse Sirius e il ragazzo alzò la testa in un scatto fulmineo.
"Tutto bene?" Chiese neutro.
Harry girò la testa verso di lui e sospirò "sì, ma voglio dare una fine a questa guerra, Sirius" disse Harry in tono amaro.
L'uomo lo compatì e gli mise la mano destra sulla spalla "lo vogliamo tutti, Harry" disse rauco.

Il ragazzo lo guardò e sorrise per poi portare lo sguardo su Marlene che aveva la manina in bocca.
Il ragazzo ridacchiò a quella scena tanto buffa quanto dolce.
"Non ti stacchi neanche un'attimo da lei" disse Harry portando un dito ad accarezzare la mano minuta della bambina.

"No, neanche un po', è speciale" disse Sirius baciando la fronte della bambina.
"Come sta andando?"

Sirius non colse al volo la domanda del figlioccio, per cui lo guardò con un sopracciglio alzato.
"Insomma, hai ritrovato Sira e Tutt'a un tratto ti ritrovi nonno di una bambina, mi sorprende che non dai di matto" disse Harry alquanto confuso.

Sirius ridacchiò "credimi ho dato di matto quando lei mi ha raccontato tutto, ma infondo, se ci pensi bene Marlene non ha colpa, è nata perché doveva essere così, Sira ha scelto di amarla.
E chi sono io per impedirlo?
Sono le nostre scelte a dire chi siamo, e Sira non ha scelto come ragazzina o come mia figlia, lei ha scelto come madre.
E...in questo ha avuto coraggio, più la guardo più mi rendo conto che è meno simile a me di quanto credo.
E va bene.
Perché lei è perfetta così com'è.
Come lo è questa bambina" disse Sirius guardando la nipote che aveva chiuso gli occhietti e dormiva tranquilla.
Harry si fece più vicino al padrino, il suo discorso lo aveva colto dentro.
Aveva capito che sono le scelte a far di noi ciò che siamo, possiamo scegliere la luce o l'oscurità.
Amare o odiare.
Combattere o non combattere.

Harry si disse che qualunque scelta avrebbe preso solo l'ignoto sapeva l'esito.
Ma avrebbe lottato per quella causa, e avrebbe protetto chi amava.

"Comunque, Harry, ho notato che tu e i ragazzi vi fate vivi solo per mangiare, e tu passi molto tempo con il folletto.
E questo mi ha fatto dedurre che state architettando qualcosa" disse Sirius in  tono asciutto e al quanto interessato sull'argomento.

Harry annuì "è così, Sirius, ma non posso dirti nulla. Ti chiedo scusa".

"Ormai sono abituato al mistero, solo state attenti, non mi fido di Unci-Unci" ribadì il malandrino.

Anche gli altri abitanti di Villa Conchiglia non poterono fare a meno di notare che se Harry, Ron e Hermione si facevano vivi solo alle ore dei pasti ci doveva essere sotto qualcosa. Nessuno faceva domande, ma Harry a tavola sentiva spesso lo sguardo di Bill su di loro, pensieroso, preoccupato.

Figlia di un prigioniero parte seconda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora