Sira's pov
Il motore della moto risuona in tutto il capannone, d'istinto mi stringo alla schiena di mio padre.Papà con un colpo di bacchetta spalanca le porte del capanno, e afferra il manubrio.
Il veicolo comincia a muoversi fino ad uscire fuori, sulla strada che porta in città.
"Tieniti forte, Artemid" dice.
Io ubbidiscono e mi stringo alla sua schiena, anche se credo che lo sto soffocando, ma lui non dice niente è troppo concentrato a guidare.Oltrepassiamo casa Tonks e ci avviamo verso Londra.
Un altro anno sta per cominciare.Voce narrante.
Il viaggio in moto durò per un ora e mezza, ma arrivarono in tempo alla stazione.
Sirius parcheggiò al lato destro dell'edificio, e con un incantesimo fece apparire una catena in modo tale da fare per antifurto."Papà, passerà a me in eredità vero?" Disse Sira con un ghigno malandrino, cosa che fece ridacchiare il padre.
"Hmm vedremo" disse facendole l'occhiolino.Entrambi si diressero verso l'entrata della stazione di king's Cross, e una volta dentro, percorsero le varie linee ferroviarie fino ad arrivare al passaggio che divideva i binari nove e dieci.
Sirius era emozionato! Avrebbe accompagnato sua figlia per la prima volta al treno per Hogwarts e lo avrebbe fatto come si deve, sembrava stupido essere in balia delle emozioni in quel momento, ma lo aveva sognato fin da quando Sira era venuta al mondo.
E lo sperava dentro a quella logora cella di Azkaban.
Il tormento che qualcun altro lo avrebbe fatto al posto suo lo uccideva.Sirius, in quel maledetto posto, aveva quasi smarrito la lucidità, ma Sira era diventata il suo punto fermo un'ancora su cui appoggiarsi e la consapevolezza di essere innocente aveva alimentato questo suo fuoco, che vi era nella testa, ed è stato grazie a questo che ha potuto riconciliarsi con sua figlia.
"Papà, ti senti bene?" Domandò la giovane toccando il braccio del padre, facendolo svegliare dai suoi pensieri.
Sirius la guardò intensamente per poi sorridere.
"Tutto bene, cucciola. Riflettevo sul fatto che questa è la prima volta che ti accompagno come si deve al treno"Sira sgranò gli occhi, in quel momento si rese conto che aveva ragione.
Era la prima volta!
"Cazzo! È vero. Mi stai accompagnando da uomo libero! E non come Felpato" disse Sira, con tono sorpreso e contento.L'uomo ridacchiò "già, e lo devo a te. Ma credo che adesso dobbiamo andare, gli altri ti staranno aspettando già al treno" Sira annuì, e istintivamente afferrò la mano di suo padre, avrebbero attraversato insieme il muro come è giusto che fosse.
Si guardarono per un istante, presero la rincorsa e furono inghiottiti dal passaggio.
Sbucarono davanti al treno scarlatto, una marea di maghi e streghe si intravedevano sulla banchina ed erano intenti a salutare i propri figli.
In lontananza, Sirius, vide sua cugina Narcissa, intenta a salutare il figlio Draco, davanti alla porta di un vagone scarlatto.
Anche Narcissa notò la presenza del cugino, ma gli fece soltanto un'occhiataccia, mentre invece riservò tutt'altra occhiata per la nipote.
Forse tenerezza? Chi lo sa.
Sola la Malfoy poteva saperlo.Ma il gesto non fu inosservato al malandrino, che instivamente, aveva rafforzato la presa sulla mano della lupa, cercava di comprendere il comportamento della donna ma senza venirne a capo.
Osa guardare di nuovo mia figlia, Narcissa, e giuro che ti faccio pentire di essere nata.
I pensieri di Sirius erano negativi, non sopportava la sua famiglia e non tollerava neanche lei.
Narcissa non aveva mai preso le sue parti quando, a sedici anni, era scappato da Grimmould Place, ne tantomeno aveva cercato di fermarlo o di avere, almeno, un rapporto tra cugini.
Sirius si era sentito solo.
E a nessuno, tranne ad Andromeda, era importato.Con questi pensieri che circolavano nella sua testa, Sirius era arrivato davanti ad un vagone dove vi era tutta la famiglia Weasley ed Hermione, e due Auror.
Sira sorrise e corse ad abbracciare tutti, soprattutto suo fratello e la sua migliore amica.
"Finalmente! Pensavo non arrivaste più " disse Ginny abbracciando la sua amica.
"Non ti libererai facilmente di me, Rossa" disse Sira ricambiando l'abbraccio.
"E chi ha detto che voglio liberarmi di te" ribatté Ginny con un sorriso.Appena arrivati, Harry aveva notato l'abbigliamento del suo padrino, ed era rimasto sorpreso! Non si aspettava che Sirius potesse essere così motociclistico nel vestire.
Sira notò lo sguardo posato di Harry su suo padre e trattenne a stento una risata, poi parlò "Harry, se ti stai chiedendo perché è vestito così...bhe la risposta è semplice, qui fuori c'è una motocicletta che gli appartiene" disse facendo un'occhiolino.
"Sarà meglio andare" disse Harry asciutto non badando l'occhiolino di sua sorella.
"Non possiamo, Harry" si scusò Hermione "io e Ron Prima dobbiamo andare alla carrozza dei prefretti e poi a pattugliare i corridoi per un po' "
Sira colse lo sguardo affranto di suo fratello e provò una morsa al cuore.
"Oh, già, me l'ero dimenticato" fece Harry.
"Meglio che saliate subito, allora, vi restano solo pochi minuti" li incitò la signora Weasley consultando l'orologio. "Be' buon rientro a scuola, Ron...""Signor Weasley, posso dirle due parole?" Chiese Harry all'improvviso.
"Sicuro". Il signor Weasley sembrava un po' sorpreso, ma seguì Harry dove gli altri non potevano sentirli.Sirius guardò prima Harry che si allontanava con Arthur, poi guardò sua figlia in cerca di una spiegazione che lei non aveva.
"Papà, sarà meglio che salga" l'uomo la guardò nuovamente e sorrise.
"Certo, però prima dammi il baule".Sira annuì, e prese il mini baule dalla tasca e lo posizionò per terra dove Sirius lo fece tornare alla sua grandezza naturale, con un colpo di bacchetta.
Ma subito dopo il fischio del treno si fece sentire: ormai quasi tutti erano dentro i vagoni e le porte stavano per chiudersi.
La giovane abbracciò suo padre velocemente, anche se voleva restare ancora un po' con lui, ma dovette salire di fretta e furia sul vagone insieme ad Harry, che era appena tornato dal colloquio con il signor Weasley.
Sira si sporse dal finestrino e guardò suo padre, mentre il treno cominciava a muoversi.
Harry guardò Sirius per un istante, si rese conto che da quando era arrivato alla stazione non gli aveva rivolto parola; l'uomo accorse dello sguardo del figlioccio così prese parola."Hey, campione, sta tranquillo. E bada a mia figlia mi raccomando, conto su di te" disse facendogli l'occhiolino.
Harry sorrise era incredibilecome entrambi si intendevano al volo.
"Ti scrivo stasera, promesso!" Urlò la piccola Black, Sirius gli mandò un bacio volante e la salutó con la mano.
"Sta attenta, piccola".Buongiorno a tutti e buona festa della donna.
Scusatemi per l'assenza ma con il clima attuale sto avendo poco tempo per aggiornare e per scrivere perdonatemi.
E scusatemi se il capitolo non è dei migliori, c'è l'ho messa tutta.
Mi raccomando state fuori dai guai, malandrini.
Spero di scrivervi presto❤
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Figlia di un prigioniero parte seconda.
FanfictionQuesta è la seconda parte di figlia di un prigioniero, se non lo avete letto, vi converrebbe farlo. In questo libro tratterò, in parte, il principe mezzosangue e i doni della morte. Alcuni capitoli saranno inventati, inserendosi nelle vicende di Jk...